IMMIGRAZIONE. CELOTTI (PD): MINORI NON ACCOMPAGNATI, SERVE REGIA
(ACON) Udine, 26 feb - "Con oltre 1.200 presenze in Fvg, a
fronte di 800 posti disponibili, e una situazione in cambiamento
a causa del mutare delle provenienze, la questione dei minori
stranieri non accompagnati diventa sempre più strutturale, con
problematicità e responsabilità che gravano sui gestori delle
accoglienze. È necessaria una regia regionale per governare un
fenomeno complesso, che non può essere lasciato in autogestione
al sistema di accoglienza e ai Comuni, perché non riguarda solo
le comunità ospitanti, ma l'intero territorio".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Manuela Celotti
(Pd) a margine dell'incontro odierno, nella sede della Regione di
Udine, tra il gruppo regionale del Partito democratico e gli
operatori delle cooperative che si occupano della gestione dei
minori stranieri non accompagnati.
I consiglieri presenti all'incontro (Diego Moretti, Francesco
Martines, Manuela Celotti, Massimo Mentil, Laura Fasiolo) hanno
dunque raccolto le testimonianze degli operatori provenienti dal
Friuli e da Trieste e le richieste, tra cui appunto la necessità
di una regia da parte della Regione Fvg.
"Delle difficoltà di gestione va preso atto in maniera formale ed
è per questo che il prossimo passo sarà chiedere un'audizione in
Consiglio regionale, con tutte le realtà che si occupano di
migranti minori, quindi dagli enti del terzo settore, ai Comuni",
si legge ancora nel comunicato.
Dall'incontro, fa sapere Celotti, "sono emerse alcune proposte
anche facilmente realizzabili come la previsione e la disciplina
delle strutture di pronta accoglienza nel regolamento regionale
che disciplina le strutture dedicate ai minori stranieri non
accompagnati; per facilitare l'integrazione gli operatori hanno
evidenziato la necessità di ampliare l'accesso ai tirocini
extracurricolari anche per i ragazzi dai 16 anni, che ora i
centri per l'impiego escludono a priori. Inoltre è necessario che
i report sulle presenze in ogni singola struttura, oggi svolti
mensilmente dagli operatori, siano strutturati e coordinati
centralmente dalla Regione, in tempo reale".
"E ancora - aggiunge la consigliera dem - viene chiesta una
maggiore elasticità da parte delle aziende sanitarie
sull'applicazione delle linee guida alimentari, dovendo
affrontare, ogni giorno, le difficoltà derivanti da culture,
usanze e abitudini a volte molto diverse tra loro". Infine,
"tutti gli operatori hanno segnalato un aumento di minori
provenienti dall'Egitto, da contesti disagiati e quindi con
storie di vita molto complesse, che rendono molto difficile la
permanenza in struttura e nelle comunità territoriali di
accoglienza".
"La gestione dei casi più complessi richiede un coordinamento, da
potenziare, con i servizi sanitari specialistici per garantire
una presa in carico competente a chi ha problemi psichiatrici o
di dipendenze, e serve quindi ragionare su strutture dedicate,
attualmente non presenti in regione. Le realtà che abbiamo
ascoltato - conclude Celotti - svolgono un lavoro educativo molto
complesso e devono trovare un supporto a livello di Ambiti
socio-assistenziali e a livello regionale, che significa
costruire una rete strutturata fra Regione, Comuni ed enti del
terzo settore che gestiscono le accoglienze".
ACON/COM/fa