SALUTE. CONSULTORI, BOCCIATA MOZIONE OPPOSIZIONI POTENZIAMENTO SERVIZI
(ACON) Trieste, 20 feb - Bocciata a maggioranza dal Consiglio
regionale la mozione che chiedeva di potenziare i servizi
sociosanitari pubblici di prossimità, a firma dei consiglieri
Giulia Massolino (Patto-Civica), Serena Pellegrino (Avs), Roberto
Cosolini (Pd), Furio Honsell (Open), Diego Moretti (Pd), Massimo
Moretuzzo (Patto-Civica), Nicola Conficoni (Pd), Francesco Russo
(Pd), Massimiliano Pozzo (Pd), Laura Fasiolo (Pd), Manuela
Celotti (Pd), Enrico Bullian (Patto-Civica) Marco Putto
(Patto-Civica), Simona Liguori (Patto-Civica), Andrea Carli (Pd),
Massimo Mentil (Pd), Rosaria Capozzi (M5S), Francesco Martines
(Pd) e Marko Pisani (Ssk).
"Il sistema territoriale è fondamentale per i cittadini", ha
esordito in presentazione del documento Massolino. "La
capillarità dei servizi è diventata essenziale per fornire
risposte a chi ne ha bisogno. Stanno aumentando le difficoltà per
i più vulnerabili: visto il moltiplicarsi dei fenomeni di
violenza e disagio è ora più che mai necessario potenziare il
servizio, non tagliarlo".
Massolino denuncia poca informazione all'utenza e totale mancanza
di condivisione nella scelta di chiudere i due consultori: "Si è
trattato di un atto unilaterale da parte di Asugi, suffragata dal
comportamento dell'assessore che non ha voluto il confronto con
le parti in causa. Riteniamo indispensabile trovare una soluzione
per non fare perdere servizi essenziali per i cittadini".
Il dem Cosolini, contrario alla chiusura e firmatario della
richiesta di implementazione, ha analizzato il percorso messo in
atto dalla Giunta: "Si tratta del perfetto manuale di come non si
fa una riorganizzazione dei servizi sul territorio. Consiglio, si
è deciso di ascoltare soltanto le ragioni di Asugi".
La pentastellata Capozzi ha ricordato che "in questo assetto,
resterà un consultorio ogni 100mila abitanti e queste chiusure
sono contro la voglia di natalità e di sicurezza per la donna,
che pure la Giunta vorrebbe".
Pellegrino, di Avs, ha rilevato l'assenza dell'assessore Riccardo
Riccardi: "Mai avremmo voluto discutere sui tagli al servizio
pubblico sanitario, bene primario dei cittadini. La protesta è
arrivata. Il servizio che si dimezza era un fiore all'occhiello
di questa regione".
Replicando a Pellegrino, l'assessore Pierpaolo Roberti ha voluto
ricordare che Riccardi "è impegnato in altra sede ad un incontro
con il ministro Musumeci: nella conferenza dei capigruppo tutti
erano stati già avvisati".
Moretuzzo, capogruppo del Patto-Civica, ha voluto ribadire che
nonostante si sapesse dell'assenza dell'assessore alla Sanità si
è voluto proseguire perché "rinviare ulteriormente il dibattito
non sarebbe stato giusto verso la cittadinanza".
Honsell, di Open, favorevole al documento, spera "che la mozione
venga accolta per poter rispondere alle istanze di tutta una
città". Inoltre ha voluto sottolineare che "l'assenza
dell'assessore Riccardi cade a fagiolo".
Della necessità di assumersi tutte le responsabilità, ha parlato
il consigliere del gruppo Fedriga presidente, Carlo Grilli: "Il
dialogo va alimentato, Asugi ha spiegato molto bene come
l'ampliamento degli orari e il miglioramento dei servizi
domiciliari sarà un bene. La presa in carico effettiva, con
l'aumento dei professionisti nel sistema, costituisce un
vantaggio: abbiamo il dovere di illustrare l'operazione nel modo
più corretto e informare gli utenti".
Michele Lobianco di Forza Italia ha espresso solidarietà
all'assessore Riccardo Riccardi che "all'ultima seduta del
Consiglio regionale è stato scortato fuori da quest'aula in sede
di discussione. Bisogna fare attenzione a creare bersagli
strumentalizzando la questione: si tratta di una normale
riorganizzazione dei servizi".
La dem Fasiolo ha voluto evidenziare l'importanza della
prevenzione, nella riorganizzazione dei servizi sanitari
"dobbiamo decidere assieme, perché i servizi non devono essere
impoveriti". "In finanziaria abbiamo presentato un emendamento,
poi bocciato, di potenziamento dei consultori - ha ricordato la
collega di gruppo Celotti - per i giovani, e per il sostegno
della prevenzione dei maltrattamenti e degli abusi su minori e
donne".
"La letteratura insegna che quando si tagliano gli ospedali, va
potenziato il territorio - ha affermato Russo -: la maggior
efficacia dei servizi sul territorio va di pari passo col
potenziamento dei servizi di prossimità. Si sta tagliando la
sanità pubblica per strizzare l'occhio al privato".
Dell'ottimo livello di prestazioni sanitarie ha invece parlato il
forzista Roberto Novelli, sottolineando come "il Fvg è una delle
poche regioni che possono assicurare i livelli essenziali di
assistenza, i Lea". Carlo Bolzonello (Fp) si è detto soddisfatto
dai lavori svolti in III Commissione, dove sono stati forniti
tutti gli elementi per comprendere la dinamica di
riorganizzazione.
Della necessità di ascolto dei territori, ha parlato Liguori
(Patto-Civica), facendo riferimento alla rassegnazione delle
persone nei riguardi della riorganizzazione della Sanità: "È
fondamentale che il lavoro delle commissioni sia arricchito
dall'ascolto dei portatori di interesse. Non bisogna avere paura
di ascoltare la voce dei cittadini".
L'assessore Roberti, riportando dati a risposta di
un'interrogazione parlamentare di questi giorni, ha sottolineato
il maggior numero di ore dedicate ai servizi sanitari in Fvg.
Nella sua replica, Massolino ha risposto: "L'idea di dialogo
evidenziata dal dibattito odierno non è positiva. Siamo
disponibili a dialogare, ma non per un confronto a senso unico.
Le sedi consultoriali hanno senso se diffuse sul territorio
cittadino".
Moretti, capogruppo Pd, ha sollecitato maggiore ascolto in
Commissione e Moretuzzo ha concluso le dichiarazioni di voto
evidenziando il rischio di ricorso al privato con l'indebolimento
delle strutture pubbliche in Sanità. La mozione non è stata
approvata grazie ai 24 voti contrari della Maggioranza, contro i
18 favorevoli da parte delle Opposizioni.
ACON/MV-fa