LAVORI PUBBLICI. IV COMM, OK A DDL 16. PD E PATTO SCELGONO ASTENSIONE
(ACON) Trieste, 19 mar - Il sì compatto del Centrodestra,
l'astensione di Pd e Patto per l'autonomia-Civica Fvg, il voto
contrario di M5S, Open e Avs. È questo l'articolato esito
politico della seduta-maratona della IV Commissione, che sotto la
presidenza di Alberto Budai (Lega) ha dato stasera il via libera
al disegno di legge 16 relativo a infrastrutture e territorio.
Estremamente positivo il giudizio della Maggioranza: il
capogruppo di Fp, Mauro Di Bert, ha lodato la disponibilità
dell'assessore Cristina Amirante a recepire gli spunti forniti
anche dalle Opposizioni, mentre il forzista Michele Lobianco ha
messo in risalto le caratteristiche di "sburocratizzazione,
semplificazione e velocizzazione dei processi" che consentiranno
"di dare risposte ai cittadini e agli enti locali". Lucia Buna
(Lega) ha messo in evidenza "il grande lavoro svolto da assessore
e uffici, un bel segnale che diamo alla legislatura" mentre Igor
Treleani (FdI) ha parlato di "un ddl necessario, che rende più
fluida la macchina amministrativa, come l'olio motore che di
tanto in tanto si deve cambiare". Saranno proprio Treleani, Buna
e Di Bert i relatori di maggioranza del ddl, destinato ad
approdare in Aula la prossima settimana per l'ok definitivo.
È rimasto in sospeso, invece, il giudizio dei due principali
gruppi di opposizione. Diego Moretti, capogruppo del Pd, nel
preannunciare una serie di emendamenti si è soffermato "sul tema
dei difficili rapporti con il Ministero della cultura e i suoi
organi periferici". Analogo stand-by da parte di Marco Putto
(Patto-Civica): "Rimangono alcune criticità relative al
coinvolgimento dei portatori di interesse, che è stato troppo
ravvicinato. Proporremo numerosi emendamenti in Aula".
I tre componenti del Gruppo misto hanno motivato in modo diverso
il loro "no". Furio Honsell (Open) lamenta "il rapporto non
chiarito con la Soprintendenza" e parla di "supino atteggiamento
di recepimento delle norme nazionali". Secondo Rosaria Capozzi
(M5S) "il ddl è stato fatto in fretta e furia. E prevede
semplificazioni in cui ravvisiamo dei rischi". "Il mio voto
contrario è metodologico - ha spiegato invece Serena Pellegrino
di Avs - perché una norma del genere avrebbe avuto bisogno di
maggiore approfondimento. E ricordiamoci che la materia
paesaggistica non è marginale ma ormai prioritaria". Saranno
Pellegrino, Putto e Moretti i relatori di minoranza del ddl.
Prima del voto finale erano stati approvati gli articoli relativi
agli ultimi quattro capitoli del ddl. La discussione si è
soffermata soprattutto sul capo VI, quello relativo alle
disposizioni in materia di costruzione in area sismica. Partendo
dalla premessa dell'elevato numero di pratiche autorizzative
gestite dalla struttura regionale, pari a 6345 nel solo 2022 -
diretta conseguenza di un territorio caratterizzato dalla
prevalenza di aree ad alta e medio-alta sismicità -
l'Amministrazione sta sviluppando un portale informatico per la
digitalizzazione di tutte le procedure, il cui avvio è previsto
entro la fine di luglio di quest'anno. Ci si aspetta, pertanto,
una accelerazione dei procedimenti e delle relative tempistiche.
A questo scopo, il ddl ridefinisce le competenze rispettivamente
in capo alla Regione e ai Comuni, attribuendo all'ente di area
vasta la completa gestione dei procedimenti relativi al
deposito/autorizzazione dei progetti strutturali. Recependo la
nuova classificazione prevista dalla norma nazionale, gli
interventi vengono quindi distinti in "rilevanti", "di minore
rilevanza" e "privi di rilevanza" con riferimento alla pubblica
incolumità. I tempi del procedimento amministrativo passeranno
dagli attuali 60 a 30 giorni, limite massimo per tutte le
procedure definite dall'articolo 49. Una norma, quest'ultima, che
nella versione originale prevedeva il silenzio-assenso. Ma su
sollecitazione di Capozzi, che aveva presentato un emendamento in
tal senso supportata anche da Honsell e Pellegrino, Amirante ha
aderito alla richiesta di stralciare quel passaggio, promettendo
una riscrittura del testo prima dell'approdo in Aula.
Bocciati senza appello gli altri due emendamenti della
consigliera M5S, relativi entrambi al trasferimento di funzioni
di vigilanza dai Comuni ("in difficoltà a livello di personale")
alla Regione. Pellegrino ha osservato che "se accentriamo le
autorizzazioni sismiche sulle strutture regionali, è perché pochi
Comuni hanno attivato lo sportello unico". Putto ha invece
chiesto e ottenuto un approfondimento sulla classificazione delle
zone sismiche, invitando a richiamare nel ddl le diverse
nomenclature adottate negli anni a livello normativo.
Il capo VII riguarda la gestione dei contributi di edilizia
agevolata, disciplinando il passaggio delle funzioni attualmente
gestite da Bcc Financing spa alla società Fvg Plus, partecipata
dalla Regione. "Questo significa - ha commentato Honsell - che
Fvg Plus non è ancora operativa, a dispetto della fretta con la
quale si era voluto liquidare Mediocredito".
Il successivo capo VIII, in previsione del cinquantesimo
anniversario del terremoto, autorizza la Direzione centrale a
stipulare un nuovo accordo con l'Università di Udine per
completare il progetto di recupero, studio e archiviazione della
documentazione tecnico-amministrativa relativa alle opere della
ricostruzione. Una norma sulla quale Pellegrino ha chiesto
qualche chiarimento.
La Giunta ha introdotto anche una norma relativa alla viabilità e
a Fvg Strade, sbarrando la strada a un emendamento di Capozzi che
chiedeva un passaggio in commissione consiliare per tutte le
opere in itinere.
ACON/FA-fc