TUTORI. PITTARO (GARANTE): VOLONTARI DEL PRENDERSI CURA DI MINORI
(ACON) Romans d'Isonzo, 20 gen - Non un mestiere, ma un'offerta
d'amore. Ecco cosa si può imparare e cosa si può offrire, nel
diventare Tutori volontari di minori stranieri non accompagnati
(Tmsna).
Lo si è capito nel corso dell'incontro di sensibilizzazione
"Prendersi cura", organizzato a Romans d'Isonzo nell'ambito del
progetto Protect dell'Unicef sotto la guida di Valentina Masotto,
delegata Unicef per il Friuli Venezia Giulia, in collaborazione
con il Garante regionale dei diritti della persona, Paolo
Pittaro, per parlare proprio di Tmsna e di legge 47/2017. Perché
in Fvg attualmente ci sono più di 1.200 ragazzini stranieri,
soprattutto pakistani, afghani, bengalesi e kosovari, senza
qualcuno che li rappresenti legalmente, per meno di 100 adulti
che si stanno prendendo cura di loro come tutori.
"Attraverso l'esperienza umana del prendersi cura di questi
ragazzi - ha esordito la Masotto - ci si prende cura anche di noi
stessi, ci si tolgono diffidenze e pregiudizi. Lo dicono i
Tutori: ciò che diamo è molto, ma ciò che riceviamo è ancora di
più".
"Questi minori stranieri - ha aggiunto la referente regionale
Unicef - vivono una triplice transizione: quella dalla minore età
a quella adulta, che caratterizza tutti noi; quella legata alla
migrazione, quindi il distacco forzato dal Paese di origine e
imparare a districarsi nella nostra società; quella legata al
superare il loro bagaglio di traumi, anche invisibili, subiti
durante il viaggio verso l'Italia. Ecco che vanno ascoltati e va
fornita loro la tela su cui poter disegnare il proprio futuro. Ai
Tutori si chiede di essere guida e supporto nella loro
quotidianità".
Lucio Prodam, giudice onorario del Tribunale dei minorenni di
Trieste, ha evidenziato che tutti i Tmsna "lavorano con il cuore"
e ha spiegato come "la maggioranza di questi ragazzini riescono
ad integrarsi e questa è una soddisfazione sia per noi giudici,
sia per i Tutori che vedono concretizzarsi la loro attività di
volontariato".
Il Garante Pittaro ha, quindi, spiegato l'iter per poter
diventare Tmsna, a partire dallo specifico corso di formazione
organizzato proprio dal Garante (il prossimo inizia a febbraio) e
rivolto a persone che abbiano compiuto 25 anni, senza uno
specifico titolo di studio e neppure essere cittadini italiani,
perché basta avere la residenza in Italia, e avere una buona
conoscenza della lingua italiana, oltre a non avere precedenti
penali o procedimenti penali in corso. "Si tratta di dare quei
consensi che un genitore dà a un proprio figlio, dall'iscriversi
a un corso al poter essere sottoposto a un'operazione chirurgica.
Ma il Tutore non deve dare al minore né vitto né alloggio, perché
resta in carico a delle strutture specifiche e in caso di spese,
sarà rimborsato".
ACON/RCM
Al centro, Paolo Pittaro, Garante regionale dei diritti della persona, mentre interviene al convegno sui Tmsna
La sala dove si è tenuto il convegno sui Tmsna, a Romans d'Isonzo