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ASSESTAMENTO BIS. II COMM: OK A MAGGIORANZA, OPPOSIZIONI SI ASTENGONO

11.10.2023
14:53
(ACON) Trieste, 11 ott - La II Commissione consiliare, presieduta da Markus Maurmair (FdI), ha dato parere favorevole a maggioranza alle parti di competenza del disegno di legge 6, Assestamento bis, che detta misure finanziarie multisettoriali. Le Opposizioni hanno scelto invece l'astensione.

La seduta d'Aula è cominciata con l'esposizione da parte dell'assessore regionale Alessia Rosolen dell'articolo 7 riguardante Lavoro, formazione, istruzione, politiche giovanili e famiglia. Al centro del dibattito, tra i temi trattati Talenti Fvg, norma che vuole favorire il rientro in territorio regionale di giovani con professionalità altamente specializzate.

"Con questo passaggio - ha spiegato l'esponente di Giunta - vengono chiarite le condizioni di assunzione, che risultano soddisfatte anche qualora la prestazione lavorativa risulti resa in maniera prevalente, anche con modalità da remoto, sul territorio regionale, anche se la sede di lavoro risulti ubicata al di fuori del territorio del Fvg come per esempio può avvenire con le società multinazionali".

Aspetto sul quale sono intervenuti i consiglieri regionali Furio Honsell (Open Fvg) che ha chiesto spiegazioni in merito alla possibilità di lavorare da remoto anche dall'estero. chiedendo la differenza tra sede di lavoro e sede legale, e Serena Pellegrino (Avs) che ha sottolineato come si tratti di "un rientro delle menti, perché i corpi restano fuori". Massimo Moretuzzo (capogruppo di Patto-Civica), invece, ha chiesto i numeri delle persone coinvolte nel progetto per capirne la portata.

"Per agevolare le persone nel rientro sul territorio regionale - ha spiegato Rosolen - la concessione del contributo avviene anche in caso di lavoro da remoto, se viene garantita la residenza in Fvg. Così facendo il richiedente può ottenere quanto gli spetta, incluso l'accesso immediato al sistema del Welfare territoriale. In merito ai numeri, bassi ma in aumento, nel primo anno di applicazione le domande sono state 12, mentre nel secondo anno sono 38 con un impegno di risorse di circa 80mila euro. Quello che andremo a fare - ha concluso l'assessore - individuare le competenze, i titoli e le necessità del territorio rispetto a questo percorso di insediamento. C'è bisogno di un ampliamento, non solo su percorsi universitari e post universitari, guardando con attenzione al sistema degli Its ma anche a competenze che servono alle aziende e sono state ottenute in precedenza".

Le parti di competenza dell'articolo 3 dedicato a Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna sono stati esposti dall'assessore regionale Stefano Zannier. Scorrendo l'articolato, il dibattito si è concentrato sull'autorizzazione a trasferire all'Eente tutela patrimonio ittico, previa richiesta, le risorse (35mila euro) per realizzare, anche in collaborazione con istituti di ricerca ed enti qualificati, indagini ecologiche, paleontologiche e genetiche finalizzate a verificare l'origine autoctona delle popolazioni ittiche storicamente presenti nei bacini idrografici della regione.

Sul tema della pesca è intervenuta la consigliera Rosaria Capozzi (M5S) che ha chiesto delucidazioni in merito ai contributi alle imprese del settore attraverso il Feamp. Attualmente ci sono tre capitoli dedicati a questo fondo, per circa 3 milioni di euro, ma non risulta ancora nessuna attività. Capozzi ha chiesto se vi siano per caso bandi in fase di avvio. La pentastellata si è concentrata anche su altri capitoli con fondi non utilizzati, soprattutto per contrastare il dilagare del granchio blu nei nostri mari.

"I fondi Feamp - ha replicato l'assessore - sono a bilancio ma in realtà non sono fondi regionali, poiché seguono un iter nazionale per il quale mancavano, fino a pochi giorni fa, i criteri di ripartizione e una serie di condizioni che devono essere ancora definite dallo Stato".

Massimiliano Pozzo (Pd) ha chiesto informazioni sugli obiettivi dello studio e se si intenda fare una fotografia attuale del sistema, tema su cui ha chiesto chiarimenti anche Andrea Carli (Pd). "Si tratta - ha spiegato Zannier - di indagini necessarie perché ci sono specie autoctone che hanno delle sottospecie che andrebbero identificate, per capire il grado di ibridazione e per evitare, nel momento in cui daremo il via alle attività di riproduzione, di agire sulle sottospecie sbagliate".

Il rappresentante di Giunta ha anche anticipato alcuni degli emendamenti in vista della seduta d'Aula: "Ci occuperemo della copertura dei costi che le aziende sosteranno quando aderiranno al sistema del pegno immobiliare, ossia quando un'azienda per ottenere una controgaranzia può avvalersi di un sistema per cui vengono posti a pegno i beni e i prodotti dell'azienda stessa. Per poter gestire questo meccanismo, è necessaria l'implementazione da parte dei soggetti di intermediazione del credito di un sistema di gestionale software che ha dei costi e questi vengono ribaltati sulle aziende. Con questa norma consentiamo di andare a calmierare questo tipo di costo".

"Altro emendamento - ha proseguito Zannier - riguarderà il fondo di rotazione, con l'estensione dell'operatività della sezione emergenze anche sugli immobili, e se ne aggiungeranno diversi tecnici riguardanti l'allineamento a regolamenti comunitari. Per quanto riguarda l'aspetto finanziario, i movimenti principali sono legati alla cifra cospicua che viene ricollocata al fondo di rotazione: sulla parte delle anticipazioni ci sono 47 milioni di euro, la sezione speciale avrà invece 23 milioni e il fondo emergenza 2 milioni e mezzo più una serie di partite".

Su questo aspetto ha chiesto chiarimenti Pozzo, per comprendere su quali immobili si potrà agire. Replicando, Zannier ha illustrato i diversi passaggi necessari a livello nazionale per la certificazione dei danni, spiegando che per le strutture potranno esserci degli interventi emergenziali con delle contribuzioni per i tetti delle aziende zootecniche, solo nelle aree dei comuni con maggiore rilevanza, con l'obiettivo di dare continuità all'allevamento, nell'ottica del benessere animale e della tutela dei lavoratori impegnati all'interno".

In merito, all'articolo 2, l'assessore Sergio Emidio Bini ha velocemente illustrato l'articolato per soffermarsi sulla parte delle tabelle, annunciando stanziamenti aggiuntivi con una dotazione complessiva di 86 milioni per il sistema economico produttivo del Friuli Venezia Giulia nell'assestamento di bilancio autunnale.

Tra le voci più significative, 470mila euro per la ristrutturazione delle unità abitative ad uso turistico con un numero crescete di domande per lo scorrimento della graduatoria; a favore del Frie (Fondo di rotazione per le iniziative economiche) sono messi a disposizione 65 milioni, mentre 6 milioni sono destinati alle linee contributive gestite dal Cata a sostegno delle imprese artigiane e infine 2,6 milioni alla legge Sabatini.

Capozzi è intervenuta sul capitolo dedicato al fondo commercio per lo sviluppo dei distretti, chiedendo spiegazioni sul perché il Comune di Pavia di Udine non abbia ottenuto per intero il contributo massimo richiedibile. Bini ha spiegato che il Comune di Pavia di Udine aveva sbagliato la presentazione della domanda, motivo per cui è stato riconosciuto solo quanto richiesto.

Moretuzzo, invece, ha chiesto chiarimenti in merito ai 2,6 milioni della legge Sabatini per verificare l'apertura di altre eventuali finestre. "La chiusura della finestra - ha spiegato Bini - sarà fino alla fine del febbraio 2024, questo per consentire il passaggio della gestione a Fvg Plus (nuova società in house voluta della Regione). Le dotazioni ci sono già e continueremo a ricevere e a liquidare le richieste già pervenute alle banche". ACON/LI-fa



Markus Maurmair (Fdi) insieme all'assessore Alessia Rosolen
L'assessore regionale Stefano Zannier
Rosaria Capozzi (M5S)
Massimiliano Pozzo (Pd)
Da sx: Furio Honsell (Open), Serena Pellegrino (Avs) e Rosaria Capozzi (M5S)
Markus Maurmair (FdI) e l'assessore regionale Sergio Emidio Bini
Andrea Carli (Pd)