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FINE VITA. CABIBBO (FI): LE ISTITUZIONI SCELGANO TRA CURA E ABBANDONO

22.11.2023
19:28
(ACON) Trieste, 22 nov - "Dobbiamo decidere se la sanità pubblica deve sostenere la vita o agevolare la morte".

Così in una nota Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia, nel motivare il suo convinto voto contrario alla mozione della Sinistra sul suicidio medicalmente assistito e il voto favorevole alla mozione della maggioranza.

"Bisogna innanzitutto sgomberare il campo - secondo Cabibbo - da un clamoroso equivoco: la sentenza della Corte costituzionale non è una fonte di diritto e non c'è alcun obbligo del legislatore di intervenire sul tema. Ci sono state invece numerose invasioni di campo da parte dei giudici laddove sono diventati arbitri supremi della dignità della vita umana, come dimostra il caso della piccola Indi in Inghilterra".

"La scelta tra cura e abbandono è un bivio - ancora il capogruppo di Fi - cui le Istituzioni non possono sfuggire e che si presenta ogni volta che si approva una legge o che si costituisce un servizio pubblico. Se il servizio sanitario affermasse che di fronte a un'invalidità o una malattia incurabile è un bene procurarsi la morte, direbbe ad alta voce che la vita fragile non ha senso, che va abbandonata, che va scartata. Ognuno giudichi se ritenga più umano e ragionevole ricevere per sé e per i propri cari, anche dalle istituzioni pubbliche cura o abbandono".

Secondo Cabibbo "compito del servizio sanitario è creare attorno al malato una vera e propria piattaforma umana di relazioni che, mentre favoriscono la cura medica, aprano alla speranza, specialmente in quelle situazioni limite in cui il male fisico si accompagna allo sconforto emotivo. L'associazione Luca Coscioni, con le sue iniziative, vuole invece qualcosa di molto diverso da un mero esercizio della libertà personale: si vuole che la morte sia avvallata, deliberata e comminata dallo Stato".

Il consigliere sottolinea: "La riposta ai sostenitori dell'aiuto alla morte facile consiste quindi nell'aiuto alla vita difficile, integrando la buona volontà sussidiaria delle famiglie con attività di assistenza e cura h24 del servizio sociosanitario territoriale e sostenendo la funzione dei familiari impegnati nell'assistenza con la formazione, con la tutela previdenziale, con il diritto a modulare il tempo di lavoro con prestazioni monetarie".

"Vanno sostenuti gli hospice e le cure palliative e la legislazione regionale negli ultimi 30 anni è andata in questa direzione, come dimostra il piano dell'assessore Riccardi approvato nel mese di settembre per il potenziamento delle cure palliative, all'interno della più ampia riforma dell'assistenza territoriale che prevede lo sviluppo dell'offerta di residenzialità anche per i bambini" conclude Cabibbo. ACON/COM/mt



  • Andera Cabibbo (FI)
    Andera Cabibbo (FI)