SALUTE. PELLEGRINO (AVS): PAYBACK, GIUNTA SI IMPEGNI PER NUOVO RINVIO
(ACON) Trieste, 21 nov - "Le decine di aziende della nostra
Regione produttrici di dispositivi medici continuano a dover
restituire, a causa di una vecchia norma nazionale resuscitata in
questa legislatura seppure con continui rinvii del termine, gran
parte di quanto incassato in forza delle forniture al Servizio
sanitario regionale tra il 2015 e il 2018 che va dal 30 al 100%
del loro fatturato medio annuo. La crisi di queste piccole e
medie imprese, oltre a travolgere oltre un centinaio di posti di
lavoro dei dipendenti, determinerà la conseguenza che nelle
strutture sanitarie pubbliche mancheranno dispositivi
biomedicali: dai fili di sutura alle protesi, passando per i
dispositivi salvavita come le valvole cardiache e tutto quello
che necessita per erogare i servizi di assistenza e cura ai
cittadini".
Lo ha dichiarato, come si legge in una nota, la consigliera
regionale Serena Pellegrino, esponente di Alleanza Verdi e
Sinistra, nell' intervento di oggi a favore della mozione
"Payback dispositivi medici: salvaguardare la continuità e la
qualità delle forniture e la tenuta del comparto produttivo",
accolta oggi in Consiglio regionale "e diretta a impegnare la
Giunta regionale a una serie di iniziative, tra le quali
l'intervento e le pressioni per ottenere dal Governo un rinvio al
31 dicembre dei termini entro il quale le aziende fornitrici di
dispositivi medici sono tenute ad adempiere all'obbligo di
ripiano".
Precisa Pellegrino: "A giugno scorso, su sollecitazione delle
aziende interessate, avevo presentato un'interrogazione a
risposta immediata per il salvataggio delle aziende regionali
produttrici e fornitrici dei dispositivi medici in difficoltà a
causa del sistema payback. Oggi ho sottoscritto sul tema una
mozione aggiornata, in parte modificata dopo i chiarimenti
presentati in aula, ma il contesto generale, cioè l'interesse
collettivo messo a rischio, non cambia, anzi è sempre più chiaro:
giorno dopo giorno vediamo sgretolarsi pezzi di welfare sociale e
sanitario, stavolta a causa di una norma nazionale che lo stesso
assessore Riccardi ha definito iniqua ma contro la quale si
preferisce non agire".
"Agire - conclude la consigliera di Avs - significa farsi carico
politicamente dell'abolizione del sistema payback, che non si
arresterà nell'ipotesi si risolvesse la questione relativa al
periodo 2015-2018, ma proseguirà per il futuro, tant'è che il
Ministero ha già chiesto l'invio dei dati relativi al payback per
gli anni dal 2019 al 2021. Agire significa anche dimostrare ai
cittadini, alle imprese, ai lavoratori che gestire efficacemente
la spesa per i dispositivi medici è possibile anche senza
penalizzare le aziende con il meccanismo della partecipazione al
ripiano degli sforamenti dei limiti previsti".
ACON/COM/fa