AMBIENTE. PELLEGRINO (AVS): PARADOSSO DERIVAZIONE ACQUA LAGO CAVAZZO
(ACON) Trieste, 20 feb - "Siamo davanti all'ennesimo paradosso
che scaturisce dal rapporto malato tra esigenze umane, interessi
economici e risorse naturali: stavolta è il progetto che prevede,
in forza di un accordo tra Consorzio di bonifica pianura friulana
e Cafc, il dirottamento di una parte delle acque del canale
derivatorio a fini irrigui dal lago di Cavazzo, con la successiva
potabilizzazione e utilizzo negli acquedotti di Udine e del
Poiana. Emergenza programmabile, visto che le acque convogliate
nella derivazione del consorzio non avranno modo di filtrare nel
suolo e andare ad alimentare le falde della piana di
Gemona-Osoppo, utilizzate anche dal Cafc. Nelle falde, già in
sofferenza, ci sarà ancora meno acqua, sempre più profonda e
sempre più costosa da emungere".
Lo dichiara in una nota la consigliera regionale di Alleanza
Verdi e Sinistra, Serena Pellegrino, che ha interrogato
l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, Fabio
Scoccimarro, "per capire in che modo l'acqua derivata dal canale
del consorzio sarà immessa nella rete acquedottistica del Cafc,
considerato che proviene dall'Alta Carnia, che nel lago di
Cavazzo sversano le fognature di Somplago e Interneppo e che,
scorrendo in buona parte a cielo aperto, può subire
contaminazioni causate da diversi carichi inquinanti, organici e
chimici".
Spiega ancora Pellegrino: "Da un lato canalizziamo acqua per
l'agricoltura e per l'idroelettrico, producendo ricchezza, e
dall'altro però spendiamo denaro per rendere potabile l'acqua
della canalizzazione consortile e pareggiare il mancato
emungimento delle falde. Lo chiamano uso efficiente dell'acqua,
perché non si riconosce l'importanza dei meccanismi naturali che
permettono alle acque delle Terre Alte di penetrare nel
sottosuolo e alimentare le falde. Ma questo apporto, che i
tecnici definiscono acqua persa, è la preziosa risorsa che la
Carnia offre alla pianura friulana".
"La novità ottenuta oggi dall'assessore - evidenzia la
consigliera - è che, da lunedì 19 febbraio, i documenti con i
quali il consorzio di bonifica fa istanza per il rilascio del
Paur relativo al canale sono disponibili sul sito della Regione:
la condivido ricordando che la cittadinanza ha solo trenta giorni
di tempo per inviare osservazioni al progetto. Nessun
aggiornamento, invece, sui dati di portata registrati nel periodo
estivo da A2A negli ultimi 10 anni, informazione che non ho
potuto ottenere nemmeno rivolgendomi direttamente aall'azienda.
Sono dati fondamentali, che rispondono ad un duplice
interrogativo: se ci sarà acqua a sufficienza da immettere nella
derivazione del consorzio e quindi se l'intero progetto abbia
senso, vista anche la crescente pressione del cambiamento
climatico".
"Non mi pare - conclude l'esponente di Avs - che questa
amministrazione abbia, né voglia avere, un progetto di sistema
per affrontare le crisi che le alterazioni climatiche producono
con sempre maggior frequenza: la mitigazione che si effettua è
mettere affannosamente una pezza qua e una là, con effetti
contradditori o, peggio, autolesionistici, senza una visione
complessiva e a lungo termine delle relazioni e interferenze tra
le azioni antropiche, i fenomeni naturali e climatici".
ACON/COM/rcm