LAVORI PUBBLICI. PELLEGRINO (AVS): SU DDL 16 INSUFFICIENTE DISCUSSIONE
(ACON) Trieste, 20 mar - "Non avevo una pregiudiziale
insormontabile nei confronti del disegno di legge inerente le
misure di programmazione strategica per lo sviluppo del sistema
territoriale regionale in materia di infrastrutture e territorio
e che comporta una revisione di fondamentali strumenti normativi
relativi a tutti i settori di competenza della Direzione centrale
infrastrutture e territorio. Lo considero anzi importantissimo.
Una grande occasione per dotare la nostra Regione di strumenti
innovativi per attuare politiche di armonioso sviluppo e tutela
del territorio, ambiente e comunità incluse".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale di Alleanza Verdi
e Sinistra, Serena Pellegrino, in vista delle imminenti procedure
di voto del ddl 16.
"Il confronto politico, però, tanto sulle strategie quanto sui
contenuti tecnici e prescrittivi declinati dalle singole norme -
prosegue la consigliera, che è anche vicepresidente della IV
Commissione - ci è stato imposto in termini talmente ristretti e
con tale fretta da risultare di fatto una spregiudicata
compressione delle possibilità di interlocuzione, approfondimento
e discussione nelle fasi delle audizioni e dell'esame in
Commissione. Quindi, a queste condizioni, mi sento costretta ad
esprimere un voto negativo sul provvedimento ora in esame in sede
consiliare".
"La speditezza e la semplificazione che sono state applicate da
questa Giunta al confronto politico - precisa l'esponente di Avs
- sono elemento caratterizzante anche di questo disegno di legge
e producono effetti negativi analoghi, perché disseminate là dove
abbassano l'attenzione sui contenuti, dove escludono che si
possano valutare, rispetto a situazioni puntuali, le implicazioni
di carattere più ampio rispetto alla sola funzione del progetto
di un'opera, dove risolvono passaggi rilevanti, anche relativi
all'intreccio di competenze Stato-Regione, con meccanismi che di
fatto realizzano la formula del silenzio assenso".
"Ho piena consapevolezza - conclude Pellegrino - che la
speditezza dei procedimenti contrasta con efficacia il rischio
della perdita dei fondi del Pnrr, ma ferma restando la ben nota e
peraltro irrisolta questione della mancanza di personale negli
enti competenti per svolgere i diversi iter procedimentali, non
possiamo permetterci di fare passi falsi nel nome della
semplificazione. Non possiamo affrontare la progettazione e gli
appalti di opere pubbliche con i criteri dell'edilizia privata. A
volte è meglio che alcuni progetti restino nel cassetto,
piuttosto che realizzare opere non utili o ancor peggio
irrimediabilmente impattanti sul territorio, sull'ambiente, sulle
comunità".
ACON/COM/sm