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TUTORI. PITTARO (GARANTE): VOLONTARI DEL PRENDERSI CURA DI MINORI

20.01.2024
15:15
(ACON) Romans d'Isonzo, 20 gen - Non un mestiere, ma un'offerta d'amore. Ecco cosa si può imparare e cosa si può offrire, nel diventare Tutori volontari di minori stranieri non accompagnati (Tmsna).

Lo si è capito nel corso dell'incontro di sensibilizzazione "Prendersi cura", organizzato a Romans d'Isonzo nell'ambito del progetto Protect dell'Unicef sotto la guida di Valentina Masotto, delegata Unicef per il Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Garante regionale dei diritti della persona, Paolo Pittaro, per parlare proprio di Tmsna e di legge 47/2017. Perché in Fvg attualmente ci sono più di 1.200 ragazzini stranieri, soprattutto pakistani, afghani, bengalesi e kosovari, senza qualcuno che li rappresenti legalmente, per meno di 100 adulti che si stanno prendendo cura di loro come tutori.

"Attraverso l'esperienza umana del prendersi cura di questi ragazzi - ha esordito la Masotto - ci si prende cura anche di noi stessi, ci si tolgono diffidenze e pregiudizi. Lo dicono i Tutori: ciò che diamo è molto, ma ciò che riceviamo è ancora di più".

"Questi minori stranieri - ha aggiunto la referente regionale Unicef - vivono una triplice transizione: quella dalla minore età a quella adulta, che caratterizza tutti noi; quella legata alla migrazione, quindi il distacco forzato dal Paese di origine e imparare a districarsi nella nostra società; quella legata al superare il loro bagaglio di traumi, anche invisibili, subiti durante il viaggio verso l'Italia. Ecco che vanno ascoltati e va fornita loro la tela su cui poter disegnare il proprio futuro. Ai Tutori si chiede di essere guida e supporto nella loro quotidianità".

Lucio Prodam, giudice onorario del Tribunale dei minorenni di Trieste, ha evidenziato che tutti i Tmsna "lavorano con il cuore" e ha spiegato come "la maggioranza di questi ragazzini riescono ad integrarsi e questa è una soddisfazione sia per noi giudici, sia per i Tutori che vedono concretizzarsi la loro attività di volontariato".

Il Garante Pittaro ha, quindi, spiegato l'iter per poter diventare Tmsna, a partire dallo specifico corso di formazione organizzato proprio dal Garante (il prossimo inizia a febbraio) e rivolto a persone che abbiano compiuto 25 anni, senza uno specifico titolo di studio e neppure essere cittadini italiani, perché basta avere la residenza in Italia, e avere una buona conoscenza della lingua italiana, oltre a non avere precedenti penali o procedimenti penali in corso. "Si tratta di dare quei consensi che un genitore dà a un proprio figlio, dall'iscriversi a un corso al poter essere sottoposto a un'operazione chirurgica. Ma il Tutore non deve dare al minore né vitto né alloggio, perché resta in carico a delle strutture specifiche e in caso di spese, sarà rimborsato". ACON/RCM



Al centro, Paolo Pittaro, Garante regionale dei diritti della persona, mentre interviene al convegno sui Tmsna
La sala dove si è tenuto il convegno sui Tmsna, a Romans d'Isonzo