TRIESTE. PELLEGRINO (AVS): SU EVENTI 1953 DESTRA FA REVISIONISMO
(ACON) Trieste, 8 nov - "Quando la Destra parla della storia
del Novecento troppo spesso compie un atto di voluto
revisionismo".
Così afferma in una nota la consigliera regionale Serena
Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra), in risposta a quanto
dichiarato dalla deputata Nicole Matteoni (FdI) e dal sindaco di
Trieste, Roberto Di Piazza, in merito ai fatti accaduti tra il 3
e il 6 novembre 1953 a Trieste contro coloro che manifestavano
per la fine del Territorio Libero e il ritorno di Trieste
all'Italia che era occupata dagli anglo-americani fin dal 1945, e
dove trovarono la morte sei cittadini dalla evidente connotazione
politica.
"Si continua con la mistificazione dei fatti accaduti fino al
1954 nel confine orientale e a Trieste, spingendo verso una
lettura degli episodi storici tali da comprometterne la corretta
interpretazione" sottolinea la consigliera.
"Quando la deputata di Fratelli d'Italia, narrando i fatti,
esplicita che la manifestazione patriottica svoltasi a Trieste
tra il 3 e il 6 novembre 1953, nella quale sei cittadini
triestini vennero brutalmente uccisi dalla polizia alle
dipendenze dell'allora governo alleato o quando il sindaco
ribadisce che sono gli ultimi martiri del Risorgimento - prosegue
Pellegrino - nessuno dei due esponenti di maggioranza, sia
nazionale sia comunale, si è preoccupato di ricordare che i
dimostranti manifestavano contro l'Amministrazione di polizia
militare anglo-americana (Gma), occupante da contrastare".
"Evidentemente i fatti degli ultimi mesi - conclude Pellegrino -,
con la Destra al Governo nazionale che deve sottostare all'agenda
politica atlantica, hanno necessariamente modificato gli
equilibri e per evitare scivoloni internazionali le cerimonie
contro l'occupazione della Gma non possono più essere esplicitate
in modo radicale così come da sempre la Destra ha fatto".
ACON/COM/mt