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FINE ANNO. ZANIN: FVG RESILIENTE, 3 LEGGI-SIMBOLO E AULA DI CRISTALLO

20.12.2022
13:33
+++Il presidente in conferenza stampa: Palazzo sempre più aperto ai cittadini. Un neo? La preferenza di genere+++

(ACON) Trieste, 20 dic - Una crisi dietro l'altra, dalla pandemia ai costi dell'energia fino all'inflazione, eppure la comunità regionale ha reagito con un aumento del Pil e delle esportazioni superiore alla media nazionale. È un Friuli Venezia Giulia decisamente resiliente quello che Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale, descrive nella conferenza stampa di fine anno, che a pochi mesi dal voto assomiglia molto a un bilancio di fine legislatura.

"Pur in mezzo a tante difficoltà - ha spiegato il presidente, attorniato da tre membri dell'Ufficio di presidenza, dai dirigenti e dai principali collaboratori - il sistema produttivo del Fvg si è mostrato flessibile e ha interpretato la crisi come un'opportunità anche nel senso dell'innovazione. È grazie a questa capacità di creare ricchezza che quest'anno abbiamo potuto gestire 1 miliardo di euro di risorse nell'assestamento e più di 5 miliardi nella manovra finanziaria recentemente approvata". Dal punto di vista strettamente legislativo, il 2022 si chiude con 24 leggi approvate, "e credo sia un record", ha commentato Zanin. Che è particolarmente orgoglioso di tre provvedimenti: "La legge sulla famiglia fornisce strumenti importanti per contrastare la denatalità, un problema culturale che chiama in causa la coscienza di un popolo. Un'altra norma di cui vado fiero è quella, recente, sulla disabilità, partita dal basso grazie al dialogo con le associazioni di volontariato. La terza legge è quella sull'autonomia del Consiglio regionale, approvata all'unanimità, aspetto che mi riempie di soddisfazione perché ritengo importante trovare la convergenza su alcuni temi".

A questo proposito, il presidente non si nasconde il problema generale del ruolo del Consiglio, "messo un po' ai lati da quando venne scelta l'elezione diretta del presidente della Regione. È vero che la produzione legislativa è spesso della Giunta, ma mi sembra che il ruolo dell'Aula si sia comunque rafforzato in questi anni, e io credo sia molto importante la distinzione e il confronto tra poteri diversi, tra l'esecutivo e il legislativo".

Ma il Consiglio ha anche un importante ruolo di interfaccia con la comunità, "e io credo di aver contribuito a renderlo in questi anni sempre più una casa di cristallo, abitata non solo dai consiglieri ma anche dai cittadini, che possono frequentare l'Aula per mostre e incontri culturali, e possono attingere ai materiali della biblioteca del Consiglio che è seguita da 4200 utenti".

Del rapporto diretto con i cittadini si occupano anche gli organismi di garanzia, e il presidente ha voluto mettere in evidenza l'impegno dell'Osservatorio antimafia, del Garante dei diritti, del Difensore civico regionale, del Corecom e della Commissione Pari opportunità. Esprimendo, a proposito di quest'ultima tematica, "una piccola riflessione negativa che corrisponde a un neo, quello di non essere riusciti a completare la riforma elettorale sulla doppia preferenza di genere, che credo diventerà un imperativo categorico nella prossima legislatura, per chiunque vinca".

Un'osservazione che ha stimolato le domande dei giornalisti sulla possibilità di ripescaggio della norma in extremis, ma anche su altri aspetti della riforma. "Sulla doppia preferenza di genere credo che siamo ormai fuori tempo massimo - ha risposto Zanin - . Quanto al divieto di terzo mandato, credo che facesse parte dell'accordo che stava maturando, anche se io personalmente sono contrario al limite dei mandati, convinto che a decidere debbano essere sempre i cittadini e che a tutti i livelli servano competenza ed esperienza". Il presidente non si è sottratto alla domanda sulla possibilità di un suo personale bis sullo scranno più alto del Consiglio regionale. "Mi ero avvicinato a questo ruolo con qualche perplessità, temevo di rimanere rinchiuso nella capsula del presidente - ha detto Zanin - e invece è stata una delle esperienze più straordinarie della mia vita politica, assieme agli anni da sindaco. Potrei continuare a svolgere questo incarico, se me lo chiederanno. E comunque credo di aver lasciato un buon viatico a chi verrà dopo, nel segno dell'apertura alla comunità".

Si è parlato infine degli incarichi europei del presidente, e della maggiore importanza che andrebbe attribuita alle comunità locali in seno all'Ue. "Il Comitato delle Regioni - ha ricordato Zanin - rappresenta un milione di eletti, e dovrebbe avere più peso nelle decisioni europee. L'azione dell'Ue spesso è limitata dalla rappresentanza degli Stati, in quanto anche i Paesi più piccoli hanno diritto di veto, così come dall'assenza di organi eletti democraticamente. Il rischio è che a prevalere siano interessi lobbistici, come si evince anche dalla recente inchiesta giudiziaria in seno al Parlamento europeo. Bisogna dunque attribuire un ruolo più incisivo al Comitato, anche perché tra regioni contermini il dialogo è spesso più fluido che tra gli Stati, come dimostrano i nostri ottimi rapporti con Carinzia e Slovenia". ACON/FA-fc



Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, durante la conferenza stampa di Fine Anno
Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, durante la conferenza stampa di Fine Anno
Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, con il difensore civico, Arrigo De Pauli, e Simone Polesello (Lega)
Una fase dell'intervento di Fine Anno del presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin
La stampa intervenuta in aula per la conferenza stampa di Fine Anno del Consiglio regionale
Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, intervistato a fine conferenza stampa
I giornalisti sui banchi del Consiglio durante la conferenza stampa di Fine Anno