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MALTEMPO. RICCARDI E SCOCCIMARRO IN IV COMM: IN ARRIVO OLTRE 20 MLN

28.11.2023
14:16
(ACON) Trieste, 28 nov - "Dal 24 ottobre al 5 novembre la Protezione civile ha diramato 11 allerte regionali, le più significative tra il 2 e il 3 novembre con l'allerta rossa per rischio idrogeologico e idraulico. L'1 novembre è stato convocato il Comitato regionale per le emergenze e il 2 è stato decretato lo stato di emergenza su tutto il territorio, impegnando fondi per 2 milioni e mezzo di euro: un valore economico salito così a un totale di 3,9 milioni. Ora interverremo nella manovra di bilancio con ulteriori 20 milioni".

Lo ha reso noto l'assessore regionale con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, intervenuto insieme al collega competente in materia di Difesa dell'ambiente, Fabio Scoccimarro, all'inizio dei lavori della IV Commissione consiliare, presieduta da Alberto Budai (Lega).

I due esponenti dell'Esecutivo hanno rappresentato il quadro della situazione attuale attraverso un'informativa dedicata alla recente ondata di maltempo, nonché alle mareggiate che hanno colpito le coste del Friuli Venezia Giulia nel corso delle passate settimane.

"I fenomeni - ha dettagliato Riccardi - si sono concentrati su 5 fronti con precipitazioni massime complessive anche di 900 millimetri sulla fascia prealpina, nonché piene nei corsi d'acqua del bacino del Cellina (due eventi molti importanti con afflussi massimi di 900 e 500 metri cubi al secondo), Meduna (680 e 870 a soli tre giorni di distanza), Livenza, Tagliamento, Torre e Isonzo. Le vicende legate a Cellina e Meduna hanno avuto la possibilità di contare sull'utilizzo degli invasi montani, in particolare a Ravedis, che hanno consentito di governare picchi massimi che a Pordenone hanno raggiunto i 21,05 e 21,36 metri".

Cinque piene successive hanno invece riguardato il Tagliamento nella notte tra il 3 e il 4 novembre con picco a Venzone intorno ai 4 metri e a Latisana ai 9,22 metri, pari a tremila metri cubi al secondo, terzo valore storico dopo le piene del 1965 e del 1966. "Decisivo - è stato spiegato - si è rivelato l'effetto protettivo dei lavori di arginatura eseguiti nel post Vaia".

Per questioni precauzionali è stato chiuso il ponte sulla A14, mentre anche l'Isonzo ha registrato 5 piene: quella del 27 ottobre ha raggiunto i 9,39 metri, inferiore solo al picco del 2009. I punti più sorvegliati e a rischio hanno riguardato la stretta tra Gradisca d'Isonzo e Sagrado dove, di concerto con i sindaci, è stato chiuso il ponte e, anche in questo caso, i lavori eseguiti sono stati determinati ai fini del contenimento, similmente al principale affluente dell'Isonzo: il Torre.

Altra zona particolarmente colpita è stata quella dei torrenti Cosa e Arzino, mentre due esondazioni sono state registrate nel Comune di Trasaghis. Decine di abitazioni sono state interessate da oltre 50 cm di acqua e fango, oltre alla piena del Tagliamento che ha provocato allagamenti a Varmo.

Particolarmente rilevante è stato definito l'evento franoso avvenuto a Clauzetto, dove "stiamo lavorando - ha confermato Riccardi - per il contenimento del versante in collaborazione con la collega Cristina Amirante. Altro aspetto delicato riguarda la mobilitazione dell'area superficiale del movimento franoso di Cazzaso a Tolmezzo". Infine, acqua alta a Grado (fino a un metro e 70 centimetri il 27 ottobre) e a Trieste, alla luce di mareggiate aggravate da venti di Scirocco e Libeccio (temporanea interruzione per le statali 14 Costiera per l'accesso a Trieste e 352 a Grado). Sono state danneggiate le difese costiere da Muggia a Lignano Sabbiadoro, insieme a strutture turistiche e da diporto con erosione delle spiagge e allagamento del centro cittadino sull'Isola d'oro e anche a Muggia. Danni per il muraglione di Miramare, distruzione di natanti, muri di contenimento e banchine fino a Sistiana.

Il sistema regionale ha attivato 3.386 volontari con 1.100 mezzi per interventi in 32 Comuni. L'allerta ha provocato l'attivazione di 45 centri operativi e disagi anche nelle aree del Friuli Centrale, oltre alla sospensione temporanea delle attività scolastiche e del Tpl, revocata il giorno successivo. Sono stati chiusi anche il ponte sul Torre di Chiopris con situazioni a rischio sulle strade Sp 41 Forgaria, 5 San Pietro di Ragogna, 42 Resia e 22 Clauzetto, nonché la Sr 8 Sagrado.

"A seguito dei danni, il presidente del Fvg - ha concluso Riccardi - ha chiesto la deliberazione dello stato di emergenza nazionale con ricognizione entro l'1 dicembre. La dotazione complessiva assegnata straordinariamente al fondo, oltre alla copertura delle spese già impegnate di 3 milioni e 900mila euro, sarà destinata in prima battuta ai 4 punti colpiti con maggiore intensità: tre all'area prealpina nei comuni di Frisanco, Clauzetto e Forgaria, l'altro lungo la linea di costa e, in particolare, a Trieste e Muggia".

Scoccimarro, dal canto suo, ha ribadito "quanto già comunicato in conferenza stampa a Udine con il presidente e lo stesso Riccardi: il fatto di aver gestito bene il territorio ha consentito di contenere i danni. Sono comunque necessari oltre 8 milioni di euro per la messa in sicurezza dei canali navigabili e i ripascimenti tra Grado (una stima di 4 milioni e mezzo) e Lignano (4,2), oltre a mettere a disposizione strutture per attività di coordinamento e realizzazione lavori".

"La corsa contro il tempo - ha concluso l'assessore all'Ambiente - è iniziata, perché tra dragaggi e ripascimenti di arenili risulta un volume 6 volte superiore all'ordinario. C'è massima attenzione per la collaborazione con i Comuni rivieraschi e i prelievi, già iniziati, finiranno entro la prima quindicina di dicembre".

Il presidente Budai ha anticipato una futura audizione per seguire le problematiche emerse, mentre il dibattito è stato monopolizzato dagli interventi degli esponenti delle Opposizioni che hanno lamentato la mancata convocazione ufficiale in occasione di un incontro con i sindaci coinvolti nell'annosa problematica legata al Tagliamento.

Il dem Nicola Conficoni, dopo aver ringraziato i volontari della Protezione civile, pur ritenendo "fondamentali i ristori e i ripristini", ha avvisato che "la priorità deve essere quella di evitare che si ripetano tali disastri, investendo nella prevenzione". Similmente, sempre in merito al discorso Tagliamento, il collega di partito Massimiliano Pozzo ha evidenziato che "non sono comportamenti dettati da correttezza istituzionale".

Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg (la consigliera Giulia Massoolino, invece, si è concentrata sulle competenze in merito alle problematiche rivierasche triestine), sempre in merito all'incontro contestato ha ricordato "una nostra precedente richiesta di audizione tematica, per poi scoprire dell'evento solo dai comunicati stampa. Mi auguro che atteggiamenti di questo tipo non si ripetano".

Serena Pellegrino (Avs) ha infine parlato di "rapporti istituzionali sviliti, perché il confronto con i primi cittadini non è stato neppure accennato all'Ufficio di presidenza, nonostante si sia svolto all'interno degli spazi della Regione. Su un tema così delicato, organizzare un confronto a porte chiuse fa ritenere che aveste qualcosa da nascondere". ACON/DB-fa



  • Alberto Budai (Lega), presidente della IV Commissione (a destra nella foto) assieme all'assessore Riccardo Riccardi
    Alberto Budai (Lega), presidente della IV Commissione (a destra nella foto) assieme all'assessore Riccardo Riccardi
  • Nicola Conficoni (Pd)
    Nicola Conficoni (Pd)
  • Massimo Moretuzzo (Patto-Civica)
    Massimo Moretuzzo (Patto-Civica)
  • Serena Pellegrino (Avs) e Furio Honsell (Open)
    Serena Pellegrino (Avs) e Furio Honsell (Open)
  • L'assessore Fabio Scoccimarro
    L'assessore Fabio Scoccimarro