ELEZIONI. DI BERT (FP): DARE AI CITTADINI LA POSSIBILITÀ DI SCEGLIERE
(ACON) Trieste, 20 mar - "È sotto agli occhi di tutti la
difficoltà nel trovare persone intenzionate a candidarsi alla
gestione della cosa pubblica. Un aspetto che in alcuni casi fa
venire meno la sana competizione, lasciando come unico temibile
avversario, pena il commissariamento dei Comuni, il
raggiungimento del quorum. Un'analisi che ho anticipato nella
relazione al Disegno di legge 15, depositata la scorsa settimana,
chiedendo anche una riflessione nel merito, che si è poi
concretizzata nell'emendamento bipartisan proposto all'aula per
ridurre al 40% la percentuale di elettori sufficienti a eleggere
un sindaco in presenza di un unico candidato".
Lo precisa in una nota il consigliere regionale Mauro Di Bert,
capogruppo di Fedriga presidente, relatore di maggioranza del ddl
in materia di elezioni comunali e regionali, ripercorrendo anche
alcuni dei passaggi contenuti nella relazione.
"Aprire al terzo mandato dei sindaci, anche per i Comuni fino a
15.000 abitanti, avendo già introdotto tale previsione nel nostro
ordinamento regionale per i Comuni più piccoli, non credo possa
essere definito un attacco alla democrazia, come letto in alcune
dichiarazioni delle Opposizioni, dal momento che sono comunque i
cittadini, con il loro voto, a decidere - ha detto in aula il
capogruppo di Fp -. Se un sindaco è operativo e svolge un buon
lavoro, permettendo a un territorio di crescere, è giusto che lo
stesso possa avere la possibilità di continuare a svolgere tale
funzione, a beneficio della sua comunità. L'esperienza maturata
nel corso del mandato, o dei mandati, dev'essere intesa come un
valore aggiunto, una garanzia di qualità".
"E a chi accusa questa maggioranza di apportare cambiamenti in
corsa, devo ricordare quanto accaduto nel 2013, quanto il terzo
mandato allora in vigore venne azzerato in piena corsa
elettorale", aggiunge Di Bert.
"Quanto alla modifica al 40% come soglia per evitare il
ballottaggio nei Comuni oltre i 15mila abitanti, si tratta di
un'operazione pensata come risposta al crescente fenomeno
dell'astensionismo - precisa il capogruppo -: purtroppo se già al
primo turno è difficile portare gli elettori a votare, nel
secondo turno le criticità sono assai maggiori. Non risolverà il
delicato problema dell'astensionismo, ma è un contributo tecnico
che questa Maggioranza intende proporre, consapevole che il
mancato esercizio dei diritto/dovere del voto è una questione ben
più complessa, da ricondurre a un aspetto sociologico che,
evidentemente, non si inverte con una semplice norma".
"Credo spetti alla politica, non tanto sulla spinta delle parole,
ma con comportamenti virtuosi, fornire ai cittadini elettori
adeguate e sane motivazioni tese a riconquistare il loro
interesse a esprimersi attraverso il voto", conclude Di Bert.
ACON/COM/fa