BILANCIO. CELOTTI (PD): VIOLENZA DONNE, SOSTENERE ANCHE RETE OPERATORI
(ACON) Trieste, 27 nov - "La scelta di investire ulteriori
risorse per il contrasto alla violenza contro le donne è
certamente positiva e dà una risposta al preoccupante andamento
degli episodi di violenza. Accanto al sostegno agli sportelli e
case rifugio e alle iniziative di sensibilizzazione e
prevenzione, è fondamentale che la Regione investa, dal prossimo
anno, nella formazione degli operatori che vengono in contatto
con le vittime di violenza".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Manuela Celotti
(Partito democratico) a margine della seduta odierna della III
Commissione riunita per l'esame delle parti di competenza sulla
manovra di bilancio 2024.
"Investire su un capillare progetto di formazione degli operatori
che possono venire in contatto con le vittime, in modo tale da
rendere competente e responsiva la rete nel suo complesso è un
passaggio dirimente" sottolinea la consigliera.
"Si parla di operatori sanitari, con particolare riferimento a
chi opera nei pronto soccorso e ai medici di medicina generale,
delle assistenti sociali, delle Forze dell'ordine che devono
raccogliere le denunce, e dei magistrati e dei pubblici
ministeri. La filiera dei servizi pubblici che potrebbero
intercettare le donne vittime di violenza deve essere preparata e
capace di agire per dare il migliore sostegno possibile alle
vittime" aggiunge Celotti.
Secondo la consigliera del Pd, "i soggetti della rete devono
conoscere tutti i progetti e gli strumenti attivi per sostenere
le donne che cercano aiuto. L'Italia è stata più volte condannata
dall'Europa perché ci sono troppe denunce che vengono archiviate
nella fase preliminare, perché offre risposte tardive rispetto
alle denunce, emette pochi ordini di protezione e tutto questo ci
dice che è assolutamente necessario formare chi è deputato ad
applicare le norme in vigore, affinché la sensibilità e la
competenza sulla specifica fattispecie della violenza di genere
aumenti e consenta di migliorare la capacità di proteggere le
donne".
In attesa che il Parlamento approvi la revisione del Codice
rosso, conclude Celotti, "la Regione potrebbe dare un segno
chiaro e forte, avviando quindi dei percorsi formativi
trasversali e capillari".
ACON/COM/mt