MEDIOCREDITO. MORETTI (PD): MOZIONE DI CENSURA NEI CONFRONTI DI BINI
(ACON) Trieste, 27 mag - "La Giunta Fedriga inizia la
legislatura con una vicenda dalle tinte oscure e tutta da
chiarire, dalla quale emerge un ramificato e consolidato sistema
di potere che va ben oltre la politica. L'intreccio tra
Mediocredito, allora partecipata dalla Regione per il 47%, e
l'assessore Bini, che acquista in subentro dal leasing una serie
di immobili di proprietà di Mediocredito, oltre a un'enorme
questione di opportunità legata al ruolo dello stesso Bini e da
chiarire, fa sorgere una serie di domande alle quali è necessario
rispondere con chiarezza. Su questa vicenda, che si configura
inaccettabile dal punto di vista etico e morale, il Pd vuole
vederci chiaro e lo farà con tutti gli strumenti regolamentari e
di legge".
Lo afferma in una nota il capogruppo del Partito democratico in
Consiglio regionale, Diego Moretti, commentando il caso di
immobili acquistati nel maggio 2022 dall'assessore regionale
Sergio Emidio Bini dalla Banca Mediocredito (in parte ancora
pubblica) e resa nota dai quotidiani regionali e da una testata
online.
Sulla vicenda, Moretti annuncia come prima azione il deposito di
una mozione di censura nei confronti di Bini, perché il Consiglio
approfondisca e chiarisca i risvolti di una questione che
coinvolge a 360° l'etica, la moralità, la credibilità e la
trasparenza di chi fa e delle stessa politica.
"Come faceva l'assessore, se Mediocredito non ha emesso un
pubblico avviso di vendita, a essere a conoscenza del fatto che
la banca dovesse chiudere un leasing deteriorato sulle tre unità
immobiliari che poi ha acquistato? - si chiede Moretti - L'ha
saputo solo dall'agenzia immobiliare che ha partecipato al
rogito, come da Bini dichiarato? E perché Mediocredito, i cui
vertici sono stati indicati e nominati dalla Giunta Fedriga e
dall'assessore Bini non ha emesso tale pubblico avviso?".
Sarebbe interessante, prosegue il consigliere del Pd, "conoscere
gli atti approvati dal cda di Mediocredito rispetto
all'autorizzazione alla vendita degli immobili e da chi sono
stati approvati". Infine Moretti sposta il tiro su Fedriga e la
Giunta: "Il presidente della Regione e l'assessore alla Finanze,
cui compete la vigilanza sulle partecipate, erano a conoscenza di
quanto faceva l'assessore Bini in questo contesto?".
In attesa dalla Giunta di chiarimenti sul tema, "riteniamo
comunque inaccettabile che un assessore regionale acquisti un
immobile da una società partecipata dalla Regione. Una questione
di etica e moralità sulla quale attendiamo anche di conoscere la
posizione che prenderanno i partiti di centrodestra, a partire da
FdI e Lega, che sicuramente a parti invertite non sarebbero stati
zitti".
Infine, conclude Moretti "a mettere una cornice di colore a una
vicenda che comunque la si guardi è grave, riguarda la (presunta)
falsa attestazione nel contratto sottoscritto per l'acquisto,
dove Bini viene indicato con il titolo di "dottore", quando dal
curriculum depositato in Regione risulta essere perito agrario.
Ricordo che millantare titoli che non si hanno è un reato e
comporta precise responsabilità penali".
ACON/COM/mt