ACCIAIERIA. II COMM, PETIZIONE ARCHIVIATA DOPO AUDIZIONE COMITATI
I rappresentanti delle 22mila firme in aula: delusi dalla
Regione. Botta e risposta su mancata convocazione a settembre
(ACON) Trieste, 17 nov - La maggioranza di Centrodestra vota
compatta la risoluzione proposta da Maddalena Spagnolo (Lega) e
archivia la petizione presentata dai comitati di cittadini che
nei mesi scorsi avevano raccolto 21974 firme - questo il numero
delle sottoscrizioni validate, a fronte delle 24173 presentate al
Consiglio regionale - contro la realizzazione di un'acciaieria
nell'area dell'Aussa-Corno. Una proposta che è già stata
giudicata impercorribile dalla Giunta.
Bocciato invece il testo proposto da Rosaria Capozzi (M5S) e
integrato da Furio Honsell (Open), che chiedeva di rinunciare
anche per il futuro a infrastrutture in grado di creare danni
ambientali, favorendo piuttosto in quell'area mitigazione,
piantumazioni e bonifiche dei siti inquinati. Pd e Patto-Civica
hanno scelto di non partecipare alle due votazioni mentre il
gruppo Misto - formato da Serena Pellegrino (Avs) oltre a Capozzi
e Honsell - ha appoggiato la seconda risoluzione e bocciato
quella del Centrodestra.
È questo l'esito formale di una seduta della II Commissione
decisamente elettrica, cominciata con le accuse dei comitati
all'Amministrazione regionale per la mancata convocazione a
settembre, quando gli esperti riassunsero in aula le loro
valutazioni sul progetto Danieli-Metinvest. "Siamo delusi e
avviliti - ha scandito Giampaolo Stel, dando il via all'audizione
- per il mancato rispetto delle regole democratiche: nonostante
una richiesta di accesso agli atti non abbiamo ancora potuto
visionare gli studi sull'acciaieria".
"Siamo chiamati a fare i becchini di un'acciaieria che non ci
sarà più", ha rincarato la dose Mareno Settimo, mentre Daniela
Corso ha osservato "che oggi tutti ringraziano i sindaci, ma
senza la spinta dei comitati i Comuni non avrebbero deliberato
contro l'impianto". Più tecniche le considerazioni degli altri
due esponenti dei comitati, Giorgio Guzzon e Francesco Zorzenon,
che sono tornati sulle ragioni ambientali del no all'acciaieria.
Chiamato in causa, il presidente della II Commissione Markus
Maurmair (FdI) ha spiegato le ragioni dell'esclusione di
settembre ricordando il dovere di rispettare le procedure
consiliari sugli inviti in audizione e assicurando che "negli
uffici di presidenza della Seconda e della Quarta nessun
esponente, né di Maggioranza né di Opposizione, aveva segnalato
la necessità di invitare i comitati". Un'affermazione che ha
innescato un lungo botta e risposta con le Opposizioni.
Pellegrino gli ha ricordato di aver "evidenziato la necessità di
audire i comitati, ma lei mi disse che la petizione era di
competenza della II Commissione e io come vicepresidente della
Quarta non potevo fare obiezioni". Massimiliano Pozzo (Pd) ha
ribattuto che "non è corretto parlare di errori da parte delle
Opposizioni: siete stati voi a fare una scelta che metteva da
parte i comitati".
Analoghi concetti sono stati espressi da Capozzi ("Abbiamo
chiesto l'integrazione già il giorno successivo alla riunione
degli uffici di presidenza") e da Honsell ("Io avrei auspicato
quell'audizione già l'anno precedente, e lo dissi: fu una sua
scelta quella di non riconvocare l'ufficio di presidenza").
Spagnolo ha invece difeso la posizione di Maurmair: "L'istanza
avanzata non era tecnicamente proponibile, ricordatevi che noi
consiglieri siamo sempre supportati dagli uffici regionali".
A spostare la discussione sul piano politico è stato Francesco
Martines (Pd): "I comitati No acciaieria - è la sua sintesi -
sono l'attore principale della sconfitta della Giunta su questa
vicenda perché hanno messo in moto il territorio e convinto anche
i sindaci di Centrodestra a dire no a Bini e a Fedriga. La Giunta
invece ha affrontato con troppa leggerezza un tema così
importante". Gli ha dato manforte il collega di gruppo Roberto
Cosolini, che con una punta di ironia ha ricordato "che i vertici
della Regione hanno sempre negato esistesse una istanza formale,
eppure hanno affidato numerosi studi sull'acciaieria", prima di
sollecitare "a rendere trasparenti tutti gli atti della vicenda",
richiesta reiterata da Massimo Moretuzzo, capogruppo del
Patto-Civica (che ha ricordato come "alcuni degli auditi a
settembre parlassero di un progetto della Danieli"), da Stel e
dagli altri membri dei comitati, e infine accolta da Maurmair:
"Vi forniremo tutta la documentazione in possesso della II
Commissione".
Sul futuro dell'area industriale Aussa-Corno si sono invece
soffermati Pellegrino, Honsell e Capozzi. La consigliera di Avs
ha sollecitato un nuovo ciclo di audizioni per approfondire,
proposta condivisa subito da Moretuzzo, mentre l'esponente di
Open ha chiesto ai comitati indicazioni su come investire i 20
milioni da tempo messi da parte dalla Giunta, ricevendo le
indicazioni su bonifica e piantumazioni che sono poi entrate a
far parte della risoluzione Capozzi.
Alberto Budai (Lega) ha invece chiesto e ottenuto dai
rappresentanti dei comitati un punto di vista più generale
sull'acciaieria: "Sareste d'accordo di realizzare questa
tipologia di impianto in un'altra area del Friuli o siete
contrari a prescindere? Ve lo chiedo perché qui in Aula qualcuno
ha detto che è stata persa un'occasione, immaginando altre zone
idonee ad accoglierla". "I comitati sono contro questi
impianti-astronave, dovremmo pensare ad altre opzioni
industriali", gli ha risposto senza esitazioni Stel.
ACON/FA