ASSANGE. AULA: NO A MOZIONE CAPOZZI SU SOLIDARIETÀ A GIORNALISTA
(ACON) Trieste, 20 feb - Esprimere solidarietà al giornalista
Julian Assange e a chi difende la libertà di stampa: lo chiede la
mozione a firma Rosaria Capozzi (M5S), a cui in seguito si è
aggiunta Serena Pellegrino (Avs) con la condivisione di Furio
Honsell (Open Fvg), ma è stata bocciata a maggioranza dall'Aula.
L'esito del voto, infatti, ha visto i consiglieri delle
Opposizioni sostenere l'oggetto della mozione, a parte Roberto
Cosolini (Pd) che si è astenuto, mentre i consiglieri di
Centrodestra si sono espressi contro, Stefano Balloch (FdI) a
parte, anch'egli astenuto.
Nel documento, la consigliera ripercorre i principali avvenimenti
della vita dell'attivista e programmatore informatico australiano
"al centro di un caso diplomatico e giudiziario che dura da anni"
dopo che "nel 2006 aveva fondato il sito WikiLeaks per offrire
uno spazio anonimo garantito ai whistleblower (segnalatori)
disposti a rendere pubblici documenti sensibili, anche
compromettenti per governi e relative agenzie e pertanto
occultati".
Inoltre, nel 2010 aveva "rivelato tramite WikiLeaks documenti
classificati statunitensi, ricevuti dall'ex militare Chelsea
Manning, riguardanti crimini di guerra commessi dalle forze
americane in Iraq e in Afghanistan".
Passando per varie vicende giudiziarie, Assange, si legge ancora
nella mozione Capozzi, "dall'11 aprile 2019 è incarcerato in un
istituto penitenziario di massima sicurezza a Londra, in seguito
ad una richiesta di estradizione avanzata dagli Usa sulla base di
accuse di cospirazione e spionaggio e una richiesta di pena fino
a 175 anni di reclusione".
Altre riflessioni della consigliera pentastellata riguardano il
fatto che "Assange non ha rivelato segreti militari o
industriali. Non ha messo in pericolo nessuno. Il governo
statunitense non ha saputo indicare, dopo 10 anni di inchieste,
un solo caso di pregiudizio alla sicurezza nazionale o alla vita
delle persone nominate nei documenti rivelati" e che "la
giustizia inglese, dopo avergli negato l'estradizione nel 2021, a
giugno 2022 ha ribaltato l'esito della sentenza e il Governo l'ha
autorizzata".
"La trasparenza è un valore - aveva affermato Honsell - dunque si
devono difendere tutti coloro che, a rischio della propria vita,
utilizzino la trasparenza per promuovere valori come giustizia e
libertà. Il rischio che corre Assange merita la nostra
attenzione".
Dal presidente del Pd, Diego Moretti, era giunta una solidarietà
personale, lasciando ai componenti del proprio Gruppo di
esprimersi liberamente e poi una riflessione "sull'esercizio
della libertà di stampa e le querele in cui incorrono molti
giornalisti di inchiesta anche nel nostro Paese, per fatti che
poi sono archiviati, e questo dovrebbe farci riflettere".
Serena Pellegrino aveva fatto presente l'azione simile che "il
suo partito, Alleanza Verdi e Sinistra, sta portando avanti nelle
amministrazioni dove è presente, con la richiesta di cittadinanza
per Assange ottenuta a Roma, a Bologna e ora mi auguro che questa
mozione sia approvata dal Consiglio regionale del Friuli Venezia
Giulia perché la libertà di stampa e di pensiero devono essere
riconosciute a livello universale".
Libertà di voto anche dal capogruppo di Fratelli d'Italia,
Claudio Giacomelli, che si era chiesto quale possa essere "il
movimento di opinione che il Cr Fvg può suscitare e quanto possa
essere efficace" e aveva poi lodato la coerenza della consigliera
Pellegrino, ma non quella della consigliera Capozzi, ricordando
come, "nel 2021, il Parlamento avrebbe potuto far passare un
provvedimento che concedeva rifugio politico in Italia ad
Assange, ma registrò il voto contrario proprio dei pentastellati
e dei democratici". Giacomelli ha, quindi, letto le motivazioni
di contrarietà espresse allora dall'onorevole Iolanda Di Stasio
del M5S e ha condannato "chi, quando è al Governo e può agire non
lo fa, mentre nelle amministrazioni locali deposita mozioni come
quella in esame".
La replica della Capozzi non si è fatta attendere e ha
sottolineato "l'importante azione presentata dai pentastellati a
livello di europarlamento per Assange". Si è detta inoltre
"dispiaciuta della premessa sull'opportunità che il Consiglio
regionale si esprima su una tale tematica dubitando del potere di
incidere dell'Aula stessa. Confido nell'appoggio alla mia
mozione, perché stiamo parlando di una situazione di diritto di
tutela della libertà di stampa, e questo è un principio
trasversale e non di parte".
ACON/RCM-fa