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TAGLIAMENTO. SCOCCIMARRO IN IV COMM: NO CAMPANILI, AVANTI CON LUCIDITÀ

23.01.2024
16:36
(ACON) Trieste, 23 gen - "Le conseguenze dei fenomeni climatici estremi non lasciano più spazio a prese di posizione strumentali, campanilismi e approcci ideologici. È tempo di politiche caratterizzate da ampie prospettive. Già nella precedentemente legislatura abbiamo fondato le basi per poter essere qui, oggi, ad affrontare il tema Tagliamento con lucidità".

Lo ha evidenziato l'assessore regionale alla Difesa dell'Ambiente, Fabio Scoccimarro, nel corso dei lavori della IV Commissione consiliare, presieduta da Alberto Budai (Lega), nel corso di un'audizione dedicata alle progettualità relative alle soluzioni idrauliche ipotizzate per la messa in sicurezza del fiume Tagliamento.

"Per la prima volta - ha aggiunto Scoccimarro - ci siamo riuniti con tutti i sindaci del bacino idrografico del Tagliamento per presentare con la massima trasparenza le opere necessarie, concordate con la Regione Veneto e l'Autorità di bacino, a tutela delle popolazioni, delle infrastrutture, dell'economia e dell'ambiente".

"Le modifiche al Piano di gestione del rischio alluvioni (Pgra) - ha specificato - non sono state fondate su decisioni prettamente politiche: il risultato dello studio dei professionisti, dati tecnici e non ideologici, prevede opere meno impattanti su alcuni territori, diluite lungo tutto il corso del fiume con una prospettiva complementare, senza far predominare gli interessi di alcune comunità. Con la partecipazione del viceministro Gava sono stati anche calendarizzati tre incontri informativi: il primo a Latisana il 12 febbraio, gli altri due il giorno successivo a Varmo e a Colloredo di Monte Albano".

In qualità di proponente dell'appuntamento, il capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, Massimo Moretuzzo, ha ricordato la genesi della sua istanza su un corso d'acqua che costituisce "un bene comune straordinario che interessa tutte le comunità regionali per motivi ambientali, di sicurezza, economici e identitari: un pezzo dell'anima del Friuli".

Da parte della Direzione competente, attraverso la proiezione di una serie di slide, è giunta l'introduzione del concetto di pianificazione dinamica e la ricostruzione di anni di attività passati anche attraverso l'istituzione del Laboratorio Tagliamento (tra le soluzioni proposte la messa in sicurezza degli argini a valle e, a monte, la traversa di Pinzano, quella laminante con ponte a Dignano, la galleria fiume Fella e torrente Torre, nonché l'adeguamento arginale da Latisana al Cavrato e da Cesarolo alla foce) e la Proposta di aggiornamento del Pgra, aggiornato e rivisto nel 2021.

L'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi orientali ha rimarcato l'importanza della gestione del rischio e l'obiettivo di formare e informare i cittadini, insieme ai tecnici per un "piano dinamico, pronti ad accogliere eventuali proposte di modifica, davanti però ad evidenze scientifiche".

La discussione generale è stata aperta dalla leghista Maddalena Spagnolo che ha chiesto chiarimenti "sulle tempistiche per avere il documento preliminare, sulle modifiche previste e sui tempi di progettazione ed esecuzione. Noi della Bassa abbiamo sempre saputo che il rischio zero non esiste, ma è un assoluto dovere morale fare tutto il possibile per ridurlo". Il dem Massimiliano Pozzo si è domandato "se sia stata la tecnica o la politica a modificare il piano: se la seconda, però, non ha mai condiviso nulla in quest'aula. Servono tempi di realizzazione chiari e trasparenti".

Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), dal canto suo, ha evidenziato "un buon modello idraulico e alcune ipotesi che prevedono un investimento cospicuo. Vanno però chiarite le tempistiche, senza trascurare l'aspetto ambientale ed ecologico". Markus Maurmair (FdI), infine, ha sottolineato "il cambio di paradigma operativo da parte di assessorato e Autorità di bacino, coinvolgendo tutti i protagonisti in un unico contenitore: è la chiave di Volta dopo 40 anni, strada giusta".

Serena Pellegrino (Avs) ha espresso la speranza di "capire come risolvere il problema, chi lo risolverà e in capo a chi ci saranno le responsabilità. Pianificazione urbanistica e ambientale, inoltre, devono procedere affiancate". Nuovamente dalla sponda Pd, Manuela Celotti (Pd) ha puntato il dito "sulle questioni di fattibilità tecnica che apprendiamo essere diverse. È necessario unire il diritto alla sicurezza di chi sta alla foce al diritto paesaggistico delle altre comunità".

I punti di vista dei portatori di interesse hanno quindi preso il via dai rappresentanti di Legambiente Fvg che hanno auspicato "un approccio che consideri un'asta unica per risolvere il rischio alluvioni. Già nel 1995 avevamo fatto proposte sovrapponibili a quelle attuali: le visioni tecnica e ambientale possono e devono convivere". Luciano Zorzenone (presidente del Cordicom Fvg) ha invitato "ad analizzare come ragiona e si muove il Tagliamento, per poi assecondarlo", mentre Lorenzo Bortolussi (Associazione a.c.q.u.a.) ha chiesto "dov'è finito il vecchio studio degli atenei di Udine e Padova?".

Lunga la serie degli interventi istituzionali. A partire da quello di Luigino Bottoni (presidente della Comunità collinare del Friuli e sindaco di Osoppo in rappresentanza di 16 Comuni): "Apprezzo il superamento del piano da un concetto statico a uno dinamico e chiedo una posizione unitaria senza contrapposizioni territoriali". Analogamente, Enrico Sarcinelli (primo cittadino di Spilimbergo) ha fatto riferimento "agli effetti del ponte sul Tagliamento all'altezza di Spilimbergo-Dignano per la messa in sicurezza di scuola, abitazioni e strutture sportive", mentre Andrea De Nicolò (presidente della Comunità della Riviera Friulana e sindaco di Precenicco) ha caldeggiato "una condivisione sui territori per specificare le tipologie di intervento e le eventuali ricadute".

Lanfranco Sette (sindaco di Latisana) ha esordito ricordando di rappresentare "12 Comuni e circa 60mila residenti preoccupati. È necessario considerare l'elemento giuridico legato al Pgra e capire se le modifiche verranno davvero ratificate. Se si cambia il Piano in vigore per legge, il proponente se ne assume la responsabilità". Solidale la collega di Lignano Sabbiadoro, Laura Giorgi, che ha menzionato la posizione "di ultimo Comune che riceve tutto quanto arriva dall'alto fino alla foce. Esprimo estrema preoccupazione per alcune risposte mancate".

Emiliano De Biasio (Pinzano al Tagliamento) ha espresso il desiderio di "scongiurare scontri sterili tra territori. Urge un intervento di sistema dalla sorgente alla foce, non solo di natura idraulica". Vittorio Orlando (Dignano) ha ammesso di non poter "esprimere un parere per non aver avuto in mano niente da approfondire in precedenza. Quali zone - ha chiesto - saranno inondate in caso di piena?".

Al termine dei lavori, l'assessore Scoccimarro ha replicato affermando che "nessuno ha la bacchetta magica, ma di certo non manderò la palla in tribuna come è stato fatto per decenni. È giusto non guardare alle elezioni europee oppure a quelle del 2028, guardando invece al futuro più lontano".

Moretuzzo, infine, ha definito l'audizione "importante e opportuna, comunque un passo avanti. Oggi è cominciato un percorso che dovrà portarci a un confronto costante e a una via guidata dalle scienze: ambientali, idrauliche, ingegneristiche e climatiche. Urge uno sforzo condiviso e partecipato". ACON/DB



Alberto Budai (Lega, presidente della IV Commissione), insieme all'assessore regionale Fabio Scoccimarro
Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
La IV Commissione riunita nell'aula consiliare
Markus Maurmair (FdI)
Manuela Celotti (Pd)
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) con Serena Pellegrino (Avs) e Rosaria Capozzi (M5S)
Maddalena Spagnolo (Lega)
Massimiliano Pozzo (Pd)