SALUTE. CAPOZZI (M5S): PAYBACK SISTEMA DEVASTANTE PER PICCOLE IMPRESE
(ACON) Trieste, 21 nov - "La richiesta di un contributo alle
aziende che forniscono materiali alle strutture sanitarie arriva
in un settore fortemente mutato dal periodo in cui l'onere è
maturato: 1 su 8 è infatti cessata, in liquidazione o in stato di
insolvenza. Inoltre, arriva in un momento in cui molte aziende
ancora non hanno superato le difficoltà dovute alla pandemia: 1
su 10 è in perdita e 3 su 10 non hanno una liquidità adeguata a
coprire gli impegni finanziari". A ricordare le difficoltà delle
imprese coinvolte nel payback sanitario è stata, come si legge in
una nota, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria
Capozzi, durante la discussione di oggi in Aula.
"Anche il pagamento in una sola tranche crea problemi. L'impatto
sull'operatività delle aziende è enorme, con un maggior impatto
sulle micro e piccole imprese, che si trovano a pagare un importo
fino a 1,5 volte la redditività operativa dell'ultimo anno e 2,5
l'utile consolidato. In seguito al payback - aggiunge Capozzi -
l'attività di molte imprese si è ridotta drasticamente e
paradossalmente in taluni casi sono chiamate a pagare somme
superiori ai ricavi dell'ultimo anno".
"L'applicazione del payback nelle modalità indicate nel Dl 34/23
- si legge ancora nella nota - ha inoltre come ricaduta quella di
determinare una probabile concentrazione nel sistema di fornitura
pubblica, verso le aziende più strutturate, con effetti negativi
sulla concorrenza e sulla gamma di prodotto disponibile. Parliamo
di un impatto devastante del Payback sanitario per lavoratori e
aziende, per cui ci auguriamo che il Governo intervenga".
"In questo momento, molte imprese non partecipano ai bandi di
gara, con un probabile aumento della concentrazione nella rete di
fornitura, per la conseguente 'uscita' di aziende di micro e
piccola dimensione dal settore. Le conseguenze sono evidenti
anche per tutto il sistema sanitario regionale in quanto si
rischiano carenze importanti di scorte di dispositivi di base
(aghi, fili, attrezzi vari per gli interventi chirurgici). Per
questo abbiamo già firmato un ordine del giorno sottoscritto da
tutto il Consiglio regionale - ricorda la consigliera - con cui
si auspicava che il Governo desse risposte serie e celeri a tutta
la filiera coinvolta, e oggi abbiamo chiesto di sottoscrivere la
mozione del collega Cosolini".
"Questo clima di perdurante incertezza sta logorando le imprese e
sta portando a scelte forzate di riduzione dei posti di lavoro e
al rischio di carenza di prodotti. Premesso che si nutrono forti
dubbi sulla legittimità del sistema del payback per dispositivi
medici nel suo complesso, soprattutto per il profilo della
retroattività dei provvedimenti, potrebbero esservi numerose
criticità anche in sede di applicazione della norma, in relazione
a possibili errori di calcolo. Si ricorda che i calcoli -
conclude Capozzi - dovranno essere operati utilizzando i modelli
di conto economico regionale e che il payback dovrebbe riguardare
solo il costo del bene, e non quello del servizio. Per questo
bisogna compiere ogni sforzo per porre rimedio a questa
situazione, e anche la Giunta può fare la sua parte".
ACON/COM/fa