GO! 2025. V COMM: DA AUDITI CONDIVISIONE VIRTUOSA, FVG INVESTE 48 MLN
(ACON) Gorizia, 24 gen - "La Regione Friuli Venezia Giulia ha
stanziato 48 milioni di euro a supporto di GO! 2025, ai quali
vanno aggiunti i 20 destinati alla riqualificazione di Borgo
Castello. Lo sforzo fatto inizia ora a essere ripagato anche in
termini di operatività, dopo un avvio non molto fluido, perché
vogliamo farci trovare pronti davanti a un'opportunità
irripetibile, da affrontare imparando ad aprire le porte alla
cultura per 365 giorni all'anno".
Lo ha sottolineato l'assessore regionale a Cultura e Sport,
Tiziana Gibelli, nel corso dei lavori della V Commissione
consiliare, presieduta da Diego Bernardis (Lega) e riunita a
Gorizia nell'Aula dell'ex Provincia, durante un'audizione
incentrata sulle attività svolte e programmate in vista del
progetto transfrontaliero GO! 2025 - Nova Gorica-Gorizia Capitale
europea della Cultura 2025.
L'assessore ha quindi rimarcato l'esistenza di "un programma ben
definito: il Bid Book, implementabile ma non modificabile. Sono
confortata dalla buona salute delle nostre realtà culturali, che
hanno risposto con ben 300 eventi nel 2022 e che anche quest'anno
sapranno ripetersi. Siamo alle prese con un'opportunità unica per
la regione e per il territorio fino in Slovenia, la prima
transfrontaliera e unica al mondo per la sua durata annuale.
Siamo anche consapevoli che l'evento non è nostro, ma di Nova
Gorica. Però, senza l'apporto di Gorizia, il percorso sarebbe
stato molto più accidentato".
"Non è stata realizzata da noi una struttura ad hoc perché le
regole slovene imponevano un certo percorso. Ci sono convinzione
ed entusiasmo, mentre anche il Comune di Gorizia - ha concluso
Gibelli - sta operando bene con tre assessori coordinati:
Fabrizio Oreti, Luca Cagliari e Sarah Filisetti. Al momento,
risultiamo allineati nei tempi".
L'appuntamento, richiesto dal Partito democratico con Franco
Iacop primo firmatario, è stato introdotto dal presidente
Bernardis, che ha evidenziato come "ci troviamo sotto lo sguardo
non solo dell'Italia, ma dell'Europa intera, quale modello di
cultura e condivisione. Criticità e polemiche vanno superate per
concorrere, insieme, al fine di far fare bella figura a Nova
Gorica e Gorizia, recentemente citate dal presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella, come esempio virtuoso di una nuova
integrazione europea e tutto il sistema saprà sostenerli nel
rispetto delle reciproche diversità, storie e culture".
Il dem Iacop, a inizio lavori, ha ribadito la necessità di
addivenire "a un punto di sintesi per un appuntamento da cogliere
in tutte le sue potenzialità. Siamo ormai alle soglie dell'evento
ed è necessario conoscere il cronoprogramma di sviluppo delle
opere, chi le porterà avanti, la strategia congiunta, gli
investimenti e le tempistiche".
Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha rimarcato che "non si
tratta di una battaglia politica e tutti lavorano insieme. Questa
Capitale europea è della Slovenia che ha scelto di correre
insieme Gorizia: una governance a cavallo di un confine indica
che ci sono storie, culture e sensibilità diverse, ma anche leggi
e amministrazioni diverse delle quali tenere conto. Difficoltà?
Tante, ma le stiamo superando: dalla piazza Transalpina, fino a
norme urbanistiche italiane diverse da quelle slovene".
Anche il primo cittadino di Nova Gorica, Samo Turel, ha posto
l'accento su quella che costituisce "un'opportunità unica e
straordinaria. Il Governo sloveno ha riconosciuto il Progetto di
interesse nazionale, mentre le problematiche legate ai diversi
obblighi normativi possono diventare un valore da affrontare
congiuntamente".
Il direttore del Gruppo europeo di cooperazione territoriale
(Gect), Romina Kocina, ha menzionato i contenuti di una relazione
messa a disposizione, quale "momento di sintesi e opportunità per
fare il punto di quanto fatto in un anno di attività. Dopo la
nascita di Zavod, la programmazione vera e propria è iniziata
nella seconda parte del 2022 senza grandi ritardi".
Il direttore di Zavod GO, Goradz Bozic, ha invece sottolineato
l'esistenza di un "budget da 23 milioni: 10 dal ministero
sloveno, 5 dal Comune di Nova Gorica, 3 dal Fvg e 5 da reperire.
Questo è ora uno dei nostri compiti".
Anche il responsabile di programma di Zavod, Stojan Pelko, ha
parlato di "partnerariato fondamentale. Nova Gorica ha avuto la
capacità di andare oltre il confine per aprirsi verso la cultura
italiana, al fine di realizzare un programma d'eccellenza, anche
in un'ottica di sostenibilità".
Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia,
Alberto Bergamin, ha apprezzato "il momento di scambio e
condivisione. Le Istituzioni hanno la responsabilità di guidare
l'avvicinamento e la gestione delle progettualità; la Fondazione
ha ritenuto di accompagnarle nella sfida".
La Camera di commercio della Venezia Giulia, forte di un
protocollo con la stessa Carigo, ha già prodotto un corposo
master plan per analizzare gli scenari, mentre anche gli uffici
delle direzioni regionali Infrastrutture e Turismo hanno
dettagliato su tempistiche e attività di diretta competenza.
Il direttore generale dell'Ente regionale Patrimonio culturale
(Erpac), Anna Del Bianco, ha infine menzionato "un anno di
contatti per un percorso sempre più chiaro nei suoi obiettivi,
nelle sue scadenze e nelle sue competenze con progetti ben
delineati".
I consiglieri della V Commissione, esprimendo apprezzamento per
gli esiti dell'incontro, sono intervenuti con quesiti aggiuntivi.
A partire dal capogruppo dem Diego Moretti che ha parlato di
"svariati temi chiariti. Ora, però, vorremmo comprendere gli
interventi concreti previsti in città e sul territorio". Il
capogruppo pentastellato Mauro Capozzella ha altresì invitato "a
remare tutti nella stessa direzione", chiedendo però "quale ruolo
può avere Pordenone".
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) si è concentrato sull'avvio "di
un progetto corale con le condizioni giuste", per poi allargare
il discorso al Bid Book e ai parchi scientifici e tecnologici. Il
collega bilingue Marko Pisani (Ssk) ha infine riportato il
discorso sull'edificio di piazza Transalpina, definendo Go! 2025
"un'occasione unica per la minoranza slovena in Fvg, ma anche per
quella italiana in Slovenia".
ACON/DB/rcm