DISAGIO GIOVANI. GRUPPO PD: SERVE AZIONE FORTE A CONSULTORI E SCUOLE
(ACON) Trieste, 8 feb - "Il disagio giovanile sta assumendo
dimensioni e contorni sempre più importanti e preoccupanti, per
questo va contrastato con azioni forti sia sul mondo dlla scuola,
passando dal sistema dei bonus a quello dei servizi come lo
psicologo scolastico, sia sul fronte sociosanitario attraverso il
rafforzamento dei consultori".
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali Manuela Celotti,
Laura Fasiolo, Massimiliano Pozzo e Francesco Martines (Pd), a
margine dell'audizione sul tema del disagio giovanile tenutasi in
VI Commissione.
La consigliera Celotti sottolinea "la necessità di un
potenziamento dei consultori rispetto ai servizi destinati ai
giovani, come il supporto psicologico e la presenza informativa e
di sostegno nelle scuole, passando dal paradigma del bonus a
quello dei servizi garantiti. L'importanza degli psicologi nelle
scuole, attualmente presenti in un numero troppo limitato di
istituti, è emersa dagli stessi giovani intervenuti oggi in
Commissione. Un servizio, questo, che potrebbe intersecarsi con i
servizi specialistici (di salute mentale e per le dipendenze)
delle diverse Aziende sanitarie, rispetto ai quali esistono
notevoli margini di miglioramento, anche valorizzando buone
prassi come quelle presenti in Asugi e Asfo, che prevedono
specifici progetti dedicati agli adolescenti".
Inoltre, aggiunge la dem, "per i giovani più in difficoltà,
un'altra pista di lavoro è quella dei servizi di bassa soglia,
dalle équipe di strada ai centri di aggregazione posti nei
quartieri più in difficoltà. Servizi che funzionano se si
innestano in un lavoro di comunità e che richiedono forme di
co-programmazione e co-progettazione, che potrebbero trovare sede
nei Piani di zona coinvolgendo Comuni, Ambiti, Servizi sanitari e
Terzo settore impegnato nel sociale, ma anche nello sport e nelle
attività ludico-ricreative".
"Spiace constatare - conclude la Celotti - l'assenza degli
assessori regionali Alessia Rosolen e Riccardo Riccardi, dato che
la discussione ha toccato in modo evidente le loro materie di
competenza".
Di "necessità di istituire la figura dello psicologo scolastico"
ha parlato anche la Fasiolo: "Il problema della dispersione
scolastica e i disagi che vivono gli studenti e, di riflesso, le
famiglie vanno affrontati in maniera strutturale attraverso il
servizio dello psicologo scolastico, una previsione presente
anche nel disegno di legge che avevo presentato in Senato nel
2017. La scelta fatta dalla Giunta regionale di puntare
esclusivamente sui bonus è sbagliata e rappresenta un'occasione
persa per un concreto contrasto al disagio e alla dispersione
scolastica e aiuto quindi a studenti, docenti e famiglie".
La dem aveva presentato un emendamento alla legge di stabilità
2024 attraverso il quale chiedeva di "rafforzare i Centri di
informazione e consulenza prevedendo, quindi, il sostegno
psicologico attraverso professionisti presenti nelle sedi
scolastiche. Chiudere a questa ipotesi, presente peraltro in
tutte le scuole europee, e puntare sui bonus psicologici affinché
gli studenti si rivolgano a professionisti esterni al mondo della
scuola è sbagliato, proprio perché la presenza di una figura
interna alla scuola ha il valore di sentinella del disagio e di
interlocutore della comunità scolastica".
"I docenti, dal canto loro, non possono far fronte a una
moltitudine di problemi e disagi - commenta ancora la consigliera
di Centrosinistra -, ma devono essere supportati nel loro lavoro
di insegnanti. La figura dello psicologo scolastico sostiene
dunque i docenti perché interagiscano in maniera corretta e gli
studenti, aiutandoli a interfacciarsi con le loro difficoltà, con
le problematiche decisamente complesse del mondo adolescenziale,
nel tentativo di superarle".
Per Pozzo, "si deve cogliere fino in fondo la portata travolgente
del digitale, che già ora ha impatti notevolissimi e ne avrà
ancora di più in futuro. Cambia per i ragazzi e i giovani il modo
di apprendere, di conoscere, ma soprattutto di stare al mondo e
di relazionarsi con gli altri. Cambia il sapere, il giudicare ma
anche il sentire. Capire questo significa lavorare a 360 gradi
per rafforzare in via prioritaria 3 ambiti: educazione digitale;
educazione civica; educazione emotiva".
Infine, Martines sottolinea come "l'audizione ha contribuito a
mettere ancor più in luce situazioni che tutti noi conosciamo,
come il bullismo nelle sue diverse forme, l'utilizzo distorto dei
social, l'abbandono scolastico, il disagio psicologico dei
giovani con le famiglie che non riescono più a gestire queste
difficili situazioni".
"Accanto alla necessaria azione delle istituzioni, attraverso
politiche di prevenzione sulle famiglie e sulle scuole - continua
il consigliere - è necessario investire sul ruolo che può
svolgere il volontariato nelle sue articolazioni associative sul
territorio, siano esse sportive, culturali, sociali. Se la
famiglia è in difficoltà, può essere la comunità a sopperire in
parte con tutte il suo mondo associativo, che crea rete e dà
sicurezza agli stessi giovani".
ACON/COM/rcm