ELEZIONI. PELLEGRINO (AVS): REFERENDUM CANCELLATO, COLPO A DEMOCRAZIA
(ACON) Trieste, 13 mar - "In Consiglio regionale non è un
momento facile per la democrazia: stiamo discutendo in IV
Commissione della pericolosità delle semplificazioni, ci
apprestiamo ad una accesa discussione sulle modifiche alla legge
elettorale e giorno dopo giorno lottiamo contro lo svuotamento
dei presìdi a garanzia della rappresentanza e dei diritti di
tutti i cittadini, perpetrato per mezzo del progressivo
affievolirsi del ruolo del Consiglio regionale nei confronti
della Giunta". Lo sottolinea in una nota Serena Pellegrino,
consigliera di Alleanza Verdi e Sinistra.
"In questo contesto - continua l'esponente di Opposizione -
arriva la notizia che conferma lo scippo, in Commissione Affari
Costituzionali, ad opera della destra leghista, del referendum
confermativo dallo Statuto della Regione Fvg, in corso di
riapprovazione secondo i meccanismi delle leggi costituzionali.
Si tratta dell'ennesima spudorata costruzione di barriere e
fossati attorno al potere popolare, che va preservato a maggior
ragione quando le destre nazionali percepiscono, finalmente, il
soffio di venti contrari".
"La gravità di questa sottrazione, oltre a passar sopra le nostre
teste in spregio alle più banali dinamiche di elaborazione
legislativa, sta nella particolarità dello specifico referendum
regionale, previsto dall'art. 5 della legge costituzionale n. 2
del 2001, che non è meramente abrogativo, ma consente agli
elettori del Friuli Venezia Giulia di partecipare direttamente al
processo legislativo: pronunciandosi su una legge approvata ma
non ancora promulgata integra il procedimento come elemento
essenziale alla formazione della volontà legislativa regionale".
Conclude Pellegrino: "Una riforma statutaria richiesta per
ricostituire le Province, o il loro alias, ci costa un prezzo
altissimo: senza l'espressa previsione del referendum
confermativo, per una legge elettorale scritta e approvata dalla
Maggioranza regionale sfuma il rischio di una consultazione
popolare, grazie al colpo contro la democrazia del Friuli Venezia
Giulia messo a segno in Commissione Affari Costituzionali".
ACON/COM/fa