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FINE VITA. CAPOZZI (M5S): COLMARE VUOTO NORMATIVO CHE DANNEGGIA DEBOLI

14.11.2023
16:58
(ACON) Trieste, 14 nov - "Siamo di fronte a una prospettiva di ragionevolezza per dare una risposta ai più fragili. In sede di Commissione è stato sollevato il tema importante delle cure palliative, il cui valore è stato rimarcato dalla sentenza 242 della Corte costituzionale. Tuttavia, devono restare un presupposto frutto di una scelta nei casi di pazienti affetti da sofferenze indicibili e anche nei casi che comportino, per esempio, la sedazione profonda con la terapia del dolore: in tali frangenti, la domanda di suicidio medicalmente assistito non può, per noi, scemare. Le cure palliative, nei casi descritti, non sono un accompagnamento alla vita, ma finiscono per dilatare le sofferenze".

Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, aggiungendo che "il tema del fine vita segna una svolta e implica vari ragionamenti, sicuramente imprescindibili, ma che non devono far venir meno la libertà di cure e all'autodeterminazione. Questo argomento ha fatto mobilitare milioni di cittadini con migliaia di firme raccolte anche in Friuli Venezia Giulia, dimostrando come il Paese chieda con forza e urgenza una norma sul fine vita".

"Bene fanno le Regioni a esprimere un parere e a dare un'indicazione precisa: i cittadini - continua l'esponente pentastellata - credono nella partecipazione diretta e il territorio va ascoltato in ogni occasione. Così come accaduto nel vicino Veneto con una mozione presentata dal M5S e approvata a maggioranza, chiediamo che la Giunta si impegni a garantire che ogni persona sia libera di scegliere senza condizionamenti politici e che si impegni a garantire sul piano regionale, a tutte le persone che avanzano richiesta di fine vita, un percorso oggettivo, rapido e scevro da qualunque tipo di condizionamento esterno, nonché a promuovere, presso tutte le Istituzioni, il principio per cui il ruolo della politica è quello di garantire la libertà di scelta, astenendosi da qualunque intervento, anche ideologico, potenzialmente in grado di coartare, o comunque di condizionare, la libera scelta delle persone".

"Il Movimento 5 Stelle - ricorda Capozzi - si è sempre impegnato in questi anni per arrivare a una legge che consenta a chi è afflitto da sofferenze intollerabili di porre fine dignitosamente alla propria vita, circondato dall'affetto dei propri cari e assistito dal Servizio sanitario nazionale. Non è una legge che tutela il diritto alla morte, come da qualcuno sostenuto anche in Commissione durante l'audizione, per cui sarebbe sbagliato investire risorse per far morire le persone, ma in realtà è una tutela del diritto all'autodeterminazione, che dà la possibilità che si possa decidere della propria vita e del proprio corpo senza fare un danno a nessun altro. Lo Stato si deve assumere la chiara e precisa responsabilità di non lasciare da solo nessuno e di tutelare la libertà di scelta anche di chi una scelta oggi non ce l'ha. Colmiamo finalmente un vuoto normativo che danneggia proprio i più deboli e le persone più esposte ad abusi".

"Prevedere l'introduzione della morte volontaria medicalmente assistita non significa dire a chi è in determinate condizioni che da oggi sarà quella la strada da seguire. Al contrario, il medico che dovrà accogliere la richiesta di morte volontaria medicalmente assistita comunicherà - conclude Capozzi - tutte le possibilità di cura e di trattamento alle quali la persona può decidere di accedere, comprese le cure palliative". ACON/COM/db



  • Rosaria Capozzi (M5S)
    Rosaria Capozzi (M5S)