SALUTE. OK UNANIME AULA A MOZIONE DEM SU PAYBACK DISPOSITIVI MEDICI
(ACON) Trieste, 21 nov - Aula compatta, dopo il via libera
concesso anche dalla Giunta regionale, nei confronti del
dispositivo che mira a far fronte, come evidenziato dai
proponenti, all'allarme nazionale legato al meccanismo di payback
che tocca le aziende produttrici di dispositivi medici,
rischiando di provocare una possibile interruzione delle
forniture necessarie ai Servizi sanitari anche in Friuli Venezia
Giulia.
Il Consiglio regionale, presieduto da Mauro Bordin, ha dunque
approvato all'unanimità la mozione "Payback dispositivi medici:
salvaguardare la continuità e la qualità delle forniture e la
tenuta del comparto produttivo", impegnando l'Esecutivo a
intervenire nei confronti del Governo nazionale per supportare le
imprese fornitrici e tutelare, al tempo stesso, anche
l'occupazione.
L'istanza era stata presentata da Roberto Cosolini (Pd), insieme
ai colleghi dem Diego Moretti, Manuela Celotti, Nicola Conficoni,
Laura Fasiolo e Francesco Martines, alle firme dei quali si sono
aggiunte successivamente anche quelle di Serena Pellegrino (Avs)
e Rosaria Capozzi (M5S).
Il documento, illustrato dal primo firmatario, ha comunque
raggiunto il momento del voto recando alcune modifiche
emendative, dovute sia a evoluzioni della problematica che hanno
suggerito la soppressione dei primi tre commi originali, sia a
esplicite richieste avanzate dall'assessore regionale alla
Salute, Riccardo Riccardi.
Il provvedimento impegna così la Giunta a "richiedere a Roma un
ulteriore rinvio dei termini di pagamento entro il quale le
imprese fornitrici sono tenute ad adempiere all'obbligo di
ripiano e a farsi parte attiva per il superamento del sistema del
payback che impone loro - ha spiegato Cosolini - di contribuire a
pagare gli sforamenti dei tetti di spesa regionale dal 2015 in
poi. Un intervento di regolazione del mercato volto a contenere
la spesa pubblica che rischia, tuttavia, di mettere in crisi le
piccole e le medie imprese, alle quali sono richiesti importi
spesso così ingenti da superare persino il fatturato lordo di un
anno".
"Le richieste avanzate per gli anni dal 2015 al 2018 - ha quindi
dettagliato - consistono in quasi 128 milioni di euro, legati a
un'autentica norma capestro. Richiedere una contribuzione di
questo tipo significa due cose: mettere in crisi centinaia di
realtà specializzate e portare a un black out delle forniture con
ricadute sul funzionamento quotidiano del Sistema sanitario.
Inoltre, aggiungiamo anche una richiesta di rinvio del termine
per l'invio dei dati relativi agli sforamenti dal 2019 al 2021
per prendere il tempo necessario verso una revisione e attendere,
al tempo stesso, anche l'esito dei procedimenti nei numerosi
Tribunali amministrativi chiamati in causa dalle aziende".
Nel corso della discussione generale, la pentastellata Capozzi ha
evidenziato "le conseguenze devastanti sull'operatività delle
micro e medie imprese, chiamate a pagare somme superiori rispetto
i ricavi. Ormai, molte non partecipano neppure ai bandi per paura
e si rischiano importanti carenze di scorte".
Sempre in ambito di Gruppo Misto, Pellegrino ha parlato di "tema
vitale per decine di aziende e centinaia di lavoratori della
regione, mentre i cittadini si vedono sfilare pezzi di welfare.
La norma è nazionale, ma la scelta di non procedere con le
compensazioni può essere regionale in attesa di una rettifica da
parte del Parlamento. È comunque iniqua, strumento per strozzare
il servizio pubblico a favore di quello privato, permettendo la
sopravvivenza solo dei colossi multinazionali".
L'assessore Riccardi, dal canto suo, ha aggiornato l'Assemblea
legislativa sui più recenti passi compiuti per tutelare i
fornitori e su una serie di soluzioni già predisposte, per poi
descrivere anche l'evoluzione storica del dispositivo iniziata
nel lontano 2011. "Il Governo nazionale - ha altresì rimarcato -
ha concesso alle Regioni un finanziamento straordinario di un
miliardo e 85 milioni di euro per compensare l'impatto del
payback".
"Quello che conta - ha commentato in conclusione Cosolini, dopo
aver accettato le proposte emendative giuntali e aver aggiunto le
proprie - è che ci sia una presa in carico del problema, la
finalità originaria della mozione".
ACON/DB