BILANCIO. GRUPPO PD: GIUNTA ABDICA SU DIFFICOLTÀ COMUNI E PERSONALE
(ACON) Trieste, 27 nov - "Anche in occasione della manovra di
bilancio 2024 la Regione continua ad abdicare al suo ruolo di
governo del sistema degli enti locali, lasciando i Comuni in
difficoltà e il vuoto riguardo alle forti problematiche sul
personale".
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali Manuela Celotti,
Andrea Carli e Francesco Martines (Partito democratico), a
margine della seduta odierna della V Commissione riunita per
l'esame delle parti di competenza sulla manovra di bilancio 2024.
Secondo Celotti "la situazione è insostenibile, come diciamo da
mesi e come certifica anche, di fatto, la Corte dei conti, e la
risposta dell'assessore regionale non può essere semplicemente il
personale non si trova perché una Regione a Statuto speciale, che
ha autonomia e titolarità nell'organizzazione del sistema degli
Enti locali non può non cercare delle soluzioni innovative per
risolvere i problemi, sia a livello organizzativo, che delle
politiche per il personale".
Sul personale "il vuoto cosmico, nonostante i suggerimenti
arrivati dall'aula e da Anci, mentre a livello organizzativo si
scansa la necessità di avviare un tavolo di approfondimento sui
compiti e le funzioni da assegnare a ciascun livello
istituzionale, visto che oltre a Regione e Comuni, dobbiamo
tenere conto anche degli Edr e, sebbene non le si voglia
promuovere nel modo più assoluto, delle Comunità".
Celotti continua: "Nemmeno un euro in più per le comunità
volontarie, nonostante le richieste dei sindaci che le compongono
e gli sforzi fatti per avviarle, ma non si vuole rivedere nemmeno
i trasferimenti alle comunità montane e alla Comunità Collinare,
nonostante ci siano delle differenze importanti fra i
trasferimenti e le funzioni che le stesse gestiscono per conto
dei comuni. Insomma, l'organizzazione sovracomunale dei servizi
non viene premiata né incentivata, nonostante sia la strada per
risolvere i problemi organizzativi dei Comuni".
I Comuni di medie dimensioni, dai 10 ai 20mila abitanti, aggiunge
Carli "registrano trasferimenti regionali di parte corrente
mediamente più bassi, in proporzione agli abitanti, rispetto alle
altre classi di Comuni. È venuto il momento di affrontare lo
spinoso tema della perequazione delle risorse fra gli enti locali
della Regione e dato che le risorse non mancano, potrebbe anche
essere l'occasione per aumentare i finanziamenti per i Comuni che
ricevono meno fondi, invece di abbassarli a quelli che ne
beneficiano in misura maggiore. Il mondo è cambiato e serve una
verifica generale sul sistema di finanza pubblica, valutando la
pressione fiscale dei comuni in rapporto ai servizi offerti ma
anche in rapporto ai trasferimenti regionali".
Infine, "i 20 milioni destinati al sistemazione
dell'extragettito, sono stati usati per tutti, ma anziché dare
soldi a 215 Comuni serviva una ripartizione più mirata per
risolvere concretamente i problemi dell'extragettito dei Comuni"
aggiunge il consigliere.
Secondo il consigliere Martines, "se può essere considerato
positivo l'aumento delle risorse a favore dei Comuni, certo è che
non navigano nell'oro: ogni anno si fatica a chiudere i bilanci,
salvo poi ritrovarsi con quote importanti di avanzo perché si
perdono dipendenti e non si riesce ad assumere. Questa è una
disfunzione che va risolta e non, invece, un elemento per dire
che i Comuni hanno troppe risorse. Inoltre va tenuto conto del
fatto che alcune amministrazioni comunali svolgono un ruolo di
riferimento e di supporto per i Comuni vicini e di questo sarebbe
necessario tenerne conto prevedendo delle premialità".
Inoltre, Martines ha chiesto la "modifica dei criteri di riparto
delle risorse, tenendo conto dei Comuni mandamento che svolgono
servizi comprensoriali e dei piccoli Comuni in zone disagiate
come montagne e valli. Gli avanzi di disponibili non sono un
segnale positivo e di efficienza, ma al contrario della
impossibilità di spendere tempestivamente le risorse disponibili
di parte corrente".
ACON/COM/mt