LAVORI PUBBLICI. IV COMM: DDL 16, OK A CAPO III SU PAESAGGISTICA
(ACON) Trieste, 19 mar - Approvato a maggioranza il Capo III del
ddl 16 ed inerente le disposizioni in materia di pianificazione e
paesaggio. Un Capo che è stato foriero di accese discussioni
nella seduta della IV Commissione presieduta da Alberto Budai.
Oggetto di diverse perplessità, da parte delle Opposizioni,
l'eccessiva snellezza dell'iter di procedura di approvazione
della conformità delle varianti urbanistiche al Piano
paesaggistico regionale (Ppr) prevista dall'art. 25 e la
riduzione delle tempistiche, passata da 90 a 30 giorni, per la
valutazione degli effetti delle varianti urbanistiche da parte
del ministero alla Cultura (Mic).
Perplessità maturate anche alla luce di quanto espresso dal
Soprintendente ai Beni culturali del Fvg, Andrea Pessina, nella
audizioni tenutesi la scorsa settimana in Consiglio regionale e
nelle memorie trasmesse agli uffici regionali competenti, nelle
quali aveva definito "la revisione delle norme e del regolamento
del Ppr come un'iniziativa unilaterale della Regione, senza la
necessaria co-pianificazione con il Mic".
Le Opposizioni hanno così chiesto lo stralcio degli articoli del
Capo III per una rielaborazione più puntuale delle modifiche alla
normativa regionale 5/2007 con una maggiore condivisione delle
stesse con la Soprintendenza. Proposta bocciata dalla Maggioranza
e, per tale motivo, il capogruppo del Pd, Diego Moretti, ha
dichiarato l'astensione al voto da parte delle Opposizioni.
"Rischiamo di portare avanti delle modifiche - ha sottolineato
Moretti - che, invece, di accelerare le tempistiche di
determinate procedure, potrebbero bloccarle a causa di eventuali
impugnazioni o contenziosi". Dubbi avanzati anche da Furio
Honsell (Open Sinistra Fvg) che ha chiesto una maggiore
negoziazione con il Mic per "concorrere al bene di tutti". La
consigliera Serena Pellegrino (Avs) ha contestato l'eliminazione
della fase di controllo da parte della Regione sugli elaborati
progettuali dopo l'approvazione degli stessi dagli uffici
comunali, chiedendo la ratio del provvedimento all'assessora
all'Infrastrutture, Cristina Amirante.
Amirante ha sottolineato che "tale modifica è stata avanzata per
evitare l'ingerenza della Regione in una procedura che è di
competenza dei Comuni" e che la ratio "è stata la richiesta di
aiuto da parte delle amministrazioni locali, bloccate in
procedure che talvolta durano anche 36 mesi". L'assessore ha
anche sottolineato che "le modifiche normative previste dal ddl
vanno a toccare soltanto la parte urbanistica di cui ha
competenza la Regione e che non entrano, quindi, in conflitto con
quanto previsto dalla normativa statale". Inoltre, la
"perentorietà" dei termini per la valutazione da parte del Mic
non è stato oggetto di inserimento fattuale nel ddl.
Foriero di perplessità, oltre l'art. 25, anche l'art. 28 bis che
inserisce la possibilità di "interventi di realizzazione e
installazione di vetrate panoramiche amovibili e trasparenti
(Vepa) in edilizia libera e che, secondo il consigliere Marco
Putto (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) ma anche per Pellegrino,
rischia di dar luogo a installazioni abusive.
L'assessore Amirante ha, quindi, rimandato la revisione
dell'articolo in questione e la sua discussione più approfondita
nelle sedute d'Aula previste la prossima settimana.
Accolti favorevolmente anche dalle Opposizioni, in particolar
modo da Pellegrino e Putto, l'art. 33 bis che disciplina la
procedura di adeguamento del Piano urbanistico comunale al Piano
di gestione del rischio alluvioni con la predisposizione di una
variante più snella a livello comunale, e l'art. 33 ter che
prevede come, nelle aree dichiarate di pericolosità e rischio
idraulico o idrogeologico molto elevato, la perdita di capacità
edificatoria dello strumento urbanistico vigente può essere
compensata dal Comune mediante il trasferimento del diritto
edificatorio in altra zona omogenea prevista dal Piano regolatore
comunale.
ACON/SM-fc