OVOVIA TS. MASSOLINO (PAT-CIV): INTERROGAZIONE A COMM EUROPEA
(ACON) Trieste, 10 nov - "Sono stata a Bruxelles come
ambasciatrice del Patto europeo per il clima, ma anche per alcuni
incontri sul tema dell'ovovia a Trieste. In particolare, ho
incontrato alcuni parlamentari e dirigenti della European Free
Alliance (Efa), di cui il Patto per l'Autonomia fa parte e che
siedono in Parlamento a fianco dei Verdi europei, per concordare
alcune nuove azioni istituzionali da intraprendere".
Lo ha spiegato, riportandolo in una nota, la consigliera
regionale del Gruppo Patto per l'Autonomia-Civica Fvg Giulia
Massolino, nel corso di una conferenza stampa a Trieste.
"Le recenti evidenze sul progetto, in particolare l'esito
negativo del procedimento di Valutazione di incidenza ambientale
(Vinca) di metà ottobre - aggiunge la Massolino -, ci hanno
suggerito di presentare una nuova interrogazione alla Commissione
europea. Sappiamo, infatti, che la valutazione finale in merito
al rispetto del criterio del Pnrr di non arrecare danno
significativo all'ambiente (il famoso Dnsh) avverrebbe appena nel
2026. Se in sede di valutazione la Commissione europea dovesse
ritenere che tale criterio non sia stato rispettato dall'opera,
il che, dato l'impatto ambientale negativo attestato dalla Vinca,
è più che possibile, semplicemente il finanziamento non sarebbe
erogato: oltre al danno, anche la beffa. Le triestine e i
triestini si troverebbero sulle spalle non solo gli ingenti costi
di manutenzione ordinaria e straordinaria di oltre 5 milioni
all'anno, ma anche l'intero importo dei costi di costruzione: 62
milioni di euro".
Uno scenario da evitare a tutti i costi, secondo la consigliera:
"Intendiamo interrogare la Commissione chiedendo se ritenga
accettabile che la cittadinanza, che ha dimostrato in ogni modo
possibile la sua contrarietà all'opera, sia costretta ad
affrontare anche questo ulteriore rischio economico, oltre a
tutti i danni ambientali, paesaggistici ed economici già messi in
conto dal progetto, così come se ritenga accettabile che l'iter
progettuale prosegua nonostante la Vinva negativa, prospettando
improbabili compensazioni per i danni ambientali alla
biodiversità di un'area protetta dalle normative europee".
Oltre all'interrogazione, Massolino intende "farsi promotrice
anche di una raccolta firme al Parlamento europeo. Proponiamo al
comitato No ovovia di supportare una petizione, dopo la
bocciatura del tanto agognato referendum, per portare il tema
all'attenzione dell'Europa".
"Dobbiamo far sentire la voce della cittadinanza a ogni livello:
mentre il Comune tende ad escluderla dalle decisioni, agendo
senza trasparenza e con arroganti forzature, noi vogliamo invece
ribadire la centralità della comunità in scelte di questo tipo,
specie in una fase in cui sappiamo che la Commissione europea -fa
presente l'esponente di Patto-Civica Fvg - sta ricontrattando le
misure legate al Pnrr con i ministeri italiani. I tempi per la
realizzazione dell'opera sarebbero già troppo stretti, bisogna
togliere subito il progetto dal pacchetto di interventi a livello
italiano".
ACON/COM/rcm