CONFIDI. MORETUZZO (PATTO-CIVICA): PROCESSO DI VENETIZZAZIONE IN CORSO
(ACON) Trieste, 9 nov - "La possibile fusione fra Confidi
Friuli e Fidi Imprese & Turismo Veneto, annunciata ieri e
benedetta dall'assessore Bini, rappresenta l'ennesimo tassello di
un disegno che mira in modo evidente a togliere potere
decisionale al territorio regionale e, in particolare, al Friuli".
Lo sottolinea in una nota il capogruppo del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg nel Consiglio regionale del Friuli Venezia
Giulia, Massimo Moretuzzo, aggiungendo che "non si tratta di
campanilismo o di rivalità da stadio: è chiaro che il soggetto
che dovrebbe nascere dalla fusione sarebbe totalmente sbilanciato
verso il Veneto, con il peso decisionale delle componenti che
afferirebbero a quel territorio nettamente superiore a quello
della componente friulana".
"Purtroppo - prosegue l'intervento - non sorprende la reazione di
immediata soddisfazione dell'assessore Bini, che continua a
dimostrare la sua totale indifferenza ai destini del sistema
economico e industriale friulano. Ne abbiamo avuta chiara
dimostrazione in occasione del dibattito sul possibile
insediamento siderurgico in Aussa-Corno, quando ha dichiarato
apertis verbis che non ha alcuna intenzione di finanziare gli
investimenti infrastrutturali necessari a mettere in sicurezza
quella zona industriale. Anche in questa vicenda, dunque, si
schiera apertamente con coloro che puntano a marginalizzare le
realtà produttive friulane, come si è visto in modo chiaro in
occasione delle nomine nella Giunta della Camera di Commercio di
Udine e Pordenone con l'esclusione di Confindustria Udine".
"Se è vero che c'è la necessità di rafforzare il sistema dei
Confidi regionali, perché non ragionare in primis sulla fusione
fra Confidi Friuli e Confidimprese Fvg? Il tessuto
imprenditoriale friulano - conclude Moretuzzo - ha la capacità e
la forza di fare sistema e affrontare le sfide che ci attendono.
In questo percorso la Regione deve svolgere il suo ruolo di
supporto e sfruttare tutti gli spazi che ci vengono concessi
dallo Statuto di Autonomia, senza benedire iniziative che vanno
in direzione opposta all'esercizio della specialità regionale".
ACON/COM/db