ELEZIONI. TRELEANI (FDI): DDL 15 ALLINEA NORMATIVA A VOLERE CITTADINI
(ACON) Trieste, 20 mar - "La normativa che disciplina il sistema
elettorale, anche in questa Regione, ha subìto numerose
evoluzioni nel corso degli anni, cercando di interpretare al
meglio il contesto all'interno del quale i cittadini si sono
dovuti esprimere con il voto. Il ddl 15 introduce elementi
elettorali funzionali ad una migliore e più efficiente gestione
delle consultazioni elettorali".
Lo ha evidenziato in Aula il consigliere regionale Igor Treleani
(Fdl), relatore di maggioranza per il disegno di legge in materia
di elezioni comunali e regionali che, tra l'altro, estende la
possibilità di un terzo mandato ai candidati sindaci nei Comuni
fino a 15.000 abitanti. "Un'opzione - secondo Treleani - che
consentirebbe a un sindaco rieletto di avere più tempo a
disposizione per portare a termine il proprio programma
elettorale e, al tempo stesso, di avvicinare i cittadini sempre
meno attratti dalla partecipazione alle consultazioni
elettoriali, alla politica del governo del Fvg, permettendo loro
di esprimersi una volta in più sulla ricandidatura di un sindaco
uscente".
"Bisognerebbe interrogarsi - ha sottolineato il consigliere FdI -
su quale sia la ratio per cui, oggi, al sindaco di un Comune di
3mila abitanti sia consentito ricoprire il proprio ruolo per tre
mandati consecutivi, mentre in un comune di 8.000 abitanti tale
limite sia ridotto a due. Questo intervento normativo urgente, in
quanto a ridosso delle elezioni amministrative previste per il
prossimo giugno, consente di adeguarci alle presa di posizione
nazionale e di uniformare, una volta per tutte, l'applicazione
del limite dei mandati per i sindaci dei Comuni fino a 15.000
abitanti in un contesto, quello attuale, che è profondamente
mutato rispetto al passato".
Treleani è poi passato a esaminare la parte del ddl relativa ai
ballottoggi, laddove si prevede che nei Comuni sopra i 15mila
abitanti, il candidato sindaco venga proclamato eletto al primo
turno con il 40% dei voti validi anziché il 50%.
"La scelta di abbassare il quorum per l'elezione al primo turno -
spiega l'esponente di Centrodestra - è giustificata dal fatto che
al ballottaggio l'affluenza coinvolge molti meno cittadini
rispetto al primo turno. L'abbassamento della percentuale meglio
rappresenta il voto di tutti i cittadini e non solamente di
quelli che si recano a votare al secondo turno di ballottaggio.
La tendenza generale, inoltre, evidenzia come il candidato più
votato al primo turno venga confermato anche al secondo".
"Il ddl - conclude Treleani - introduce due semplici e puntuali
azioni normative legate al sistema elettorale regionale, sulle
quali si può essere o non essere d'accordo. Noi le proponiamo,
convinti che possano migliorare l'attuale quadro normativo in
discussione. Altra cosa, invece, sono i dibattiti sui sistemi
elettorali o sul crescente astensionismo al voto da parte dei
cittadini. Tutto ciò non ha nulla a che fare con quanto qui
proposto e andrebbe eventualmente affrontato con un disegno
organico di riforma".
ACON/SM-fc