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PROTEZIONE CIVILE. PELLEGRINO (AVS): VALUTARE RUOLO E TUTELE VOLONTARI

22.11.2023
17:22
(ACON) Trieste, 22 nov - "L'assessore Riccardi ha ritenuto di rispondere alla mia interrogazione sulla complessa questione delle assunzioni di responsabilità in materia di sicurezza dei volontari della Protezione civile configurando il rischio che la straordinaria esperienza del volontariato, come l'ha giustamente definita, debba essere nel nostro Paese archiviata se il Parlamento non interverrà sullo specifico assetto normativo".

Lo afferma in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra), dopo aver sollecitato oggi l'assessore con delega alla Protezione civile in merito all'incidente che ha causato, nel luglio scorso, la morte di un volontario di Preone, sulla quale è stata aperta un'indagine della magistratura e sono stati prodotti due provvedimenti sanzionatori dal competente dipartimento dell'Asfc.

"Ho voluto sollevare delle riflessioni di carattere esclusivamente politico - spiega l'esponente di Avs - sulle assunzioni di responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro, quando i volontari della Protezione civile in base alle norme vigenti sono equiparati ai lavoratori. Responsabilità che, evidentemente, sono già state considerate dal Dipartimento di prevenzione e sicurezza dell'Azienda sanitaria Friuli Centrale, al quale ho inviato una richiesta di accesso agli atti per ben comprendere le motivazioni dei provvedimenti presi a carico del sindaco di Preone e del coordinatore del locale Gruppo comunale. Nel frattempo, i volontari della Protezione civile regionale hanno ritenuto di sospendere l'attività: questo ben spiega quanto sentano il peso di una situazione complessivamente priva di contorni netti".

"Certo, però, che paventare la fine del volontariato di Protezione civile - aggiunge Pellegrino - è una considerazione dell'assessore che lascia ben poco spazio al dibattito che reputo, invece, fondamentale sia per discutere le fragilità dei volontari e i rischi che vanno a correre, sia per ragionare se il ruolo di tutto il volontariato non stia eccedendo i limiti della sussidiarietà rispetto i doveri e le competenze dei soggetti pubblici. E, in aggiunta, per dire chiaro e tondo che è necessario incrementare il personale dei corpi specializzati di Stato e regionali per gli interventi sul territorio: non solo durante le emergenze, che ormai si ripetono con temibile frequenza, ma anche prima e dopo, creando posti di lavoro per i quali sussistano norme precise e inequivocabili sulla sicurezza e in materia di assunzione delle relative responsabilità".

"La normativa che attiene alla sicurezza dei volontari di Protezione civile - conclude Pellegrino - è sicuramente bisognosa di interventi chiarificatori, e ben sta facendo la Regione a sollecitarli con urgenza. Il nodo più grave sta tuttavia a monte e nell'aver modificato di fatto il primo articolo della Costituzione che, ormai, potrebbe recitare così: 'La Repubblica è fondata sul volontariato, sui pensionati che mettono a disposizione le loro competenze, sui lavoratori part time o, più semplicemente, su chi, con tutta la propria buona volontà, cerca di mandare avanti questa baracca che si chiama Italia (e che fa acqua da tutte le parti). Perché, chi è oggi al potere non accetta, per risparmiare, che il lavoro retribuito sia fondamentale per far funzionare qualsiasi settore". ACON/COM/db



  • Serena Pellegrino (Avs)
    Serena Pellegrino (Avs)