FINE VITA. BOLZONELLO (FP): MOZIONE PER POTENZIARE CURE PALLIATIVE
(ACON) Trieste, 17 nov - "In tema di fine vita era necessario
riproporre la questione su un binario corretto, stabilendo alcuni
principi cardine, a cominciare dal fatto che a nessuno è concesso
di porre fine alla sua vita con la complicità del sistema
sanitario. Un tanto lo dice espressamente la nostra Costituzione.
E su questo le audizioni che hanno caratterizzato i lavori della
III Commissione di questi giorni sono state particolarmente
utili, aiutandoci a capire che bisognava tornare su questo tema
centrale. Ribadendo la necessità di stabilire le competenze
davanti a una possibilità di legiferare sull'argomento, per
indicare gli strumenti utili ad attuare un qualcosa che di fatto
esiste, ma non certo a stabilire dei tempi di attuazione che sono
un qualcosa di estremamente soggettivo".
A sottolinearlo, in una nota, è Carlo Bolzonello (Fedriga
presidente), che è anche presidente della III Commissione. "Cure
palliative e fine vita sono ancora al centro di un intenso
dibattito regionale anche se l'esercizio dei diritti fondamentali
rientra nella competenza esclusiva del legislatore statale -
continua Bolzonello -: in attesa di una disciplina nazionale in
tema di procedure e tempi di applicazione dei diritti già
individuati e della titolarità, è giusto procedere con
approfondimenti di una certa complessità, perché è la questione
stessa a sottoporre aspetti profondi. Pensiamo solo alle modalità
di accesso alla morte assistita".
"Come ribadito anche dall'Avvocatura Generale dello Stato -
ricorda l'esponente di Fp - data la sua incidenza su aspetti
essenziali dell'identità e della integrità della persona e per
ragioni imperative di eguaglianza, una normativa in tema di
disposizioni di volontà relative ai trattamenti sanitari, nella
fase terminale della vita, necessita di uniformità di trattamento
sul territorio nazionale".
"C'è la necessità - aggiunge il presidente della III Commissione
- di rafforzare l'alleanza tra le famiglie e il mondo della
sanità per individuare percorsi propri del malato e di attivare
dei tavoli di valutazione medica omogenei, con percorsi certi, al
fine di elaborare procedure uniformi, per potenziare le cure
palliative e nei casi previsti giungere alla sedazione profonda e
monitorare il rispetto della legge, al fine di fermare qualsiasi
forma di accanimento terapeutico".
Tutti concetti che il consigliere Bolzonello ha riassunto nel
testo di una mozione, protocollata e all'ordine dei lavori del
Consiglio regionale della prossima settimana, contenente anche un
invito rivolto al Parlamento a operare nelle sue competenze per
potenziare le cure palliative e trovare le adeguate risorse
economiche.
"Ritengo doveroso ricordare - sottolinea ancora il consigliere -
che la tanto menzionata sentenza della Corte Costituzionale del
2019 non ha affermato, o riconosciuto, un diritto incondizionato
al suicidio, ma solo la facoltà per una persona pienamente capace
di prendere decisioni libere e consapevoli, tenuta in vita da
trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia
irreversibile, per lei fonte di sofferenze fisiche o
psicologiche, di far accertare, dalle strutture del sistema
sanitario, la presenza dei requisiti indicati nella sentenza
della Corte Costituzionale".
"Su un altro aspetto la sentenza è particolarmente chiara -
conclude Bolzonello -: l'adeguatezza di informazioni per il
paziente in ordine alle possibili soluzioni alternative, con
particolare riguardo all'accesso alle cure palliative e non la
semplice segnalazione della loro esistenza".
ACON/COM/fa