DISAGIO GIOVANI. PELLEGRINO (AVS): I RAGAZZI CHIEDONO PIÙ ATTENZIONE
(ACON) Trieste, 9 feb - "Sono stati portati all'attenzione dei
commissari i tanti, troppi disagi giovanili che si manifestano in
ambito scolastico e il quadro esposto non è dei più rosei".
Lo sottolinea in una nota la consigliera regionale Serena
Pellegrino, di Alleanza Verdi e Sinistra, componente della VI
Commissione riunitasi ieri in audizione con le parti sociali
coinvolte nella problematica del disagio giovanile.
"Le Consulte degli studenti della regione, ma anche la Polizia di
Stato e le tante realtà audite hanno evidenziato una serie di
lacune relative alla gestione del disagio che coinvolge le
giovani generazioni: i giovani - prosegue la consigliera - hanno
rilevato l'assenza, nelle scuole, di una formazione che promuova
l'educazione civica, la conoscenza per il rispetto dei diritti
umani e civili, allo stesso tempo c'è una particolare attenzione
per la sostenibilità, la questione di genere e la sicurezza degli
istituti".
"Il benessere degli studenti deve essere punto focale e puntuale
per permettere al sistema scolastico di funzionare dove sia
centrale la formazione e la cultura per la crescita personale e
non esclusivamente finalizzata al cosiddetto mercato del lavoro,
invece - prosegue l'esponente di Opposizione - sono state
rilevate difficoltà e problematicità fra le più diverse, non
ultime quelle psicologiche, la mancanza di socializzazione e il
deficit di comunicazione. Focus particolare è stato posto
parlando dei ragazzi portatori di disabilità, dell'incremento dei
giovani con disturbi alimentari e dei rischi di vario genere,
quali la dipendenza, la violenza, il bullismo e soprattutto il
cyberbullismo".
"Gli studenti in Fvg - continua Pellegrino - sono circa 135mila,
distribuiti in quasi 1.400 scuole fra pubbliche e private, di cui
il 13,4% sono stranieri. Alte sono le aspettative di scuola e
famiglia che troppo spesso vengono vanificate. Si registra un
aumento preoccupante di abbandono scolastico e la presenza di un
gran numero di Neet, ovvero quei ragazzi fra i 15 e i 29 anni che
non studiano e che non lavorano. Dobbiamo operare con maggior
forza per creare reti, comunità e percorsi pro-attivi,
combattendo le povertà educative, sociali e relazionali".
Riprendendo le osservazioni della rappresentanza dell'Ordine
degli assistenti sociali, la consigliera ha sottolineato
"l'importante opera di chi accompagna i ragazzi e i giovani con
disagio. È necessario pensare alla prevenzione, rinforzando i
presidi sul territorio - insiste Pellegrino - poi arriva la
scuola e la formazione. I servizi sociali, i consultori sono
elementi di qualità e sono essenziali e indispensabili per il
territorio. È chiaro che senza queste strutture la popolazione è
in difficoltà. Dopo il periodo di chiusura sociale dovuta al
Covid, la situazione di disagio è aumentata e ha fortemente
impattato con la crescita emotiva ed empatica del minore, che
talvolta trova nella violenza un mezzo per dirimere i conflitti
invece che perseguire il dialogo".
"La responsabilità che afferisce in generale a noi adulti nei
confronti dei ragazzi - conclude la consigliera di Avs - è
altissima e la stessa fragilità e conflittualità genitoriale non
aiuta. Anche la nostra generazione vive gravi disagi che non
sempre sa affrontare. Famiglia, scuola e società devono oggi più
che mai stringere un patto di solidarietà e collaborazione per
contrastare il disagio minorile che trasversalmente e in vari
modi coinvolge aree importanti in cui vivono e si muovono i
nostri ragazzi".
ACON/COM/fa