PROTEZIONE CIVILE. PELLEGRINO (AVS): VALUTARE RUOLO E TUTELE VOLONTARI
(ACON) Trieste, 22 nov - "L'assessore Riccardi ha ritenuto di
rispondere alla mia interrogazione sulla complessa questione
delle assunzioni di responsabilità in materia di sicurezza dei
volontari della Protezione civile configurando il rischio che la
straordinaria esperienza del volontariato, come l'ha giustamente
definita, debba essere nel nostro Paese archiviata se il
Parlamento non interverrà sullo specifico assetto normativo".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino
(Alleanza Verdi e Sinistra), dopo aver sollecitato oggi
l'assessore con delega alla Protezione civile in merito
all'incidente che ha causato, nel luglio scorso, la morte di un
volontario di Preone, sulla quale è stata aperta un'indagine
della magistratura e sono stati prodotti due provvedimenti
sanzionatori dal competente dipartimento dell'Asfc.
"Ho voluto sollevare delle riflessioni di carattere
esclusivamente politico - spiega l'esponente di Avs - sulle
assunzioni di responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro,
quando i volontari della Protezione civile in base alle norme
vigenti sono equiparati ai lavoratori. Responsabilità che,
evidentemente, sono già state considerate dal Dipartimento di
prevenzione e sicurezza dell'Azienda sanitaria Friuli Centrale,
al quale ho inviato una richiesta di accesso agli atti per ben
comprendere le motivazioni dei provvedimenti presi a carico del
sindaco di Preone e del coordinatore del locale Gruppo comunale.
Nel frattempo, i volontari della Protezione civile regionale
hanno ritenuto di sospendere l'attività: questo ben spiega quanto
sentano il peso di una situazione complessivamente priva di
contorni netti".
"Certo, però, che paventare la fine del volontariato di
Protezione civile - aggiunge Pellegrino - è una considerazione
dell'assessore che lascia ben poco spazio al dibattito che
reputo, invece, fondamentale sia per discutere le fragilità dei
volontari e i rischi che vanno a correre, sia per ragionare se il
ruolo di tutto il volontariato non stia eccedendo i limiti della
sussidiarietà rispetto i doveri e le competenze dei soggetti
pubblici. E, in aggiunta, per dire chiaro e tondo che è
necessario incrementare il personale dei corpi specializzati di
Stato e regionali per gli interventi sul territorio: non solo
durante le emergenze, che ormai si ripetono con temibile
frequenza, ma anche prima e dopo, creando posti di lavoro per i
quali sussistano norme precise e inequivocabili sulla sicurezza e
in materia di assunzione delle relative responsabilità".
"La normativa che attiene alla sicurezza dei volontari di
Protezione civile - conclude Pellegrino - è sicuramente bisognosa
di interventi chiarificatori, e ben sta facendo la Regione a
sollecitarli con urgenza. Il nodo più grave sta tuttavia a monte
e nell'aver modificato di fatto il primo articolo della
Costituzione che, ormai, potrebbe recitare così: 'La Repubblica è
fondata sul volontariato, sui pensionati che mettono a
disposizione le loro competenze, sui lavoratori part time o, più
semplicemente, su chi, con tutta la propria buona volontà, cerca
di mandare avanti questa baracca che si chiama Italia (e che fa
acqua da tutte le parti). Perché, chi è oggi al potere non
accetta, per risparmiare, che il lavoro retribuito sia
fondamentale per far funzionare qualsiasi settore".
ACON/COM/db