AMBIENTE. AUDIZIONI IN IV COMM: TUTELA FVG ATTRAVERSO CONTRATTI FIUME
(ACON) Trieste, 7 feb - Come recita il decreto legislativo
152/2006, i contratti di fiume (Cdf) sono strumenti di
programmazione per la tutela, la gestione delle risorse idriche e
la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla
salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo
locale. Rientrano nella definizione anche i contratti di lago, di
costa, di acque di transizione, di foce, di risorgiva e di falda.
La Regione Friuli Venezia Giulia li prevede per legge dal 2015
(Lr 11/2015).
L'adesione alla Piattaforma nazionale dei contratti di fiume,
nonché Cdf esistenti e in corso di realizzazione in Friuli
Venezia Giulia, guardando anche alla laguna e alla costa, sono
stati gli argomenti portati all'attenzione della IV Commissione
consiliare da Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
e Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), e che il presidente Alberto
Budai (Lega) ha deciso di approfondire con l'assessore alla
Difesa dell'ambiente, Fabio Scoccimarro, con i responsabili del
tavolo regionale dei Cdf, dei contratti di laguna e di fiume
Roiello, Natisone, Livenza, Judrio, Torre, Noncello, Cormor,
Malina e Corno, delle associazioni promotrici dei Cdf Amici del
Roiello, Parco del Natisone, Judrio e Guardiani del Torre e,
infine, con l'Università di Udine.
Proprio dall'Ateneo friulano è emerso che al momento si parla di
sette Cdf, tra attivi e prossimi all'attivazione, "ma soprattutto
ci sono quattro nuovi territori (Torre, Corno, Malina e foce
dell'Isonzo) che chiedono contratti di fiume. Oggi sono
interessati 68 dei 216 Comuni del Fvg: 10 nel Pordenonese,
altrettanti nel Goriziano e 48 nell'Udinese".
L'assessore Scoccimarro, invece, ha illustrato un'analisi che
vede "per ogni euro investito a favore dei fiumi un ritorno
economico pari a 37 euro". "L'Amministrazione regionale - ha
quindi aggiunto - nel 2023 ha stanziato per la stesura e la
sottoscrizione dei Cdf più di 400mila euro, mentre nel 2018 la
cifra era di circa 20mila euro". L'assessore ha poi evidenziato
che "è interesse della Regione avviare un processo uguale anche
per la gestione del fiume Tagliamento, vista la complessità della
partita in atto, con il coinvolgimento dei Comuni rivieraschi che
sono già stati informati, tramite un'assemblea pubblica, delle
nuove opere previste dalla pianificazione di bacino".
Il Consorzio di bonifica Pianura Friulana, soggetto attuatore del
Cdf per il fiume Roiello di Pradamano, ha invece raccontato come
ci sia stata "una fase preliminare di intenti nel 2018 per 5
soggetti, Regione inclusa, oggi diventati 28 portatori di
interesse tra cittadini, aziende, enti". Inoltre, "sono previste
35 azioni di intervento per 1,5 milioni di euro circa
complessivi".
L'Amministrazione di Manzano, capofila di 14 Comuni per il Cdf
Natisone, secondo sottoscritto in regione ma primo ad essere
attuato, ha detto del progetto sovracomunale portato avanti con 4
municipi per un valore di 8 milioni, approvato dalla direzione
Affari comunitari, e dell'istituzione di un ufficio unico che ha
permesso di superare diversi ostacoli tecnici. "Avviato nel 2017
- è stato detto - si è articolato negli anni con nuovi strumenti
e nuovi progetti per le comunità locali e la rigenerazione del
territorio. Noi non abbiamo bisogno di supporti teorici, ma
strutturati ed efficaci".
Dal Consorzio di bonifica della Venezia Giulia, capofila
protempore del Cdf per lo Judrio, si è appreso che vi sottendono
le 17 amministrazioni del bacino idrografico ma le istanze sono
anche dei cittadini e dell'associazione Judrio. È inoltre
importantissimo il Tavolo regionale dei contratti di fiume e il
supporto fornito dall'Università di Udine. Però "si tratta di uno
strumento che deve essere affiancato anche da un tavolo di
interlocuzione politica, a cui sieda stabilmente la Regione in
modo da poter definire concordemente le priorità e le risorse
finanziarie che intende destinare ai Cdf".
Il Comune di Mortegliano ha parlato per il Cdf del torrente
Cormor, a cui guardano 25 amministrazioni, per il quale nel 2020
c'è stata la sottoscrizione ufficiale dell'atto di intenti. Ciò a
cui puntano "è la ciclabilità verde di un corso d'acqua che nasce
a Buja e sfocia a Marano. È in atto la revisione del Piano delle
azioni sovracomunali con la Regione, attualmente più di 100 ma
con l'obiettivo di essere scremate. Una necessità condivisa è che
lo strumento dei Cdf sia più conosciuto sul territorio; inoltre
bene che ci siano linee contributive, ma andrebbe incentivato
anche l'aspetto della pianificazione della loro progettazione per
poi finanziarne le azioni, non solo come infrastrutture ma anche
premialità, attraverso i bandi, per manifestazioni sociali che
abbiano per soggetto i Cdf e l'ambiente circostante".
L'associazione Guardiani del Torre ha fatto presente di aver
organizzato il primo festival Art in Tôr la scorsa estate a
Lusevera, che ha visto un ampio coinvolgimento della cittadinanza
"perché non c'è separazione tra fiume e comunità".
"La città di Udine - ha invece spiegato la sua portavoce -
potrebbe far parte di tre diversi Cdf, lo dico per avvalorare la
strategicità di questo strumento, atto alla pianificazione di
area vasta ma anche a quella più locale. Serve però prevedere un
canale dedicato al loro finanziamento, che consentirà alle
amministrazioni comunali di prevedere e programmare azioni dal
basso, con cui anticipare le situazioni di emergenza".
Non ultimo, Alberto Perdoldi, coinvolto per il Roiello, ha voluto
puntare l'attenzione sulla "necessità di legiferare in materia di
Cdf in sintonia con il legislatore nazionale, ovvero con il
decreto legislativo del 2006" e ha aggiunto che "mentre la
legislazione regionale si rivolge principalmente al corpo idrico,
quella nazionale tiene presente anche il territorio di cui il
corpo idrico fa parte, dando rilevanza a entrambi" e si fa quindi
proponente di una nuova legge sui Cdf.
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ACON/RCM-fc