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DISAGIO GIOVANI. PELLEGRINO (AVS): I RAGAZZI CHIEDONO PIÙ ATTENZIONE

09.02.2024
14:48
(ACON) Trieste, 9 feb - "Sono stati portati all'attenzione dei commissari i tanti, troppi disagi giovanili che si manifestano in ambito scolastico e il quadro esposto non è dei più rosei".

Lo sottolinea in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino, di Alleanza Verdi e Sinistra, componente della VI Commissione riunitasi ieri in audizione con le parti sociali coinvolte nella problematica del disagio giovanile.

"Le Consulte degli studenti della regione, ma anche la Polizia di Stato e le tante realtà audite hanno evidenziato una serie di lacune relative alla gestione del disagio che coinvolge le giovani generazioni: i giovani - prosegue la consigliera - hanno rilevato l'assenza, nelle scuole, di una formazione che promuova l'educazione civica, la conoscenza per il rispetto dei diritti umani e civili, allo stesso tempo c'è una particolare attenzione per la sostenibilità, la questione di genere e la sicurezza degli istituti".

"Il benessere degli studenti deve essere punto focale e puntuale per permettere al sistema scolastico di funzionare dove sia centrale la formazione e la cultura per la crescita personale e non esclusivamente finalizzata al cosiddetto mercato del lavoro, invece - prosegue l'esponente di Opposizione - sono state rilevate difficoltà e problematicità fra le più diverse, non ultime quelle psicologiche, la mancanza di socializzazione e il deficit di comunicazione. Focus particolare è stato posto parlando dei ragazzi portatori di disabilità, dell'incremento dei giovani con disturbi alimentari e dei rischi di vario genere, quali la dipendenza, la violenza, il bullismo e soprattutto il cyberbullismo".

"Gli studenti in Fvg - continua Pellegrino - sono circa 135mila, distribuiti in quasi 1.400 scuole fra pubbliche e private, di cui il 13,4% sono stranieri. Alte sono le aspettative di scuola e famiglia che troppo spesso vengono vanificate. Si registra un aumento preoccupante di abbandono scolastico e la presenza di un gran numero di Neet, ovvero quei ragazzi fra i 15 e i 29 anni che non studiano e che non lavorano. Dobbiamo operare con maggior forza per creare reti, comunità e percorsi pro-attivi, combattendo le povertà educative, sociali e relazionali".

Riprendendo le osservazioni della rappresentanza dell'Ordine degli assistenti sociali, la consigliera ha sottolineato "l'importante opera di chi accompagna i ragazzi e i giovani con disagio. È necessario pensare alla prevenzione, rinforzando i presidi sul territorio - insiste Pellegrino - poi arriva la scuola e la formazione. I servizi sociali, i consultori sono elementi di qualità e sono essenziali e indispensabili per il territorio. È chiaro che senza queste strutture la popolazione è in difficoltà. Dopo il periodo di chiusura sociale dovuta al Covid, la situazione di disagio è aumentata e ha fortemente impattato con la crescita emotiva ed empatica del minore, che talvolta trova nella violenza un mezzo per dirimere i conflitti invece che perseguire il dialogo".

"La responsabilità che afferisce in generale a noi adulti nei confronti dei ragazzi - conclude la consigliera di Avs - è altissima e la stessa fragilità e conflittualità genitoriale non aiuta. Anche la nostra generazione vive gravi disagi che non sempre sa affrontare. Famiglia, scuola e società devono oggi più che mai stringere un patto di solidarietà e collaborazione per contrastare il disagio minorile che trasversalmente e in vari modi coinvolge aree importanti in cui vivono e si muovono i nostri ragazzi". ACON/COM/fa



  • Serena Pellegrino (Avs)
    Serena Pellegrino (Avs)