FINE ANNO. ZANIN: FVG RESILIENTE, 3 LEGGI-SIMBOLO E AULA DI CRISTALLO
+++Il presidente in conferenza stampa: Palazzo sempre più aperto
ai cittadini. Un neo? La preferenza di genere+++
(ACON) Trieste, 20 dic - Una crisi dietro l'altra, dalla
pandemia ai costi dell'energia fino all'inflazione, eppure la
comunità regionale ha reagito con un aumento del Pil e delle
esportazioni superiore alla media nazionale. È un Friuli Venezia
Giulia decisamente resiliente quello che Piero Mauro Zanin,
presidente del Consiglio regionale, descrive nella conferenza
stampa di fine anno, che a pochi mesi dal voto assomiglia molto a
un bilancio di fine legislatura.
"Pur in mezzo a tante difficoltà - ha spiegato il presidente,
attorniato da tre membri dell'Ufficio di presidenza, dai
dirigenti e dai principali collaboratori - il sistema produttivo
del Fvg si è mostrato flessibile e ha interpretato la crisi come
un'opportunità anche nel senso dell'innovazione. È grazie a
questa capacità di creare ricchezza che quest'anno abbiamo potuto
gestire 1 miliardo di euro di risorse nell'assestamento e più di
5 miliardi nella manovra finanziaria recentemente approvata".
Dal punto di vista strettamente legislativo, il 2022 si chiude
con 24 leggi approvate, "e credo sia un record", ha commentato
Zanin. Che è particolarmente orgoglioso di tre provvedimenti: "La
legge sulla famiglia fornisce strumenti importanti per
contrastare la denatalità, un problema culturale che chiama in
causa la coscienza di un popolo. Un'altra norma di cui vado fiero
è quella, recente, sulla disabilità, partita dal basso grazie al
dialogo con le associazioni di volontariato. La terza legge è
quella sull'autonomia del Consiglio regionale, approvata
all'unanimità, aspetto che mi riempie di soddisfazione perché
ritengo importante trovare la convergenza su alcuni temi".
A questo proposito, il presidente non si nasconde il problema
generale del ruolo del Consiglio, "messo un po' ai lati da quando
venne scelta l'elezione diretta del presidente della Regione. È
vero che la produzione legislativa è spesso della Giunta, ma mi
sembra che il ruolo dell'Aula si sia comunque rafforzato in
questi anni, e io credo sia molto importante la distinzione e il
confronto tra poteri diversi, tra l'esecutivo e il legislativo".
Ma il Consiglio ha anche un importante ruolo di interfaccia con
la comunità, "e io credo di aver contribuito a renderlo in questi
anni sempre più una casa di cristallo, abitata non solo dai
consiglieri ma anche dai cittadini, che possono frequentare
l'Aula per mostre e incontri culturali, e possono attingere ai
materiali della biblioteca del Consiglio che è seguita da 4200
utenti".
Del rapporto diretto con i cittadini si occupano anche gli
organismi di garanzia, e il presidente ha voluto mettere in
evidenza l'impegno dell'Osservatorio antimafia, del Garante dei
diritti, del Difensore civico regionale, del Corecom e della
Commissione Pari opportunità. Esprimendo, a proposito di
quest'ultima tematica, "una piccola riflessione negativa che
corrisponde a un neo, quello di non essere riusciti a completare
la riforma elettorale sulla doppia preferenza di genere, che
credo diventerà un imperativo categorico nella prossima
legislatura, per chiunque vinca".
Un'osservazione che ha stimolato le domande dei giornalisti sulla
possibilità di ripescaggio della norma in extremis, ma anche su
altri aspetti della riforma. "Sulla doppia preferenza di genere
credo che siamo ormai fuori tempo massimo - ha risposto Zanin - .
Quanto al divieto di terzo mandato, credo che facesse parte
dell'accordo che stava maturando, anche se io personalmente sono
contrario al limite dei mandati, convinto che a decidere debbano
essere sempre i cittadini e che a tutti i livelli servano
competenza ed esperienza".
Il presidente non si è sottratto alla domanda sulla possibilità
di un suo personale bis sullo scranno più alto del Consiglio
regionale. "Mi ero avvicinato a questo ruolo con qualche
perplessità, temevo di rimanere rinchiuso nella capsula del
presidente - ha detto Zanin - e invece è stata una delle
esperienze più straordinarie della mia vita politica, assieme
agli anni da sindaco. Potrei continuare a svolgere questo
incarico, se me lo chiederanno. E comunque credo di aver lasciato
un buon viatico a chi verrà dopo, nel segno dell'apertura alla
comunità".
Si è parlato infine degli incarichi europei del presidente, e
della maggiore importanza che andrebbe attribuita alle comunità
locali in seno all'Ue. "Il Comitato delle Regioni - ha ricordato
Zanin - rappresenta un milione di eletti, e dovrebbe avere più
peso nelle decisioni europee. L'azione dell'Ue spesso è limitata
dalla rappresentanza degli Stati, in quanto anche i Paesi più
piccoli hanno diritto di veto, così come dall'assenza di organi
eletti democraticamente. Il rischio è che a prevalere siano
interessi lobbistici, come si evince anche dalla recente
inchiesta giudiziaria in seno al Parlamento europeo. Bisogna
dunque attribuire un ruolo più incisivo al Comitato, anche perché
tra regioni contermini il dialogo è spesso più fluido che tra gli
Stati, come dimostrano i nostri ottimi rapporti con Carinzia e
Slovenia".
ACON/FA-fc