RPT CORRETTA. MOBILITÀ. PATTO-CIVICA: CITTÀ 30, DIREZIONE DA PRENDERE
(ACON) Udine, 2 feb - "In queste settimane è in corso un vivace
dibattito in merito al modello Città 30, in seguito
all'applicazione della misura a Bologna. A dicembre in Regione è
stato accolto un ordine del giorno proposto dal Gruppo Consiliare
del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, i cui contenuti sono stati
illustrati oggi (2 febbraio, ndr) dai primi firmatari, i
consiglieri regionali Giulia Massolino e Massimo Moretuzzo, nel
corso di una conferenza stampa nella sede udinese della Regione".
Lo rende noto un comunicato del gruppo politico regionale.
"La mozione sulle Città 30 - si legge ancora nella nota - è stata
fatta propria nel Consiglio comunale di Gorizia a prima firma
della consigliera Eleonora Sartori di Noi Mi Noaltris Go!. Oltre
che in Regione, nel capoluogo giuliano è stata depositata una
mozione da Adesso Trieste: entrambe le mozioni sono in attesa di
discussione. E anche a Udine la direzione da prendere è quella
indicata dalle tante città italiane ed europee che hanno già
abbassato il limite di velocità nei loro centri urbani, e,
nonostante le polemiche che si sentono in questi giorni, nessuna
di queste è mai tornata sui propri passi".
Alla conferenza stampa sono intervenuti la consigliera regionale
Giulia Massolino, l'assessore alla Viabilità del Comune di Udine
Ivano Marchiol, la consigliera comunale di Gorizia Eleonora
Sartori e i consiglieri comunali di Udine Lorenzo Croattini e
Stefania Garlatti-Costa.
"Sosteniamo convintamente il modello Città 30 come uno degli
strumenti per un territorio più sicuro, salubre e a misura di
persona - dichiara Massolino -. La sicurezza deve essere una
priorità per questa Regione, e non ci si può basare su percezioni
spesso fuorvianti. I dati parlano chiaro: nel 2021 le vittime
della strada sono passate da 47 a 82, con un incremento (+74,5%)
decisamente superiore a quello nazionale per lo stesso periodo
(+20,0%); fra il 2010 e il 2021 l'indice di mortalità sul
territorio regionale è aumentato da 2,6 a 2,8 deceduti ogni 100
incidenti, a fronte di una stabilità della media nazionale (1,9
decessi ogni 100 incidenti), e l'incidenza di persone a piedi
decedute è aumentata dal 10,7% a 12,2%".
"Un costo - aggiunge la consigliera - non solo umano e sociale:
il costo dell'incidentalità stradale con lesioni alle persone è
stimato in oltre 350 milioni di euro (295 euro pro capite) per il
Friuli-Venezia Giulia per il solo 2021. La principale causa è la
velocità ed è quindi nella riduzione della velocità che bisogna
agire con interventi strutturali che la Regione dovrebbe
finanziare. Bisogna andare verso un cambio di paradigma, mettendo
le persone al centro: non più una città a 50 km/h con alcune
isole a 30 km/h bensì una città a 30 km/h con eventualmente
alcune eccezioni per gli assi di scorrimento. Questo permette di
ridurre l'inquinamento atmosferico e l'inquinamento acustico,
costruendo città anche più inclusive verso le persone con
difficoltà motorie. I primi dati divulgati da Bologna sono
incoraggianti: in sole due settimane gli incidenti si sono
ridotti del 20%, risparmiando 6 persone a piedi. A fronte di una
'perdita' di tempo di qualche decina di secondi".
"Dopo mesi di rinvii, sono soddisfatta dell'accoglimento della
mozione - commenta Sartori, facendo riferimento a Gorizia -.
Averla condivisa con un esponente della maggioranza è un segnale
di quanto la questione sia ritenuta trasversalmente di
fondamentale importanza, sia per la sicurezza stradale che per
l'ambiente".
"Riteniamo che si debba iniziare celermente a fare delle scelte
che possano portare ad un'inversione del modello di mobilità in
città a partire dall'introduzione delle zone 30 - afferma
Croattini -. Al primo punto va considerato l'impatto sulla
sicurezza delle zone 30, su pedoni e ciclisti in primis, ma anche
il ruolo che può avere sulla mobilità ancora basata sull'uso del
mezzo privato con le conseguenze negative che ha su ambiente e
sostenibilità climatica". "La riduzione del limite di velocità
tutela soprattutto i soggetti fragili: i guidatori anziani
vittime di incidenti diminuiscono addirittura del 50 per cento",
aggiunge Garlatti-Costa.
ACON/COM/fa