EDILIZIA SCOLASTICA. OK VI COMM AGGIORNAMENTO PROGRAMMA TRIENNIO 22-24
(ACON) Trieste, 15 nov - Una risposta alle necessità degli
istituti statali di competenza comunale alla luce dell'aumento
dei costi dei materiali edili, supporto ulteriore al Sistema
integrato dei servizi di educazione e istruzione dalla nascita
sino ai sei anni e i finanziamenti relativi agli interventi
indifferibili e urgenti per fronteggiare le criticità che
impediscono la continuità del servizio scolastico.
La VI Commissione consiliare presieduta da Roberto Novelli (FI),
riunita a Trieste nell'emiciclo di piazza Oberdan, ha espresso
parere favorevole a maggioranza sulla deliberazione 1.544 della
Giunta regionale, relativa all'aggiornamento del programma
triennale 2022-24 degli interventi edilizi sugli edifici
scolastici.
Il pronunciamento, caratterizzato dalle astensioni della dem
Laura Fasiolo, affiancata da Furio Honsell (Open Sinistra Fvg),
Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) e Serena
Pellegrino (Avs), ha visto tuttavia il parere favorevole di
Massimiliano Pozzo (Pd), insieme a quello degli esponenti della
Maggioranza.
Illustrate in apertura di lavori dall'assessore regionale a
Infrastrutture e Territorio, Cristina Amirante, le modifiche
previste dalla norma riguardano tre dei sette Obiettivi contenuti
nel documento. A partire dal numero 1 che riguarda la
Programmazione del fabbisogno legato alle necessità degli
istituti statali di competenza comunale. Nel 2022 si era infatti
proceduto allo scorrimento della graduatoria che raccoglie le
manifestazioni di interesse presentate dai Comuni e, considerato
l'aumento dei costi, le risorse verranno utilizzate per
compensare le fluttuazioni verso l'alto con assegnazione del 15%
massimo sul Qe iniziale.
L'Obiettivo 2 è invece legato al Piano 0-6 e alla promozione del
Sistema integrato dalla nascita sino ai sei anni a sostegno di
asili nido e scuole materne. Nello specifico, anche quale
conseguenza delle assegnazioni collegate al Pnrr, i fondi
disponibili per l'annualità 2024 saranno destinati alla copertura
delle domande pervenute sul bando Asili nido 2023.
L'Obiettivo 4, infine, chiama in causa gli interventi
indifferibili e urgenti. Il canale contributivo finanzia le spese
di investimento, anche a rimborso, per lavori effettuati o da
effettuare su edifici di proprietà pubblica dichiarati inagibili,
anche in seguito a eventi straordinari. Le domande vengono
presentate a sportello senza scadenza, in base alle reali
necessità e, per ogni istanza (eccetto quelle presentate dai
Comuni colpiti da eventi atmosferici eccezionali per i quali è
stato richiesto o dichiarato lo stato di emergenza con un
massimale di 400mila euro), l'importo massimo è di 200mila euro.
Ai Comuni sopra i 15mila abitanti potranno essere assegnati fino
a due interventi, e quelli sotto i 15mila abitanti uno.
Approvato all'unanimità in via preliminare dall'Esecutivo e
trasmesso anche all'Ufficio scolastico regionale ai fini
dell'ottenimento del parere di competenza (già espresso
favorevolmente, come evidenziato in aula da Amirante), il
provvedimento, strettamente legato all'articolo 38 della Lr
13/2014, prevede la programmazione degli interventi di
ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento
antisismico ed efficientamento energetico, nonché la costruzione
di nuovi stabili pubblici, al fine di assicurare adeguatezza alla
funzione didattica degli ambienti e alla tutela della salute
nelle scuole.
Nel corso della discussione che ha preceduto il voto, Honsell si
è concentrato sulle verifiche dei tempi di realizzazione
(portando l'esempio dell'istituto Stringher di Udine), per poi
passare al Piano 0-6 e ai criteri di assegnazione, concludendo
con la tutela dei lavoratori, l'aspetto contrattuale, il
dimensionamento scolastico e la necessità di condivisione con i
sindacati.
Pellegrino ha quindi premesso che "il contenitore è
l'investimento, mentre il suo contenuto è la spesa. Troppe volte,
purtroppo, ci focalizziamo sul primo e, per il secondo, pazienza.
L'assessore Rosolen - ha aggiunto la rappresentante di Alleanza
Verdi e Sinistra - punta sul dimensionamento e noi, a tale
proposito, non possiamo pensare a operazioni separate. Perciò,
vorrei sapere cosa avete concertato tra le due Direzioni".
Fasiolo, dal canto suo, ha riportato l'attenzione sul Piano 0-6,
auspicando "una reale valorizzazione e un concreto incremento dei
nidi perché, rispetto l'Europa, siamo molto indietro. Sono
necessari ulteriori finanziamenti, soprattutto - si è congedata -
per garantire ai giovani la sicurezza. Va anche evitata la fretta
di demolire e ricostruire, perché prima è necessario individuare
le priorità". Il collega dem Massimiliano Pozzo ha altresì
chiesto dettagli sui contributi da 400mila euro e riguardo una
mappatura dei Comuni che possono fare richiesta.
La Dgr 1.544 è stata infine promossa sia dal capogruppo leghista
Antonio Calligaris che da Carlo Bolzonello (Fedriga presidente).
Il primo ha confermato massima condivisione riguardo gli
interventi indifferibili e urgenti, manifestando "apprezzamento
per la misura sulla riorganizzazione dei punti scolastici da
parte di una Regione che si affianca ai sindaci e, sulla base
delle reali necessità, pensa a come creare scuole uniche. Il modo
giusto per affrontare la questione".
Il secondo, citando anche lui gli amministratori locali, ha detto
di apprezzare una serie di scelte che "tranquillizzano i primi
cittadini, preoccupati dall'aumento dei costi, dopo tanto lavoro
di programmazione. Il 15% credo nasca proprio da un'esigenza che
avete valutato in modo puntuale e lungo un percorso di grande
vicinanza con il territorio".
L'assessore Amirante, in sede di replica, ha puntualizzato di
essere reduce da un incontro con la collega di Esecutivo, Alessia
Rosolen, per lavorare "sulla programmazione futura, facendo
andare edilizia scolastica e istruzione nella stessa direzione in
una modalità di piena condivisione".
Prima del commiato, Amirante ha anche precisato che "la
programmazione relativa agli edifici in disarmo procede di pari
passo con gli Edr. In alcuni casi, anche per esigenze legate alle
norme antisismiche, la dismissione diventa inevitabile. Andrà
verificato quando optare per la demolizione e la restituzione del
suolo libero alle città e quando per una riconversione a favore
di altre destinazioni. Sempre considerando il tema sicurezza,
nonché quello inerente le spese di manutenzione e i consumi".
ACON/DB