News


ELEZIONI. CAPOZZI (M5S): NON VOTEREMO UN DDL CHE AUMENTA ASTENSIONISMO

20.03.2024
13:16
(ACON) Trieste, 20 mar - "Questo disegno di legge ci vede fortemente contrari, lo siamo nel metodo perché costituisce un atto d'imperio della Maggioranza, frutto di un lavoro non condiviso con le altre forze politiche e che svilisce il ruolo stesso del Consiglio. Non solo l'azione politica, ma anche le priorità delle forze politiche non sono le stesse. Per noi rimane fondamentale combattere l'astensionismo, riportare i cittadini alle urne ed è questo lo spirito che sottende gli emendamenti che abbiamo presentato". A dirlo in una nota, così come durante la discussione generale del ddl 15 in Aula, è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

"Per il Centrodestra è urgente evitare altre sconfitte come quella di Udine, come confermato dall'assessore Roberti, che costituisce ancora un nervo scoperto - commenta la Capozzi - e per questo ricorrono a certi espedienti per mascherare la difficoltà che hanno ad individuare candidati sindaci all'altezza del ruolo. Lo consideriamo un assalto alla legge elettorale, ancor più intollerabile perchè celato dietro ad un risparmio di spesa".

"Noi difendiamo la soglia del 50% sul ballottaggio, perché consente di avere un sindaco legittimato da una maggioranza più ampia e visto il trend della partecipazione piuttosto bassa, dove l'affluenza alle urne è ormai inferiore al 50%, verrà dichiarato eletto chi ottiene, forse, il 20% per cento dei voti. Un sindaco eletto con queste cifre - ribadisce la consigliera 5 Stelle - sarà maggiormente esposto ad una instabilità amministrativa perché qualunque decisione prenderà, non rappresenterà la maggioranza dei suoi concittadini".

"La ratio del ballottaggio è duplice: in primo luogo, chi riveste una carica di particolare rilievo deve essere legittimato dalla maggioranza assoluta degli elettori; in secondo luogo, prevede che le elezioni devono comunque produrre un risultato univoco e indiscutibile. Come Movimento 5 Stelle -evidenzia l'esponente pentastellata - difendiamo il limite del secondo mandato, a difesa dello stesso principio democratico per non avere un eccesso di potere locale di un governo che va oltre i 10 anni".

"Il limite ai mandati dei sindaci e dei presidenti di Provincia fu introdotto con la legge 81/1993 come temperamento di sistema, con l'intento di evitare una concentrazione di potere in capo a una sola persona e per evitare gli effetti sulla par condicio delle elezioni successive. Il senso va rintracciato nel fatto che nei governi locali ci sarebbe maggiore pericolo per la prossimità tra l'eletto e la comunità, con la necessità di tutelare la libertà di voto e di impedire eventuali fenomeni clientelari e, al contempo, di favorire il ricambio ai vertici dell'amministrazione locale. Ecco perchè - conclude la Capozzi - secondo noi in questo momento storico i temi che dovrebbero essere posti al centro dell' agenda sono altri, primo fra tutti portare i cittadini alle urne". ACON/COM/rcm



  • Rosaria Capozzi (M5S)
    Rosaria Capozzi (M5S)