ELEZIONI. PELLEGRINO (AVS): DDL 15, SFREGIO VERSO GLI ELETTORI
(ACON) Trieste, 8 mar - "La mancanza di dibattito con i
portatori di interesse nella discussione sul disegno di legge
elettorale, promosso dalla Giunta, è irrispettosa nei confronti
dei cittadini che, con il loro voto, ci hanno portato a
rappresentarli in Consiglio regionale".
Così commenta in una nota la consigliera di Alleanza Verdi e
Sinistra, Serena Pellegrino, a margine della V Commissione in
materia di elezioni comunali.
"La legge elettorale - sottolinea Pellegrino - è la madre di
tutte le leggi. Esistono tante democrazie e ognuna è espressione
del modo in cui l'elettorato va al voto. Non dobbiamo avere alcun
timore nel dire che ci possono essere delle votazioni fatte con
regole elettorali che di democratico hanno poco o niente".
"L'ulteriore gravità - incalza la consigliera, che è anche
vicepresidente della IV Commissione - è che il ddl n.15 non è
frutto di un percorso consiliare, ma elaborato e firmato dalla
Giunta. Una legge fatta in fretta e furia e presentata in
Commissione, ove erano previste solo una manciata di ore per la
discussione, è uno sfregio nei confronti dei cittadini".
"Non possiamo nasconderci dietro un dito - sottolinea l'esponente
di Opposizione -. Con le elezioni dirette di sindaco e presidente
di Regione, i rispettivi Consigli sono stati relegati a
ratificatori di scelte fatte sul tavolo delle Giunte, che vengono
approvate a botte di maggioranza. Esattamente come sta accadendo
con l'approvazione di questa legge. La legge elettorale è la
norma che regola la forma della nostra democrazia e, anche se non
appassiona i cittadini, perché il più delle volte ritengono che
sia un'inutile discussione, è la legge elettorale che stabilisce
le regole con cui si scelgono i rappresentanti politici e si
definisce chi ha il potere decisionale".
"Ho voluto fare - dice la consigliera regionale, approfondendo la
questione - una disamina sulle approvazioni delle leggi
elettorali che si sono susseguite nel corso degli ultimi tre
decenni nei vari organi legislativi. Si è passati dalla più ampia
discussione che coinvolgeva tutto l'arco costituzionale,
all'approvazione di leggi elettorali con i soli voti della
Maggioranza. A volte, persino con i voti di fiducia, quasi ad
ammettere che il Governo non ha avuto nemmeno il consenso della
sua Maggioranza. Ma la Giunta regionale non è assoggettata al
Consiglio, come accade in Parlamento, e quindi è in grado di
legiferare anche ignorandolo completamente, purché i consiglieri
di Maggioranza rispondano senza obiezioni alle proposte della
Giunta. Ecco, questo è quanto accaduto in V Commissione".
"Tutto ciò è il frutto di quella legge elettorale scritta in nome
del governismo - commenta con preoccupazione Pellegrino - che ha
dato un enorme potere ai Governi regionali e che la Maggioranza
nazionale di Centrodestra ora vuole trasferire anche in
Parlamento con la modifica costituzionale".
La consigliera di Avs sostiene poi che "l'urgenza che viene posta
da questa Giunta è dettata dal fatto di dovere approvare la nuova
legge elettorale a pochi mesi dal voto delle prossime comunali.
Nel dettaglio prevede che sarà proclamato sindaco chi raggiunge
il 40% dei consensi. Questa norma di fatto vanifica il secondo
turno dei Comuni sopra i 15mila abitanti. Sarebbe stato più
onesto se avessero soppresso il secondo turno, ma questo,
evidentemente, non è ammissibile farlo perché la norma
dell'elezione dei sindaci è una norma nazionale".
"Allora si trova l'escamotage pur di vincere tutti i grandi
Comuni e fare l'en plein - sottolinea la consigliera regionale -,
camuffando il tutto con l'ormai obsoleta motivazione che,
rinunciando al ballottaggio, si risparmia denaro. Peccato che
questo gravoso costo non sia stato quantificato. Mi permetto di
ricordare che la democrazia ha i suoi costi e che la democrazia
che costa meno si chiama dittatura, e quella non ha nemmeno il
problema di indire le fastidiose elezioni ogni cinque anni".
"Con la norma votata in Commissione - conclude Pellegrino - si
permetterà ai Comuni dove si presenterà un solo candidato di
proclamare primo cittadino chi non ha ottenuto la maggioranza
assoluta degli aventi diritto. All'assessore Roberti va ricordato
che le leggi elettorali vanno scritte pensando di essere in
minoranza. Solo allora quella legge sarà una legge di qualità".
ACON/COM/sm