TRASPORTI. MASSOLINO (PAT-CIV): SÌ AD AUTOBUS ELETTRICI NO A IDROGENO
(ACON) Trieste, 12 mar - "Mentre in Europa le città che avevano
adottato i mezzi pubblici a idrogeno stanno rivedendo le loro
decisioni, la nostra Regione pensa bene di acquistare 25 autobus
a idrogeno. Una scelta che non tiene conto delle pesanti
criticità legate alla filiera dell'idrogeno, che lo rende tra i
meno efficienti e sostenibili per il settore dei trasporti
urbani".
Così la consigliera regiomnale del Patto per l'Autonomia-Civica
Fvg Giulia Massolino, in una nota, replica all'assessora Cristina
Amirante in merito all'interpellanza presentata insieme ai
colleghi Massimo Moretuzzo e Marco Putto e che ha ottenuto
risposta nella IV Commissione consiliare.
"La Giunta questa mattina ci ha confermato l'intenzione di
acquistare i mezzi - fa sapere la Massolino -, motivandola con la
dismissione del parco diesel (per altro non totale) e alla quale
siamo ovviamente più che favorevoli, ma in virtù di mezzi
elettrici, non a idrogeno. Per questo non possiamo che essere
insoddisfatti di quanto risposto ed ancora più allarmati.
Infatti, l'assessora ha confermato che l'idrogeno verrebbe
portato con carri bombolai, ma tale trasporto non è vantaggioso
né da un punto di vista ambientale, né economico e preoccupa per
la sicurezza per gli autisti stessi oltre che per tutti gli altri
utenti della strada che circolano insieme a tali mezzi".
"C'è poi da tenere conto del costo delle batterie e delle celle a
combustibile, del consumo di acqua dolce per la produzione
dell'idrogeno stesso (fino a novemila litri per tonnellata di
idrogeno). La Amirante ha dichiarato che i mezzi elettrici non
sono efficaci per la durata delle batterie, ma mi chiedo - così
ancora l'esponente autonomista - come preferire una tecnologia
che invece non è ancora applicata e soprattutto con difficoltà di
approvvigionamento rispetto all'elettrico".
"Siamo favorevoli alle sperimentazioni, ma su iniziative che non
abbiano già ampiamente dimostrato di essere fallimentari e dalle
cui esperienze negative dovremmo imparare la lezione senza
scottarsi a nostra volta. In Germania - elenca la consigliera di
Opposizione -, la compagnia ferroviaria statale ha rinunciato a
un progetto simile dopo dieci anni di studi che hanno evidenziato
come i treni a idrogeno possano arrivare a costare fino all'80%
in più di quelli elettrici o a batteria, ma anche in Francia
Montpellier ha cancellato il suo piano di acquistare 51 autobus a
idrogeno dopo aver valutato i costi annuali e nel Regno Unito, a
Glasgow dove si intendeva acquistare 19 veicoli per la raccolta
dei rifiuti alimentati a idrogeno, è stato lo stesso fornitore ad
annullare gli accordi per difficoltà con la tecnologia, costi di
produzione e mancanza di sufficiente produzione di idrogeno
verde".
"Anche alcune città italiane stanno tornando sulle loro decisioni
- conclude la Massolino -, con gare deserte per le valli
dell'idrogeno e enormi perdite di finanziamenti pubblici.
L'ostinazione a voler usare l'idrogeno in settori che non sono i
cosiddetti 'di difficile abbattimento' (hard to abate), come il
trasporto pubblico, che è già elettrificabile in modo efficiente
ed economico, non è proprio un passo verso il futuro".
ACON/COM/rcm