IDROGENO. MASSOLINO (PAT-CIV): ANCORA TANTE PERPLESSITÀ SU PROGETTO
(ACON) Trieste, 15 nov - "L'audizione richiesta
dall'Opposizione in merito alla Valle dell'Idrogeno
transfrontaliera ha finalmente aperto il dibattito su un tema
complesso, rimasto fino a oggi completamente oscuro, che riguarda
il futuro energetico e produttivo della nostra regione - dichiara
in una nota la consigliera Giulia Massolino del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg -. Abbiamo ascoltato con interesse i dati
e le prospettive riportati dalla comunità scientifica e dai
rappresentanti dell'industria intervenuti, ma riteniamo che le
perplessità in merito al progetto siano ancora molto forti".
"Bisogna fare attenzione a non prospettare l'idrogeno come una
soluzione miracolosa e priva di rischi ai problemi di
approvvigionamento energetico - prosegue la consigliera -, al
solo scopo di evitare di porre in discussione i nostri modelli di
produzione e consumo. La transizione energetica non deve essere
un fardello, ma una grande opportunità per rimettere al centro il
benessere delle persone e dell'ambiente, e non gli interessi
privati di aziende legate all'economia dei combustibili fossili,
da sempre pronte a investire cifre stratosferiche nella lobby
dell'idrogeno, speso non realmente 'verde'. Se l'idrogeno può
avere un suo senso nei settori hard-to-abate come appunto i
grandi impianti industriali, la prospettiva del suo utilizzo per
la mobilità - e addirittura per la micromobilità - ad oggi sembra
decisamente poco sostenibile".
"Su questo aspetto avremo modo di tornare nel dettaglio grazie a
un'interrogazione specifica che ho depositato lunedì scorso sugli
autobus a idrogeno acquistati in regione. Molti però rimangono i
dubbi, condivisi anche dalla comunità scientifica,
sull'efficienza di questo vettore a fronte delle già esistenti
batterie di accumulo, così come sul consumo d'acqua e sulle
problematiche relative allo stoccaggio e alla distribuzione.
Senza contare - conclude Massolino - le preoccupazioni relative
al cosiddetto idrogeno rosa, quello prodotto col nucleare, a cui
da subito era andato il pensiero vista la vicinanza della
centrale di Krsko".
ACON/COM/fa