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IA. CONVEGNO A TS: PER GLI ESPERTI NECESSARIO UN APPROCCIO COORDINATO

11.03.2024
16:52
(ACON) Trieste, 11 mar - Fare un uso consapevole e ragionato dell'intelligenza artificiale, cogliendone le opportunità, ma allo stesso tempo non dimenticare i rischi e i limiti connessi al suo utilizzo. È stato questo il filo conduttore alla base di alcune delle riflessioni emerse durante il convegno, tenutosi oggi nell'aula del Consiglio regionale a Trieste e avente come focus l'Ia.

Diversi esperti in materia, intervenuti nel dibattito, hanno cercato di far luce su alcuni quesiti, in primis come poter utilizzare l'intelligenza artificiale nella Pubblica amministrazione.

E tre, in particolar modo, sarebbero i possibili casi di impiego dell'Ia secondo l'avvocato Ernesto Belisario. "Per migliorare la produttività e la trasparenza delle attività di documentazione di alcuni uffici, per supportare l'attività dei parlamentari attraverso l'individuazione dei punti da abrogare per la modifica delle normative e, infine, l'uso di chatbot ad hoc per agevolare ai cittadini la comprensione di emendamenti o provvedimenti amministrativi", ha spiegato l'esperto legale di Ia che ha illustrato il report "Utilizzare l'intelligenza artificiale a supporto dei parlamentari" realizzato dal Comitato di vigilanza della Camera dei deputati.

"Non si deve pensare di sostituire il lavoro dei legislatori con dei bot - ha tenuto a sottolineare Belisario - ma semplicemente supportarli nelle loro attività dopo un'adeguata formazione e competenza".

Di governance dell'intelligenza artificiale ha parlato anche Luca Tangi, esperto dell'Ia observatory della Commissione Ue, che ha portato alcuni esempi di utilizzo di intelligenza artificiale in ambito pubblico, già sperimentata in altre nazioni: ad esempio la chatbot utilizzata dal Registro delle imprese della Lettonia per supportare i cittadini nelle presentazione della documentazione inoltrata agli uffici di competenza, così come l'algoritmo Verypol utilizzato dalla polizia spagnola per distinguere le false denunce da quelle vere.

Tangi ha anche spiegato che nell'ambito della "Procurement of Ai community" della Commissione europea sono state pubblicate alcune clausole standard per l'acquisto da parte delle organizzazioni pubbliche di sistemi di intelligenza artificiale. "Abbiamo raccolto migliaia di esempi di utilizzo dell'Ia - ha concluso il project officer della Ue -. Sta a noi capire come utilizzarla per migliorare il servizio pubblico offerto ai cittadini".

Molteplici le opportunità, dunque, ma diverse anche le insidie che si nascondono dietro l'Ia. "Sistemi di intelligenza artificiale come chat Gpt - ha spiegato Luca Bortolussi, docente dell'Università di Trieste - sono addestrati per funzionare su una grandissima quantità di dati in base a un singolo task. La sfida, però, è quella di rendere spiegabili, a livello umano, le decisioni basate su una rete neurale di 1800 miliardi di parametri. Un sistema questo - ha evidenziato Bortolussi - che mostra ancora molti limiti e non è esente dal commettere errori".

Errori che possono assumere un peso rilevante anche a livello giuridico - come è emerso dal dibattito - e che rende necessaria un governance più specifica sul tema anche per i giuristi. "L'uso dell'Ia - hanno evidenziato Federica Giovanella e Federico Costantini, docenti dell'Università di Udine, illustrando l'Ai Act che sarà approvato definitivamente a fine marzo dal Parlamento europeo - potrebbe creare dei problemi o delle allucinazioni legali causate dalla risposta non pertinente o non corrispondente alla realtà data dagli applicativi di Ia".

Infine, ma non meno importante, da non dimenticare l'impatto etico che l'intelligenza artificiale può avere sulla vita delle persone. "Gli algoritmi di machine learning - ha spiegato Teresa Scantamburlo, docente dell'Università Ca' Foscari di Venezia - prendono decisioni sulla base di un processo di ottimizzazione che è molto diverso da quello decisionale umano e che, quindi, può essere utilizzato per fare delle classificazioni, anche sulle persone, in modo eticamente errato".

La sfida, dunque, è quella di far fronte ai rischi legati all'uso dell'intelligenza artificiale attraverso - come hanno rilevato in conclusione gli esperti - un coordinamento a livello regionale, nazionale e europeo, con un approccio interdiscplinare al fine di garantire una maggiore formazione e consapevolezza. ACON/SM-fc



  •  L'avvocato Ernesto Belisario, esperto in materia di Ia
    L'avvocato Ernesto Belisario, esperto in materia di Ia
  • Luca Tangi, esperto dell'Ia observatory della Commissione Ue
    Luca Tangi, esperto dell'Ia observatory della Commissione Ue
  • Luca Bortolussi, docente dell'Università di Trieste
    Luca Bortolussi, docente dell'Università di Trieste
  • Federica Giovanella, docente dell'Università di Udine
    Federica Giovanella, docente dell'Università di Udine
  • Federico Costantini, docente dell'Università di Udine
    Federico Costantini, docente dell'Università di Udine
  • Teresa Scantambulro, docente dell'Università Ca' Foscari di Venezia
    Teresa Scantambulro, docente dell'Università Ca' Foscari di Venezia
  • Esperti a confronto al convegno sull'Ia che ha riempito l'aula del Consiglio regionale
    Esperti a confronto al convegno sull'Ia che ha riempito l'aula del Consiglio regionale
  • I lavori del seminario sull'Ia svoltosi nell'aula del Consiglio regionale
    I lavori del seminario sull'Ia svoltosi nell'aula del Consiglio regionale