SALUTE. PELLEGRINO (AVS): CONSULTORI, SERVE COERENZA ISTITUZIONALE
(ACON) Trieste, 2 feb - "Nella giornata di ieri in Consiglio
regionale si sono svolti due importanti eventi che hanno visto
protagoniste le donne a difesa dei loro diritti sia sociali che
sanitari. Con la prima si è posta l'attenzione sulla violenza
sulle donne: due associazioni, l'Endometriosi Fvg Odv e
l'Associazione italiana sindrome fibromialgica-Aisf Odv,
rappresentate rispettivamente da Sonia Manente e da Giusy Fabio,
hanno donato al Consiglio una sedia rossa, simbolo della difesa
delle donne dalla violenza subita, ponendo l'accento sul fatto
che non c'è solo quella fisica patita nei luoghi familiari, ma
anche quella inflitta da coloro che non riconoscono alle donne
determinate malattie di genere, che la stessa medicina di genere
deve ancora fare molti passi avanti e che troppe volte non ci
sono luoghi dove possono essere seguite nel loro percorso tanto
che molte rinunciano a curarsi".
Lo sottolinea in una nota la consigliera regionale Serena
Pellegrino, di Alleanza Verdi e Sinistra, a margine di quella che
definisce "una convulsa giornata in Consiglio regionale". E
prosegue: "Il presidente del Consiglio Fvg, Mauro Bordin, ha
accolto questa iniziativa con grande calore e ha avuto per loro,
e per tutte le donne, importanti parole di riconoscimento.
Immediatamente dopo lo stesso presidente ha ricevuto una
delegazione di donne del comitato che si è costituto contro la
chiusura di due consultori pubblici di Trieste, donne di tutte le
generazioni che per mesi si sono battute per difendere questi
importanti presidi di prossimità che danno un enorme servizio a
tutte le donne di ogni età e nazionalità, luoghi conquistati con
fatica a partire dalle lotte degli anni Settanta".
"Durante l'incontro - continua la consigliera di Opposizione - è
stato evidenziato tutto il percorso svolto e sono state
rivendicate le azioni che sono state puntualmente bocciate o
peggio ignorate da parte della Maggioranza in ogni ambito,
compreso quello istituzionale. Il consigliere Lobianco,
intervenuto durante l'incontro, ha dichiarato ufficialmente che
appoggia e rivendica come positive le scelte fatte dalla
direzione Asugi e che avrebbe votato contro la mozione che si
sarebbe dovuta discutere nel pomeriggio, sostenendo che la
posizione di queste donne è ideologica".
"Dopo numerose manifestazioni le donne del comitato hanno
presidiato il Consiglio regionale nel piazzale antistante, in
attesa di poter entrare e assistere alla discussione della
mozione. Ebbene si può affermare, senza ombra di smentita, che
ieri vi è stata da parte della Maggioranza una visione e
un'azione quanto meno dicotomica", osserva ancora Pellegrino.
La consigliera si dichiara infatti "basita di fronte alla
schizofrenia bipolare di una Maggioranza che da un lato denuncia
e stigmatizza le arroganze che le donne subiscono ogni giorno,
ospitando giustamente delle rappresentanti di associazioni che si
battono contro la violenza sulle donne, onorandole anche del
sigillo del Consiglio regionale, e dall'altra non solo boccia
senza appello la mozione presentata da tutta l'Opposizione contro
la chiusura di due dei quattro consultori pubblici a Trieste, ma
gioca tutte le carte e regole possibili per non farla discutere
in Aula".
"Rimango allibita - incalza Pellegrino - da questo braccio di
ferro contro le donne che sono state respinte anche davanti
all'ingresso del Palazzo della Regione, con tanto di spiegamento
delle forze dell'ordine come fossero dei soggetti pericolosi, e
resto esterrefatta quando l'assessore difende il taglio dei
presidi sostenendo che solo così si può migliorare il servizio.
La palese volontà di non accettare le richieste di tante donne di
mantenere dei presidi di prossimità, servizio rivolto soprattutto
alle giovani generazioni che hanno manifestato nella piazza
antistante il Consiglio denunciando la violenza perpetrata alle
donne, è la palese manifestazione di una politica miope".
"Ricordo - prosegue la consigliera - che le richieste avanzate
dalla Minoranza del Consiglio e dalle donne di Trieste, non ha
nulla di ideologico, né strumentale ma è funzionale al rispetto
del dettato legislativo nazionale e del regolamento regionale che
prevede la presenza sul territorio di almeno un consultorio
familiare ogni 20mila abitanti. È inaudito inoltre - conclude la
Consigliera - che il presidente Fedriga abbia declinato la
richiesta di colloquio con le referenti del comitato, con la
motivazione che la questione è affidata alle scelte della
dirigenza dell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano isontina".
"Ebbene, se così fosse, ovvero se fosse solo una scelta tecnica,
i vertici dell'Asugi avrebbero dovuto ottemperare a quanto
stabilito dalla normativa nazionale. Evidentemente così non è. Un
dirigente, per quanto possa agire in autonomia, non può derogare
le leggi a cui tutti devono sottostare. Anche non piacessero".
Conclude Pellegrino: "Cosa dirà il presidente Fedriga a quei
soggetti privati che vorranno realizzare nuovi consultori nella
città di Trieste, con la normativa in mano che prevede
l'istituzione di 10 consultori? Cosa risponderà quando gli
chiederanno l'accreditamento e la convenzione con il pubblico?
Dirà anche a loro che ne sono sufficienti solo due?".
ACON/COM/fa