AMBIENTE. IV COMM: OPPOSIZIONI CHIEDONO PIÙ ATTENZIONE A TEMA ACQUA
(ACON) Trieste, 7 feb - Illustrando le motivazioni che avevano
portato a richiedere delle audizioni in IV Commissione sui
contratti di fiume (Cdf), la consigliera regionale Giulia
Massolino (Patto-Civica Fvg) aveva spiegato che "il tema acqua
unisce molti territori, perciò è necessario sapere come agire e
di cosa hanno bisogno affinché non si muovano ciascuno in una
direzione diversa. I Cdf dovranno essere incentivati come
finanziamenti e pianificazione".
"Si tratta di strumenti che si stanno sviluppando, ma forse -
aveva aggiunto l'altro proponente, Furio Honsell (Open Fvg) - non
ancora utilizzati in tutta la loro potenzialità; l'aspetto più
delicato è la necessaria presenza del settore imprenditoriale per
lo sfruttamento del corso d'acqua. Inoltre c'è il contratto di
laguna, di cui tra l'altro non si è tenuto conto quando si
parlava drammaticamente di una nuova acciaieria, e c'è quello di
costa, ma non c'è ancora il contratto di lago e mi chiedo perché".
Nel dibattito generale, Nicola Conficoni (Pd) ha parlato degli
emendamenti presentati in Stabilità per sollecitare la Regione ad
attivare un canale di finanziamento ad hoc per i Cdf e ha detto
che "è giunto il momento che la Regione non si limiti a
incentivare la sottoscrizione dei Cdf, ma ne promuova la concreta
attuazione modificando la Lr 11/2015 e attivando una linea
contributiva dedicata, come richiesto anche dalle amministrazioni
comunali". Di "linea di finanziamento specifica" ha detto, poi,
anche Manuela Celotti (Pd) aggiungendo "l'importante ruolo delle
associazioni" e che "si deve ragionare in termini di filiera per
progetti nati dal basso, dalle comunità, e che siano
sovracomunali".
Per Serena Pellegrino (Acs) "la popolazione neppure sa cosa sia
un Cdf, che invece è uno strumento eccezionale ed ecosistemico".
Ha poi ricordato un proprio emendamento "presentato in legge di
bilancio, che chiedeva l'istituzione di un ufficio specifico,
dedicato esclusivamente a questa tematica e che non si limiti ad
erogare contributi, ma metta in sinergia tutti. Spero che con la
Regione si arrivi, nei modi giusti, a concretizzare questa
istanza che è già stata presentata, ad esempio, dal consigliere
Novelli".
Lucia Buna (Lega) ha sostenuto l'interesse della Regione per i
Cdf, "che non ha mai accantonato", e l'importanza di "coinvolgere
gli stakeholder di queste realtà che hanno creato motivi
importanti di economia, però ci vuole tempo perché i Cdf siano
attivi. Ora ci vuole un cambio di marcia per soluzioni che
possano soddisfare tutti attraverso un tavolo che guardi a
cooperazione, pianificazione, sburocratizzazione e linee di
finanziamento a sistema, come emerso dalle audizioni".
Francesco Russo (Pd) ritiene sia emersa "la straordinarietà di
questo strumento che ci ha portato a un analogo contratto di
costa, proposto e approvato nell'ultima legge di Stabilità,
perché crediamo che anche i danni delle recenti mareggiate non si
possano affrontare con interventi spot e momentanei. Per la costa
triestina, ad esempio, è indispensabile un ragionamento che vada
da Muggia ad Aurisina oppure ogni sforzo sarà inefficace; la
visione deve essere di lunga portata".
Per Massimiliano Pozzo (Pd), attraverso i Cdf ci può essere una
spinta in termini di pianificazione e progettazione, ma anche di
partecipazione delle comunità e degli amministratori locali. In
merito al Tagliamento, la Regione si gioca molta credibilità e
andrebbe fatto un ragionamento su dei Cdf lungo la sua asta.
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