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TRASPORTI. MASSOLINO (PAT-CIV): SÌ AD AUTOBUS ELETTRICI NO A IDROGENO

12.03.2024
13:50
(ACON) Trieste, 12 mar - "Mentre in Europa le città che avevano adottato i mezzi pubblici a idrogeno stanno rivedendo le loro decisioni, la nostra Regione pensa bene di acquistare 25 autobus a idrogeno. Una scelta che non tiene conto delle pesanti criticità legate alla filiera dell'idrogeno, che lo rende tra i meno efficienti e sostenibili per il settore dei trasporti urbani".

Così la consigliera regiomnale del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg Giulia Massolino, in una nota, replica all'assessora Cristina Amirante in merito all'interpellanza presentata insieme ai colleghi Massimo Moretuzzo e Marco Putto e che ha ottenuto risposta nella IV Commissione consiliare.

"La Giunta questa mattina ci ha confermato l'intenzione di acquistare i mezzi - fa sapere la Massolino -, motivandola con la dismissione del parco diesel (per altro non totale) e alla quale siamo ovviamente più che favorevoli, ma in virtù di mezzi elettrici, non a idrogeno. Per questo non possiamo che essere insoddisfatti di quanto risposto ed ancora più allarmati. Infatti, l'assessora ha confermato che l'idrogeno verrebbe portato con carri bombolai, ma tale trasporto non è vantaggioso né da un punto di vista ambientale, né economico e preoccupa per la sicurezza per gli autisti stessi oltre che per tutti gli altri utenti della strada che circolano insieme a tali mezzi".

"C'è poi da tenere conto del costo delle batterie e delle celle a combustibile, del consumo di acqua dolce per la produzione dell'idrogeno stesso (fino a novemila litri per tonnellata di idrogeno). La Amirante ha dichiarato che i mezzi elettrici non sono efficaci per la durata delle batterie, ma mi chiedo - così ancora l'esponente autonomista - come preferire una tecnologia che invece non è ancora applicata e soprattutto con difficoltà di approvvigionamento rispetto all'elettrico".

"Siamo favorevoli alle sperimentazioni, ma su iniziative che non abbiano già ampiamente dimostrato di essere fallimentari e dalle cui esperienze negative dovremmo imparare la lezione senza scottarsi a nostra volta. In Germania - elenca la consigliera di Opposizione -, la compagnia ferroviaria statale ha rinunciato a un progetto simile dopo dieci anni di studi che hanno evidenziato come i treni a idrogeno possano arrivare a costare fino all'80% in più di quelli elettrici o a batteria, ma anche in Francia Montpellier ha cancellato il suo piano di acquistare 51 autobus a idrogeno dopo aver valutato i costi annuali e nel Regno Unito, a Glasgow dove si intendeva acquistare 19 veicoli per la raccolta dei rifiuti alimentati a idrogeno, è stato lo stesso fornitore ad annullare gli accordi per difficoltà con la tecnologia, costi di produzione e mancanza di sufficiente produzione di idrogeno verde".

"Anche alcune città italiane stanno tornando sulle loro decisioni - conclude la Massolino -, con gare deserte per le valli dell'idrogeno e enormi perdite di finanziamenti pubblici. L'ostinazione a voler usare l'idrogeno in settori che non sono i cosiddetti 'di difficile abbattimento' (hard to abate), come il trasporto pubblico, che è già elettrificabile in modo efficiente ed economico, non è proprio un passo verso il futuro". ACON/COM/rcm



  • Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
    Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)