BILANCIO. DISCUSSIONE IN I COMM: HONSELL, POZZO, PELLEGRINO E CELOTTI
(ACON) Trieste, 29 nov - Inflazione, sanità, ambiente, imprese,
Aussa-Corno, Tagliamento, dimensionamento scolastico, trasporti,
giovani, nuove povertà e anche rapporti istituzionali.
La discussione generale sui contenuti della manovra di bilancio
di fine anno, precedentemente avviata in seno alla I Commissione
consiliare, presieduta da Alessandro Basso (FdI) e integrata dai
presidenti delle altre Commissioni, è proseguita a cavallo di
mezzodì con altri quattro interventi da parte degli esponenti
delle Opposizioni.
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), pur ringraziando "per la mole
di documenti ricevuta, anche se è talvolta difficile dare vita a
un passaggio fondamentale come il confronto con gli anni
precedenti", ha evidenziato che "630 milioni di euro in più di
poste manovrabili sembrano solo apparentemente risorse maggiori
ma, in realtà, non tengono conto dell'inflazione. Quando gli
assessori dicono di aver riconfermato tutti gli stanziamenti, mi
domando se ciò non significhi che il bilancio è rimasto
ingessato, perché i problemi non sembrano essere stati
affrontati".
"Il principale indicatore che mi preoccupa - ha aggiunto - è dato
dal numero di persone che rinunciano alle prestazioni sanitarie,
più alto rispetto la media nazionale. Mancano le idee per una
situazione grave e colpevole dove vanno affrontate le criticità.
Idem sul tema dell'ambiente, dove il nodo è sempre quello della
mitigazione: non ci si può limitare a ridurre i danni, compiendo
passi inesistenti e incerti in maniera dilettantistica,
nonostante i fondi per le operazioni di contenimento. Urge un
cambio di passo".
Per quanto concerne imprese e turismo, Honsell ha commentato che
"l'assessore è stato enciclopedico ma, alla fine, tutte le voci
vengono trattate in modo equivalente. Manca un indirizzo e, per
quanto concerne il dimensionamento scolastico, quando viene meno
l'individualità di un'istituzione il passaggio può rivelarsi
estremamente pericoloso".
Sul fronte Partito democratico, Massimiliano Pozzo si è
concentrato sulle "attività produttive, compresa l'area
dell'Aussa-Corno per la quale abbiamo chiesto una seduta di
Commissione. Dopo tutti i numeri elencati ieri, questa mattina
abbiamo scoperto dal report di Confindustria i dati negativi del
terzo trimestre e un trend tendenziale negativo anche per i
prossimi mesi, a conferma delle indicazioni della Banca d'Italia.
Una crisi significativa e generalizzata che interessa molti
comparti. Se questo è lo scenario, dobbiamo preoccuparci e
chiederci se la mole di interventi presentata sposti di una
virgola lo scenario negativo reale. Esiste, dunque, una vera
strategia?".
"Per il trasporto merci ferroviario - ha aggiunto il consigliere
dem - vediamo annunci e comunicati stampa per la tratta
Trieste-Venezia (passeggeri), ma non si parla delle merci e
dell'intermodalità, valutando anche i rapporti con Rfi dai quali
spariscono evoluzioni concrete. Esprimo preoccupazione per la
parte ambientale dopo 11 allerta meteo in un breve periodo: sono
necessarie maggiori risorse, perché la copertura attuale è solo
parziale".
Per quanto concerne il caso Tagliamento, Pozzo ha parlato di
"situazione imbarazzante. Io stesso avevo presentato
un'interrogazione e poi ho appreso di una piazzata mediatica alla
quale è seguita la rincorsa dell'assessore a convocare
tardivamente i sindaci, bypassando la parte istituzionale.
Grandissima è anche la preoccupazione per la sanità, per i Comuni
ormai in condizioni pietose e per il dimensionamento scolastico,
prima tappa di un impoverimento".
Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra) ha espresso, dal
canto suo, insoddisfazione "per lo svilimento del ruolo
dell'Assemblea legislativa regionale. I consiglieri di minoranza
sono qui per dare suggerimenti alla Giunta che, puntualmente,
prende le proposte della volta precedente e le inserisce nella
legge di bilancio. Se uno mi ruba un'idea, vuol dire che era
buona. Però, il merito va dato a chi ha fatto la proposta".
Attenta anche lei al tema ambientale, Pellegrino si è soffermata
"sul ruolo reale dei volontari e del Terzo settore. L'Italia è
una Repubblica fondata sul lavoro e non sul volontariato: bene
che alcuni si mettano a disposizione ma, visto quanto accaduto
con la Protezione civile, non è più il caso di esagerare.
Aziendalizzare l'ambito socio-sanitario, pur mettendoci un'enorme
quantità di denaro, non è inoltre la strada da percorrere: anni
fa, quando era tutto pubblico, le persone riuscivano ad ammalarsi
e poi anche a curarsi. Oggi non più. La stessa cosa sta accadendo
per la scuola con accorpamenti e chiusure, davanti alla scusa dei
pochi studenti, per far risolvere sempre al privato".
Infine, l'esponente di Avs ha allargato la sua lamentela "alla
gestione dell'Aula e ai rapporti tra assessori e Consiglio.
Ricordo i fatti legati al Tagliamento, ma anche gli
insoddisfacenti passi successivi all'audizione sul Laboratorio
del lago di Cavazzo. Difficile fare male - ha concluso - quando
si hanno a disposizione tanti denari. Tuttavia, la legge di
bilancio è politica per eccellenza e qui si evince il vostro
indirizzo: privatizzare quanto più possibile ciò che, ormai, è
rimasto del comparto pubblico".
Ritornando in casa Pd, Manuela Celotti ha citato "le sfide che
abbiamo davanti: la gravissima questione della sanità, una
povertà toccata pochissimo in questa sede, la denatalità,
l'emigrazione dei nostri giovani e la questione ambientale. Una
Regione a Statuto speciale come il Friuli Venezia Giulia, forte
di una certa libertà e di un bilancio più ricco persino rispetto
l'anno scorso, dovrebbe fare di più".
Nel campo della salute ha quindi auspicato "una politica seria
del personale sanitario tra evidenti rinunce alle cure e lunghe
liste d'attesa. Temiamo ulteriori tagli, mentre è necessario
organizzare senza togliere servizi. Anche i 20 milioni di euro
destinati ai Comuni richiedono criteri di ripartizione più equi,
mentre nulla è stato stanziato per le forme organizzative che
possono dare una risposta. Una Regione che rinuncia a discutere
le sue strategie in quest'aula - ha rimarcato Celotti - sta
abdicando dallo svolgimento del suo ruolo. Idem per il
Tagliamento, tema a me caro. Purtroppo, mancano visioni
strategiche e ipotesi di lavoro innovative per il sociale e le
famiglie in condizioni di povertà o difficoltà economiche con
sostegni che vanno a vantaggio più della classe media che di
quelle fragili in continuo aumento".
Celotti si è quindi congedata spostandosi sul campo della
"denatalità e degli asili nido, dove manca una riorganizzazione
del sistema, senza lasciare tutto all'autonomia dei Comuni o
all'iniziativa privata. Per i giovani e i consultori vedo tante
misure sparse, ma non un programma multisettoriale. Le sfide sono
molte, la possibilità di manovra notevole e l'autonomia
organizzativa altrettanto: tuttavia, la visione mi pare
abbastanza ridotta".
ACON/DB