CONSULTORI. OPPOSIZIONI: GIUNTA DISPONGA ANALISI E MAPPATURA ATTIVITÀ
(ACON) Trieste, 21 feb - "La maggioranza del Consiglio regionale
ha bocciato irresponsabilmente la mozione delle Opposizioni con
cui, oltre a denunciare la chiusura di due consultori familiari a
Trieste, si chiedeva il potenziamento dei servizi sociosanitari
pubblici di prossimità".
Lo dichiarano in una nota congiunta la consigliera regionale
Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra) e Giulia Massolino
(Patto per l'autonomia-Civica Fvg), di concerto con i capigruppo
delle Opposizioni Diego Moretti (Pd), Massimo Moretuzzo
(Patto-Civica) e Rosaria Capozzi (M5S) con Furio Honsell (Open
Fvg).
Gli stessi annunciano "il deposito di una mozione per ottenere
dalla Giunta regionale un'analisi dettagliata delle attività
della rete dei consultori familiari e una mappatura aggiornata
per il potenziamento e la riqualificazione del servizio".
"Alla mancanza di responsabilità - proseguono i consiglieri - si
aggiunge quella di cautela politica: la cittadinanza, ma
soprattutto le donne, che hanno votato questa Maggioranza
sicuramente fanno parte di quelle schiere di utenti abbandonate
dal sempre più inadeguato Servizio sanitario regionale che le ha
private della garanzia del diritto alla salute e alla cura. È
necessario continuare ad evidenziare la gravità della questione".
"Chiediamo - dichiarano i consiglieri e le consigliere di
Opposizione nella loro nota - che l'Agenzia regionale per il
coordinamento per la salute venga incaricata di progettare,
programmare ed effettuare un monitoraggio e una successiva
mappatura dei servizi afferenti alla tipologia dei consultori
familiari, quali indispensabili presidi di prossimità per la
salute delle donne, degli adolescenti, delle famiglie e delle
coppie tenendo conto delle peculiarità demografiche su quanto la
legislazione vigente prevede in capo ai consultori familiari
nell'ambito dell'assistenza territoriale ad accesso diretto, con
l'erogazione di prestazioni, anche domiciliari, mediche,
specialistiche, diagnostiche e terapeutiche, ostetriche,
psicologiche e psicoterapeutiche, infermieristiche, riabilitative
e preventive".
"Si sottolinea infine - concludono - che la Corte dei conti ha
rilevato l'inadeguatezza e la necessità di potenziamento della
rete sanitaria territoriale mettendo in luce, senza mezzi
termini, che i sistemi sanitari non garantiscono più alla
popolazione l'effettiva equità di accesso alle prestazioni
sanitarie".
ACON/COM/sm