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PARITETICA. V COMM: SÌ A LINEE GUIDA CHE AUMENTANO AUTONOMIA FVG

14.03.2024
18:08
(ACON) Trieste, 14 mar - Sono corpose e articolate le linee di indirizzo politico destinate alla componente regionale della Commissione paritetica Stato-Regione votate dalla V Commissione consiliare. Dopo aggiustamenti alla traccia della Giunta, che rispecchiano il desiderio di raggiungere il più ampio consenso possibile, la Commissione ha deciso quasi all'unanimità (astensione di Serena Pellegrino di Avs) di portare il testo all'esame dell'Aula per mano del suo presidente, Diego Bernardis (Fp).

La risoluzione vorrebbe ampliare molti punti dello Statuto di autonomia del Friuli Venezia Giulia, in alcune occasioni in analogia a quanto già previsto per il Trentino Alto Adige piuttosto che per la Valle d'Aosta.

Il documento parte dal metodo, chiedendo che si instauri uno stretto rapporto tra la componente regionale della Paritetica e l'intero Consiglio attraverso audizioni almeno semestrali, oltre ad un rafforzamento della collaborazione tra Esecutivo e Legislativo regionali nelle materie oggetto di attuazione statutaria.

Quanto al merito, la risoluzione parla innanzitutto delle relazioni finanziarie Stato-sistema Regione, chiedendo di sottrarre la normativa dagli interventi unilaterali del legislatore statale, giustificabili solo in via transitoria; di acquisire nuove funzioni amministrative ma previa stima dell'impatto finanziario sul bilancio regionale e, nel caso, di ricorrere alla sostituzione del concorso finanziario regionale agli obiettivi di perequazione e di risanamento del bilancio statale con l'assunzione di funzioni statali; di dotare la Regione di strumenti di leva fiscale per promuovere lo sviluppo e l'attrazione di investimenti (fiscalità di vantaggio); di adottare norme che definiscano il contributo alla finanza pubblica del 'sistema integrato regionale' a partire dal 2027; di eliminare dallo Statuto il riferimento alla tassa automobilistica e, di conseguenza, avere un provvedimento che definisca le tasse automobilistiche tributi propri, istituiti e disciplinati con legge regionale.

Molti gli indirizzi considerati prioritari (anche se per il dem Diego Moretti la Giunta dovrebbe definire il loro grado di importanza, mentre per Alessandro Basso di FdI si entra fin troppo nei dettagli, sarebbe stato meglio un testo di più ampio respiro) per i quali si desidera un intervento, a cominciare dal settore dei rapporti internazionali sostenendo a livello europeo il riconoscimento esplicito del Friuli Venezia Giulia, con la possibilità di sviluppare accordi di commercio estero, aree transfrontaliere omogenee e interventi anti-dumping (Laura Fasiolo del Pd avrebbe voluto si parlasse anche di fiscalità transfrontaliera e sburocratizzazione). In particolare, si rafforzi il cosiddetto 'potere estero' della Regione per quanto riguarda la stipula di accordi e convenzioni, ipotizzando forme di collaborazione strutturale con gli Stati contermini per la tutela e la valorizzazione del patrimonio boschivo, marittimo e naturale in generale.

Si passa al trasferimento di beni immobili statali a titolo non oneroso, proponendo: di proseguire con l'attività già avviata ('Sarebbe il caso di utilizzare prima gli immobili che in qualche modo hanno già una funzione sociale', ha suggerito Enrico Bullian del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg); una norma quadro per permettere che, a determinate condizioni, il trasferimento avvenga in modo automatico; il trasferimento alla Regione del castello di Pordenone, attualmente sede del penitenziario che nei prossimi anni sarà trasferito a San Vito al Tagliamento (come richiesto da una petizione popolare presentata al Consiglio regionale il 20 febbraio scorso); di perfezionare i procedimenti riguardanti i beni localizzati nei Comuni di Lignano Sabbiadoro, Maniago, Pordenone, Sedegliano, Trieste, Palmanova e Aquileia (questi due indicati rispettivamente da Francesco Martines del Pd e da Bullian), segnalando la necessità di un fondo a garanzia della neutralità finanziaria dei loro trasferimenti.

Per il demanio idrico e marittimo si prevede che, nelle more della modifica delle compartecipazioni, lo Stato provveda in via transitoria al finanziamento delle funzioni trasferite mediante un'assegnazione vincolata da quantificare d'intesa con la Regione.

Invece per l'ordinamento degli enti locali, nel documento si fa presente che, a gennaio 2023, è stata approvata dall'Aula una proposta di legge costituzionale che prevede l'istituzione di enti di area vasta, poi presentata alla Camera e al Senato a marzo; il suo esame è stato avviato dalla I Commissione Affari costituzionali della Camera a giugno e si è concluso pochi giorni fa, esattamente il 12 marzo. La proposta, perciò, è di proseguire l'iter già avviato.

(1-segue) ACON/RCM-fa



  • Diego Bernardis (Fp) mentre presiede i lavori della V Commissione consiliare
    Diego Bernardis (Fp) mentre presiede i lavori della V Commissione consiliare
  • Enrico Bullian e Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
    Enrico Bullian e Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
  • Diego Moretti (Pd)
    Diego Moretti (Pd)
  • La seduta della V Commissione consiliare
    La seduta della V Commissione consiliare
  • Serena Pellegrino (Avs)
    Serena Pellegrino (Avs)
  • Markus Maurmair (FdI) mentre parla con il collega Alessandro Basso
    Markus Maurmair (FdI) mentre parla con il collega Alessandro Basso
  • Francesco Martines (Pd)
    Francesco Martines (Pd)