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SALUTE. CAPOZZI (M5S): PAYBACK SISTEMA DEVASTANTE PER PICCOLE IMPRESE

21.11.2023
19:16
(ACON) Trieste, 21 nov - "La richiesta di un contributo alle aziende che forniscono materiali alle strutture sanitarie arriva in un settore fortemente mutato dal periodo in cui l'onere è maturato: 1 su 8 è infatti cessata, in liquidazione o in stato di insolvenza. Inoltre, arriva in un momento in cui molte aziende ancora non hanno superato le difficoltà dovute alla pandemia: 1 su 10 è in perdita e 3 su 10 non hanno una liquidità adeguata a coprire gli impegni finanziari". A ricordare le difficoltà delle imprese coinvolte nel payback sanitario è stata, come si legge in una nota, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, durante la discussione di oggi in Aula. "Anche il pagamento in una sola tranche crea problemi. L'impatto sull'operatività delle aziende è enorme, con un maggior impatto sulle micro e piccole imprese, che si trovano a pagare un importo fino a 1,5 volte la redditività operativa dell'ultimo anno e 2,5 l'utile consolidato. In seguito al payback - aggiunge Capozzi - l'attività di molte imprese si è ridotta drasticamente e paradossalmente in taluni casi sono chiamate a pagare somme superiori ai ricavi dell'ultimo anno".

"L'applicazione del payback nelle modalità indicate nel Dl 34/23 - si legge ancora nella nota - ha inoltre come ricaduta quella di determinare una probabile concentrazione nel sistema di fornitura pubblica, verso le aziende più strutturate, con effetti negativi sulla concorrenza e sulla gamma di prodotto disponibile. Parliamo di un impatto devastante del Payback sanitario per lavoratori e aziende, per cui ci auguriamo che il Governo intervenga".

"In questo momento, molte imprese non partecipano ai bandi di gara, con un probabile aumento della concentrazione nella rete di fornitura, per la conseguente 'uscita' di aziende di micro e piccola dimensione dal settore. Le conseguenze sono evidenti anche per tutto il sistema sanitario regionale in quanto si rischiano carenze importanti di scorte di dispositivi di base (aghi, fili, attrezzi vari per gli interventi chirurgici). Per questo abbiamo già firmato un ordine del giorno sottoscritto da tutto il Consiglio regionale - ricorda la consigliera - con cui si auspicava che il Governo desse risposte serie e celeri a tutta la filiera coinvolta, e oggi abbiamo chiesto di sottoscrivere la mozione del collega Cosolini".

"Questo clima di perdurante incertezza sta logorando le imprese e sta portando a scelte forzate di riduzione dei posti di lavoro e al rischio di carenza di prodotti. Premesso che si nutrono forti dubbi sulla legittimità del sistema del payback per dispositivi medici nel suo complesso, soprattutto per il profilo della retroattività dei provvedimenti, potrebbero esservi numerose criticità anche in sede di applicazione della norma, in relazione a possibili errori di calcolo. Si ricorda che i calcoli - conclude Capozzi - dovranno essere operati utilizzando i modelli di conto economico regionale e che il payback dovrebbe riguardare solo il costo del bene, e non quello del servizio. Per questo bisogna compiere ogni sforzo per porre rimedio a questa situazione, e anche la Giunta può fare la sua parte". ACON/COM/fa



  • Rosaria Capozzi (M5S)
    Rosaria Capozzi (M5S)