FOTOVOLTAICO. CAPOZZI (M5S): BISOGNAVA PORRE FRENO IN TERRENI AGRICOLI
(ACON) Trieste, 7 feb - "Dal 2010 tutte le Regioni d'Italia
avrebbero dovuto indicare le aree e i siti non idonei alla
costruzione di impianti fotovoltaici a terra, ma in Friuli
Venezia Giulia non sono mai stati individuati. La conseguenza è
che solo negli ultimi 2 anni e mezzo sono stati approvati campi
fotovoltaici per 1000 ettari di terreno agricolo e 788 mw di
potenza istallabili nella sola provincia di Udine, e di questi
solo un decimo si autodefinisce agrivoltaico". A denunciare la
proliferazione dei campi fotovoltaici sui nostri territori, in
una nota, è la consigliera del Movimento 5 Stelle in Consiglio
regionale, Rosaria Capozzi.
"Abbiamo preso in considerazione questa data perché è il momento
in cui il Consiglio regionale non ha voluto approvare la
moratoria richiesta dal Movimento 5 Stelle, con cui si sarebbero
sospese le nuove autorizzazioni fino all'individuazione delle
aree inidonee alla loro realizzazione. Spesso - continua la
consigliera - la mancata approvazione di una moratoria è
accompagnata da paure di impugnazione da parte del Governo, ma va
fatto notare che solo nel novembre 2021 l'Esecutivo nazionale ha
scritto una norma per vietare espressamente le moratorie, che
evidentemente fino ad allora potevano essere approvate".
"Secondo le bozze circolate del nuovo decreto che dovrebbe
permettere l'accelerazione dell'installazione di fonti
rinnovabili, la nostra Regione - prosegue Capozzi - dovrebbe
realizzare impianti per 1900 mw dal 1 dicembre 2022 fino al 2030.
Solo con questi impianti che hanno avuto il via libera ambientale
negli ultimi due anni e mezzo siamo a 788 mw. Basterebbe
aggiungere gli impianti in costruzione in provincia di Pordenone
e Gorizia per superare abbondantemente un gigawatt".
"Proprio per questo - suggerisce ancora la consigliera - sarebbe
utile porre un freno alla proliferazione di questi campi, prima
che ne vengano approvati altri senza aver stabilito quelle regole
certe previste dal 2010 e che avrebbero dovuto salvaguardare il
nostro territorio. Emblematico è l'impianto in discussione presso
il Ministero di quasi 30 mw di potenza e 46 ettari di superficie
che dovrebbe nascere tutto intorno alla frazione di Selvuzzis nel
comune di Pavia di Udine, a pochi metri dal Giardino storico di
Villa Deciani e della ciclovia Alpe Adria".
"È passato un anno e mezzo - conclude Capozzi - dalla bocciatura
della legge regionale, intervenire ora come richiesto dal collega
Di Bert appare tardivo e non risolutivo, di certo non potrà porre
rimedio a quanto permesso in questi anni".
ACON/COM/fa