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ELEZIONI. CABIBBO (FI): DDL 15 PASSO AVANTI PER MIGLIORE GOVERNANCE

20.03.2024
11:22
(ACON) Trieste, 20 mar - "L'estensione del limite dei mandati consecutivi da due a tre nei Comuni con popolazione inferiore a 15mila abitanti risponde ad una esigenza più volte rappresentata dall'Anci e si fonda sulla necessità di garantire ai sindaci, che hanno ben operato nei piccoli Comuni incontrando il favore degli elettori, di proseguire nel mandato amministrativo e portare a compimento i progetti avviati nei mandati precedenti. Questo anche in considerazione delle difficoltà sempre crescenti cui si trovano a far fronte quali, ad esempio, la cronica carenza di personale e l'adempimento di compiti di tipo tecnico, oltre che politico".

Lo ha sottolineato in Aula il capogruppo di Forza Italia, Andrea Cabibbo, nella relazione introduttiva relativa al ddl 15 in materia di elezioni comunali e regionali.

"Nei piccoli Comuni, dove è sempre più difficile coinvolgere i cittadini nell'amministrazione della cosa pubblica il sindaco - ha evidenziato Cabibbo - è un riferimento fondamentale per la comunità. Non si capisce, quindi, per quale motivo debba continuare ad essere posto uno stretto vincolo a due soli mandati nei confronti di chi ha ben operato e trova conferma nella volontà popolare. Si tratta di rispettare la volontà degli elettori e di rispondere alle esigenze del territorio. Nessun attacco alla democrazia - ha aggiunto il forzista - come hanno sostenuto anche i mie altri colleghi della Maggioranza".

L'esponente di Centrodestra è passato poi a illustrare gli articoli da 3 a 5 del ddl che istituiscono modifiche al sistema di ballottaggio e al quorum nei Comuni con una popolazione superiore a 15mila abitanti. "La ratio di tale intervento legislativo - ha affermato - va ricercata nella sempre maggiore disaffezione al voto dell'elettorato attivo e, pertanto, nella necessità di preservare la volontà popolare, onde evitare che il candidato votato al primo turno con un maggior numero di voti si ritrovi, a seguito del ballottaggio, superato al secondo turno da un candidato che ha conseguito un numero minore di voti. Si tratta di dare maggior peso alla volontà del voto espressa al primo turno. Il suddetto quorum è già stato da tempo adottato con risultati positivi dalla Sicilia e dalla Toscana per le elezioni del presidente regionale".

Sull' art. 6 che propone di disciplinare le modalità e i termini di raccolta, conservazione e divulgazione dei dati elettorali, in conformità con le disposizioni del regolamento generale sulla protezione dei dati, il consigliere regionale ha spiegato che "si tratta di una necessità tecnica per garantire il rispetto della privacy e la conformità alle normative vigenti".

"L'analisi condotta sulla proposta di modifica della legge elettorale regionale - è intervenuto ancora Cabibbo - è un importante passo avanti verso una maggiore rappresentatività e partecipazione democratica a livello locale, alla luce del mutato rapporto dei cittadini con la partecipazione attiva alla politica. In coerenza con le norme adottate a livello nazionale, si ritiene che questa riforma miri a garantire una migliore governance nei Comuni di dimensioni più contenute, consentendo così una maggiore continuità nell'amministrazione e una più ampia rappresentanza delle varie sensibilità all'interno della comunità".

"La riduzione del quorum per il ballottaggio - ha concluso il capogruppo forzista - offre, inoltre, la possibilità di evitare situazioni di stallo e di assicurare che il sindaco eletto goda di un consenso popolare maggiormente rappresentativo, contribuendo così a rafforzare la fiducia nei processi democratici locali. Confido che il presente disegno di legge possa essere celermente approvato dall'Aula con il più ampio consenso possibile". ACON/SM-fc



  • La relazione in Aula di Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia
    La relazione in Aula di Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia