DISAGIO GIOVANI. IL DIBATTITO IN VI COMM: PUNTARE SU PREVENZIONE
(ACON) Trieste, 8 feb - Al termine delle audizioni sul disagio
giovanile, si è sviluppato in aula un ampio dibattito tra i
consiglieri della VI Commissione.
Serena Pellegrino (Avs) ha ripreso le parole dell'Ordine degli
assistenti sociali, sottolineando l'importante opera di chi
accompagna i ragazzi e i giovani con disagio: "È importante
pensare alla prevenzione - ha detto Pellegrino -, poi arriva la
scuola e la formazione. I consultori sono presidi di qualità e
sono essenziali sul territorio: senza queste strutture, la
popolazione è in difficoltà. Dopo il Covid, la situazione di
disagio sociale è aumentata e dobbiamo considerare che gli adulti
della nostra generazione sono più numerosi dei ragazzi e hanno
gravi problemi che non sempre sanno affrontare".
Furio Honsell (Open), rammaricandosi dell'assenza dell'assessore
Alessia Rosolen e delle associazioni studentesche, ha
sottolineato la natura del disagio che nasce dalla paura del
futuro: "Quanto incidono sul grado di disagio le azioni di
protesta, anche violente, sui temi ambientali o dei diritti?
Viviamo in un territorio dove non si vive malissimo, ma bisogna
anche dire che la situazione media delle famiglie non è facile".
"Mi aspettavo la presenza dei Comuni - ha sottolineato Honsell -
e molto può essere fatto dalla rete Città sane. Per finire, spero
che la Polizia postale non prenda i campioni dello sport come
modelli positivi, perché non è detto che siano veri esempi da
seguire: dobbiamo proporre un modello di società in cui non ci
sia l'ansia da prestazione".
La consigliera Pd Manuela Celotti ha rilevato l'assenza
dell'assessore Riccardo Riccardi: "Garantire il supporto
psicologico in ambito scolastico è un altro degli obiettivi che
ci si deve dare. I servizi di bassa soglia devono essere
recuperati: servono risorse per farli ripartire. C'è molto lavoro
da fare: questa audizione è un primo passo, ma dobbiamo
rilanciare i piani di zona". "Dobbiamo passare dal paradigma
bonus al paradigma servizi. Bisogna inoltre parlare dei
neo-diciottenni, di quella fase della vita in cui cambiano i
riferimenti dei servizi. Il ruolo del Consiglio e della
Commissione - ha concluso Celotti - è di rendere le buone prassi
comuni a tutti".
Laura Fasiolo (Pd) spera "che al centro dei prossimi appuntamenti
ci sia anche la presenza del mondo della scuola: non solo i
dirigenti, ma anche i rappresentanti delle famiglie e dei
giovani. C'è bisogno di più sensibilità verso la figura dello
psicologo della scuola: è necessaria una figura che intercetti i
bisogni della comunità scolastica che a volte non sa come far
fronte a un problema". "Prevenire significa agire fin
dall'infanzia - ha concluso - intercettando le problematiche il
prima possibile".
"Spesso ci accorgiamo dei giovani quando creano problemi - ha
osservato Giulia Massolino del gruppo Patto-Civica - ma invece di
prevenire, si preferisce reprimere. Oggi abbiamo sentito di
quanto sia necessaria l'azione e il supporto sui territori, ma se
non investiamo oggi sulla prevenzione rischiamo di far ricadere
costi importanti in momenti finanziariamente meno floridi. La
responsabilità del disagio è di tutti noi. Mi dispiace constatare
così tante assenze tra i consiglieri". Massolino, in chiusura, ha
ribadito il ruolo fondamentale dei consultori.
Stefano Balloch (Fratelli d'Italia) ha ringraziato per
l'importante contributo degli auditi al lavoro della VI
Commissione: "L'audizione ha visto tutti i soggetti andare nella
stessa direzione. La Regione non ha fatto mai mancare il supporto
verso questi temi - ha continuato Balloch - oggi però gli
interventi hanno contribuito in maniera significativa alla nostra
azione, dando maggiori spunti di azione puntuale".
Il presidente della VI commissione, Roberto Novelli (FI), infine,
si è detto convinto che la seduta odierna "sia un primo passaggio
di un percorso che ha bisogno di informazione. Desidero chiudere
con due considerazioni: da presidente della Sesta voglio
spogliarmi dalla mia posizione ideologica o partitica: su molte
cose sono concorde, su altre no, ma dobbiamo sviluppare un
dialogo per avvicinare il più possibile le persone e dare
maggiori risposte". "Sugli spazi di aggregazione giovanile,
dobbiamo capirne le nuove dinamiche perché siano davvero
attrattivi. Oggi abbiamo trattato poco le tematiche legate al
gioco d'azzardo e ai social: sono argomenti che vanno messi
assieme - ha concluso Novelli - e devono essere trattati perché
conosciamo ancora poco".
2 - fine
ACON/MV-fa