ISRAELE-HAMAS. MORETUZZO (PAT-CIV): FAR PARLARE DIPLOMAZIA E POLITICA
(ACON) Trieste, 21 nov - "Per far tacere le armi è necessario
far parlare la diplomazia e la politica internazionale, e
praticare la cultura della pace. Educare alla pace è
l'alternativa necessaria alla barbarie della guerra, l'unica via
per far convivere le differenze".
Così in una nota il capogruppo del Patto per l'autonomia-Civica
Fvg Massimo Moretuzzo, che oggi in Aula ha preso parte alla
discussione che ha condotto all'approvazione di una mozione
relativa al conflitto in Medio Oriente, frutto della sintesi di
due mozioni presentate da Maggioranza e Opposizione, e condivisa
anche dagli altri componenti del gruppo consiliare Enrico
Bullian, Simona Liguori, Giulia Massolino e Marco Putto.
"È importante - aggiunge il capogruppo - che da quest'aula sia
uscito un messaggio univoco: di presa di distanza dalle atrocità
commesse e in atto, e di vicinanza alla popolazione palestinese e
a quella israeliana, auspicando che possano vivere al più presto
una vita libera e dignitosa, in pace, con pari diritti. Da parte
nostra, condanniamo in modo inequivocabile le violenze commesse.
Nulla può giustificarle. Di fronte a quanto sta accadendo non
possiamo rimanere inermi. Penso in particolare alle bambine e ai
bambini: ne sono morti oltre 4500 dal 7 ottobre, uno ogni 10
minuti; migliaia sono dispersi sotto le macerie; moltissimi sono
feriti e rimasti orfani; 900 mila bambini, che vivono nella
striscia di Gaza, non hanno accesso a cibo, acqua potabile,
farmaci e cure mediche. Quanti bambini devono ancora morire? Fino
a dove possono spingersi le reazioni delle parti in causa?".
"L'unica risposta possibile, dentro un quadro di civiltà, è
l'esercizio di una cultura di pace. Lo dobbiamo fare in ogni sede
e, in questa cornice, non si può esultare perché gli utili di
Leonardo, azienda di Stato che produce armi, sono aumentati per
la guerra in Ucraina, come ha fatto il suo amministratore
delegato, né possiamo essere d'accordo con il paventato aumento
delle spese militari italiane - conclude Moretuzzo -. Tutte e
tutti siamo chiamati a un lavoro di educazione e costruzione di
pace. La pace dipende da ciascuno di noi".
ACON/COM/fa