LAVORI PUBBLICI. IV COMM: DDL 16, OK CAPI I-II SU MODIFICA LR 14/02
(ACON) Trieste, 19 mar - La IV Commissione consiliare,
presieduta da Alberto Budai (Lega), entrata nel merito degli
articoli del disegno di legge 16 che si prefigge il compito di
dare al territorio nuove o più snelle misure di programmazione
strategica in settori che vanno dai lavori pubblici alla
pianificazione e paesaggio, dalle servitù militari alla
portualità, dalla costruzione in zona sismica ai contributi alla
società Fvg Plus.
Nove Capi per 60 articoli totali che, attraverso l'approvazione
degli emendamenti al momento presentai in Commissione
dall'assessora regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante,
diventeranno 75. Nel frattempo si aggira intorno ai 5 milioni di
euro, per la precisione 4 milioni e 780mila, la somma complessiva
delle diverse spese autorizzate dal provvedimento per il periodo
2024-26, con gli importi più corposi previsti per il biennio
2025-26 (2,3 milioni per ciascun anno) come contributi casa alla
Fvg Plus e 100mila euro all'Università di Udine per l'archivio
della documentazione del terremoto del '76.
Accolto dal Centrodestra senza modifiche (contrario il Gruppo
Misto e astensione di Pd e Patto per l'Autonomia-Civica Fvg), il
Capo I detta con 2 articoli le disposizioni generali, ovvero le
finalità del ddl (raggiungere gli obiettivi stabiliti nel Piano
strategico per lo sviluppo del sistema territoriale regionale) e
gli strumenti con cui si intende raggiungere tali finalità
(semplificazione e digitalizzazione dei procedimenti
amministrativi).
Più dettagliato il Capo II con i suoi 22 articoli e le modifiche
alla legge regionale 14/2002 (Disciplina organica dei lavori
pubblici), ritenute ormai necessarie alla luce delle disposizioni
nazionali del nuovo Codice dei contratti pubblici (decreto
legislativo 36/2023), ma non da meno comunitarie per quanto
attiene anche le procedure d'appalto degli enti erogatori nei
settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi
postali. La Giunta - è stato spiegato - ha comunque inteso
salvaguardare quelle parti della Lr 14/2002 ancora valide e
ritenute più favorevoli rispetto al quadro normativo statale (ad
esempio in materia di Responsabile unico del progetto, Rup, che
con il nuovo Codice dei contratti pubblici prende il posto del
Responsabile unico del procedimento).
Tra le novità introdotte da Amirante al testo iniziale,
l'adeguamento al Codice del 2023 dei lavori in amministrazione
diretta, le cui tipologie saranno definite con regolamento.
L'assessora ha rammentato che "la Regione ha alle proprie
dipendenze circa 150 operai, tra edili e agricolo-forestali,
assunti per eseguire lavori in amministrazione diretta, perciò è
importante mantenere nell'ambito della normativa regionale tale
istituto per poter garantire il prosieguo delle attività che
stanno svolgendo".
Altro cambio consistente, la riscrittura dell'articolo 12 del ddl
in esame, dove si specificano e semplificano i casi in cui la
Regione, ma anche gli enti di decentramento Edr, sono autorizzati
a ricorrere alla delegazione amministrativa intersoggettiva,
nonché una previsione a parte (art. 20 bis) per la delegazione
amministrativa intersoggettiva degli enti locali per progetti di
investimento di valenza territoriale di iniziativa pubblica
sovracomunale, con l'individuazione degli enti capofila. "La
delegazione - è stato tra l'altro spiegato dalla titolare delle
Infrastrutture - nel tempo si è dimostrata uno strumento che
allunga e non semplifica i procedimenti amministrativi. Se poi
per motivi di competenza esclusiva si può solo delegare, allora
vanno limitati al minimo gli atti da delegare".
Per il Capo II, il Centrodestra ha confermato un voto sempre
favorevole agli articoli, con il capogruppo di Fedriga
presidente, Mauro Di Bert, che ha colto l'occasione per esprimere
una volta di più il suo plauso all'aver messo mano alla Lr
14/2002 con l'adeguamento al nuovo Codice dei contratti pubblici
che spesso mette in difficoltà i Comuni, mentre le Opposizioni
hanno espresso a volte astensione e a volte dissenso, a seconda
del punto trattato.
Tra gli appunti registrati nel corso delle singole norme, Rosaria
Capozzi (M5S) e Furio Honsell (Open Fvg) hanno approfittato per
ribadire la loro contrarietà ad aver portato in Commissione con
tanta fretta un ddl così complesso e a ridosso dell'esame di un
altro provvedimento importante con quello sulle elezioni comunali
e regionali.
Diverse anche altre preoccupazioni da parte loro, simili a quelle
degli altri consiglieri di Opposizione, in tema di disposizioni
per il paesaggio, per il Rup ("Per voi deve essere un esterno e
giurista, per noi un tecnico", ha accusato Serena Pellegrino di
Avs), sui regolamenti di attuazione (in particolare, Marco Putto
di Patto per l'Autonomia-Civica Fvg ha chiesto garanzie affinché
non si creino dei vulnus nell'applicazione della nuove
disposizioni della Lr 14/2002, mentre Diego Moretti del Pd ha
preannunciato "degli emendamenti per l'Aula nati dal confronto
con dei professionisti che hanno rilevato difficoltà applicative
delle nuove norme").
Contraria la pentastellata Capozzi, alla quale poi si è aggiunto
Honsell, anche alle nuove previsioni giuntali inerenti i progetti
per i lavori pubblici di competenza della Regione quanto ad
approvazione della fattibilità tecnico-economica, esecuzione e
perizia sommaria di spesa delle opere da eseguirsi in economia,
argomento che sarà ritrattato in Aula con un nuovo emendamento
già annunciato da Amirante.
Non ultimo, l'appunto di Honsell anche all'inserimento, tramite
l'articolo 19, dell'affermazione che, per quanto non disciplinato
dalla legge 14/2002 si applica la normativa statale. Al rilievo
si è unito anche Putto, che ha parlato di evitare confusioni tra
più norme e riferimenti al passato, visto che poi all'art. 21 si
parla di disposizioni transitorie. "Si disciplinano cose
diverse", ha però evidenziato la referente regionale.
ACON/RCM-fc